CURIOSITA’ DI STORIA – Chieri 1914. Quando un giornale locale parlò per primo di ‘riscaldamento globale’…
Il settimanale chierese ”Il Faro”, nel parlare di un furioso uragano su Chieri, introduce un concetto oggi noto a tutti
Spesso la storia si ripete. Sfogliando i vecchi giornali capita di leggere cronache di avvenimenti di cinquanta o cento anni fa che sembrano scritti oggi. È la riflessione che inevitabilmente passa per la testa sfogliando le vecchie annate dei periodici locali, ad esempio sbirciando il settimanale “Il Faro” del 19 giugno del 1914. Era un’epoca, quella, nella quale non si parlava ancora di cambiamenti climatici e di riscaldamento globale. Eppure Il Faro riferiva di un uragano scatenatosi il giorno prima su Chieri e sul Chierese con scene del tutto simili a quelle che la televisione ci propina a scadenze sempre più ravvicinate. Ecco l’articolo: “Il furioso uragano che ha investito Chieri ieri sera, 18 giugno 1914. Verso le ore 17 di ieri, giovedì, si scatenava sulla nostra città e sulle nostre ubertose colline un furiosissimo temporale, con scariche elettriche e grossa grandine, devastando le campagne circostanti ricche di promettenti raccolti. Incalcolabili sono i danni prodotti dall’uragano. Le grandi quantità di grandine cadute con violenza in brevissimo tempo ha rotto moltissimi vetri nelle abitazioni dei privati. Danneggiatissimi sono stati specialmente gli stabilimenti delle ditte Fratelli Fasano, Giovanni Ronco, Giuseppe Gallina, Felice Tabasso, Vincenzo Caselli che, per la rottura dei finestroni sono stati letteralmente allagati con gravi danni al macchinario, per cui il lavoro fu dovuto sospendere. Il rio Tepice, che circonda Chieri, all’altezza della fabbrica dei Fratelli Fasano, per l’impetuosa corrente delle acque, ha asportato per circa 30 metri il muro di sostegno. Anche molte cantine sono state inondate di acqua, specie nella regione Ponte Paratore, dove pure gli orti sono stati distrutti. Il treno accelerato n. 1210, che era partito dalla nostra stazione alle 18,25 per Torino, dovette fermarsi al casello n. 1 per causa di un momentaneo allagamento dei binari. Lo stesso treno ebbe molti vetri delle vetture infranti. Anche a Madonna della Scala, Pecetto, Pino i danni sono ingenti per la distruzione dei vigneti e del grano…”.
Completando il racconto di quell’evento nel successivo numero del 26 giugno, “Il Faro” riferiva che, avvertito telegraficamente dal prosindaco comm. Bottero, l’onorevole Giordano (il parlamentare eletto a Chieri e dintorni, ndr) si portava da Roma nel Chierese. Domenica 21 visitava il territorio di Chieri di Baldissero e di Pavarolo; lunedì 22 i Comuni di Moncalieri, Trofarello, Revigliasco, Pecetto, Cambiano e Pino.
Tornato a Roma, l’on. Giordano presentò effettivamente un’interrogazione al Governo per sapere se intendeva “ venire in aiuto direttamente con sussidi straordinari, ed indirettamente mediante l’esecuzione di pubblici lavori, ai poveri contadini dei Comuni di Chieri, Baldissero, Cambiano, Moncalieri, Pavarolo, Pecetto, Revigliasco, Trofarello, i quali per effetto della grandinata… furono ridotti a squallida miseria”.
Antonio Mignozzetti



