Chieri. Musica domestica: i Fiati di Mozart

Il concerto conclusivo  (“Germania-Italia 1791: il gran finale a teatro”) della stagione concertistica 2025 propone il genere “Harmoniemusik””, ossia la cosiddetta “musica domestica” come la definiscono i tedeschi, affidata ai fiati dell’Orchestra Pedrollo diretta a Federico Bisio (foto) (auditorium Leo Chiosso 27 novembre, ore 21.00). Si prende il titolo di un melodramma e se ne riducono i pezzi più noti per ensemble di fiati e il gioco è fatto. Trattasi di una pratica diffusa già nel ‘700 presso case private dell’aristocrazia e accademie, mentre nello 800 reSe popolari melodrammi in cittadine prive di teatro.

La serata reca il nome di Mozart affidato ai trascrittori: il boemo Joseph Triebensee ,oboista a Vienna che suonò nella prima de “Il flauto magico” e il flautista tedesco Joseph Heidemenich che hanno trascritto brani da “La clemenza di Tito e da “Il flauto magico”, entrambi scritti nel 1791, anno della scomparsa di Mozart., per due oboi,, due clarinetti, due corni, due fagotti e contrabbasso.

La prima rappresentazione de “La clemenza di Tito” ebbe luogo  Praga in occasione dell’incoronazione di Leopoldo II° di Asburgo a re di Boemia, scritta in soli diciotto giorni. Il  titolo suscitò pareri discordi. da una parte si muoveva l’assunzione di una scrittura frettolosa, dall’altra si sottolineavano luoghi degni del migliore genio di Mozart, in particolare il concertato della fine del primo atto che ha la potenza del finale del “Don Giovanni”.

Dietro la parvenza di fiaba de   “Il flauto magico” si cela in realtà la rappresentazione di un percorso iniziatico , di una ricerca spirituale volta a raggiungere la saggezza e la felicità mediante una simbologia tratta dalla Massoneria, da miti e da storie antiche velate da mistero. Due opere scritte da un Mozart ormai stanco e un tantino avvilito nell’ultimo tratto del suo percorso terreno.

EDOARDO FERRATI