CURIOSITA’ DI STORIA. Santena si separa da Chieri: è il 1° gennaio 1879
Tre furono i principali tentativi per emanciparsi da Chieri. Il primo nel 1815
La storia di Santena è molto lunga e articolata, e particolarmente complessi sono stati i suoi rapporti con Chieri. L’esistenza del villaggio di Santena risale al secolo VIII. Durante il periodo carolingio e post-carolingio era unito a Chieri. Attorno al Mille risultava appartenere ai Canonici del Salvatore di Torino. Tornò nell’orbita chierese nel 1191, allorché i Canonici lo vendettero parte alla città e parte a cinque famiglie chieresi che ne diventarono Signori (o meglio Consignori): i Benso, i Tana, i Balbiano, i Fontanella, i Birago. La giurisdizione dei Consignori era limitata ai loro castelli e ad un’area comprendente l’agglomerato principale dell’abitato a nord del Torrente Banna. Tutto il resto apparteneva alla città di Chieri. Una sistemazione alquanto complessa, che fu causa di innumerevoli controversie. Si semplificò e si chiarì alla fine del Settecento, quando l’occupazione francese del Piemonte e l’instaurarsi del governo “giacobino” misero fine ai privilegi feudali e alle immunità su cui si basava l’autorità dei Consignori. In questo modo Santena nel suo complesso tornava sotto la giurisdizione di Chieri.
Tuttavia, i Santenesi non accettarono mai il fatto di essere non solo periferici ma addirittura separati e molto distanti dal Comune di appartenenza. Si sentivano, ed erano, un corpo estraneo rispetto al territorio che li circondava, con tutte le difficoltà di ordine pratico che una tale realtà comportava. Una situazione che misero in discussione ripetutamente.
Tre furono i principali tentativi per emanciparsi da Chieri. Nel 1815 chiesero la separazione da essa e l’erezione di Santena in Comune autonomo. La richiesta fu ritenuta ingiustificata e non venne esaudita. Una nuova proposta di autonomia fu preparata nel 1858 e appoggiata da Camillo Benso di Cavour, presidente del Consiglio dei Ministri. Per diverse cause concomitanti la richiesta non poté essere presentata alla Camera. Nel 1878, al terzo tentativo, Santena raggiunse il suo scopo, e dal 1 Gennaio 1879 diventò un comune autonomo. Ecco come l’evento veniva raccontato dal Corriere di Chieri e dintorni dell’8 luglio 1879: “Il 18 luglio 1878 venne emanata la legge, presentata alla Camera nella tornata del 26 giugno 1878 dal deputato Compains di Brichanteau, per la costituzione in Comune della Borgata di Santena, formata dai seguenti due articoli: 1) Dal 1° gennaio 1879 la Borgata di Santena, mandamento di Chieri, circondario e provincia di Torino, sarà distaccata dal Comune di Chieri e costituita in Comune; 2°) Il Governo del Re è autorizzato a dare con decreti reali le occorrenti disposizioni per l’esecuzione della presente legge. Tale proposta ebbe al Senato, su 69 presenti, 62 voti favorevoli, 7 contrari, 1 astenuto. Il deputato Compains, nell’illustrare alla Camera la sua proposta di legge per la separazione di Santena da Chieri, fece presente […] come la grande distanza che separa Santena dal suo capoluogo per un tratto di oltre otto chilometri, e la necessità per accedervi di attraversare un altro Comune, cioè Cambiano, crei a quella popolazione eminentemente agricola e commerciale una situazione ormai insopportabile, un danno continuo ed ognora crescente sia per la perdita di tempo che per spese di comunicazione ed incomodi non lievi di ogni fatta che toccano i Santenesi quando per i molteplici loro bisogni debbono recarsi agli uffici municipali”.
Antonio Mignozzetti



