PERSONAGGI NOVARESI 20. FELICE CASORATI, ARTISTA DI FAMA INTERNAZIONALE

Felice Casorati
Felice Casorati (nella foto), conosciuto soprattutto per la sua attività e opera artistica a Torino, è nato a Novara il 14 dicembre 1883, figlio di Francesco, ufficiale dell’esercito e di Carolina Borgarels e per seguire il padre fu costretto a continui trasferimenti. E’ certamente una delle figure più rilevanti nel movimento artistico del Novecento in Italia. Dotato di un’acuta e vasta intelligenza e di svariati interessi culturali, inizialmente, fin quasi a vent’anni, pensò di diventare musicista, studiando composizione. Dal 1902 aveva però cominciato a dedicarsi alla pittura, frequentando lo studio di Giovanni Vianello, durante il soggiorno a Padova, dove per obbedire al padre, si era iscritto alla facoltà di legge. Tuttavia era la pittura la sua vera vocazione e l’anno stesso in cui conseguì la laurea, nel 1907, inviò alcune opere alla Biennale di Venezia. Ebbe un grande successo perché la Commissione accettò il suo quadro ”Ritratto della sorella Elvira” e anche la critica parlò molto bene di lui. La modernità dei suoi scorci e deformazioni veniva interpretata come una stilizzazione letteraria di tendenza neoclassica.
Si laureò in giurisprudenza, ma la passione per la pittura lo portò a frequentare l’Accademia delle Belle Arti a Napoli e poi a Verona. Furono questi gli anni della sua formazione artistica che lo videro passare attraverso uno stile floreale e poi allegorico. Nel 1913 e nel 1920 partecipò anche alle mostre alternative di Ca’ Pesaro (Venezia). Aderì al Movimento simbolista europeo e in particolare si avvicinò alla Secessione Viennese. Da questi incontri scaturì una ricerca che è già indirizzata alla purezza della forma.
Nel 1914 in particolare espose alla Biennale “Trasfigurazione”, lavoro di un Simbolismo esasperato che il pittore in seguito fece distruggere. Del 1914

Donna con manto o Ragazza seduta con coperta – 1935
sono anche “Marionette” e “Uova sul tappeto verde”. In quest’ultima, esposta alla mostra romana della “Secessione”, è già definita la personalità dell’artista.
Dalla fine della Prima Guerra Mondiale, si trasferì definitivamente a Torino. Alla Biennale del 1920 ebbe l’occasione di studiare a fondo l’arte di Cézanne e da Cézanne imparò a costruire il dipinto per strutture volumetriche, un accordo di linee, colori e masse senza effetti di chiaroscuro e in perfetta armonia, il tutto caratterizzato da un classico rigore intellettuale. Pur non diventando pittore metafisico, le sue opere ricordano l’atmosfera dei lavori dei colleghi metafisici, un’atmosfera pregna di malinconica solitudine.
In quegli anni diventa amico di Piero Gobetti, Edoardo Persico, Lionello Venturi e del mecenate Riccardo Gualino, attraverso l’insegnamento e

Modella nello studio, 1945-1946
l’organizzazione di mostre. A Torino, tra l’altro, creò una scuola nell’area della quale gravitarono i migliori pittori torinesi, svolgendo quindi una parte di primo piano nella vita culturale della città, nella quale morì il primo marzo 1963. La sua arte mostra una stilizzazione di linee che anticipa le linee geometriche di molti pittori negli anni seguenti. Dal 1930 la sua pittura si fece più commossa, con una gamma cromatica raffinatissima. Alla Biennale veneziana del 1924 ottenne un successo poi confermato in quella del 1928 e nella prima Quadriennale romana, del 1931, in cui ricevette un premio.
Alla Biennale del 1952 poi una grande mostra retrospettiva ripropose praticamente l’intera sua opera. Aveva così raggiunto una fama europea che mantenne fino alla morte. Non si può dimenticare, accanto alle opere di pittura, la sua attività di grafico, scultore, architetto, scenografo nonché l’interesse per le arti decorative. L’opera grafica è particolarmente indicativa perché permette di seguire tutte le sue varie ricerche. Alla scultura si era dedicato fin dai tempi della mostra del 1913 a Ca’ Pesaro. Casorati non fa una netta distinzione tra le varie forme d’arte; fu quindi protagonista di un movimento culturale di grande vitalità e apertura in una visione globale delle arti.
Nel 1928 ottenne l’incarico poi riconfermato della cattedra di arredamento e decorazione interna all’Accademia Albertina di Torino, dove divenne titolare della cattedra di pittura nel 1941. Anche a seguito della sua forte e inconfondibile personalità non aderì ai movimenti d’avanguardia del suo tempo, come il Fauvismo, l’Espressionismo, il Cubismo, il Futurismo. Le sue opere (nelle foto vediamo alcuni dei suoi dipinti di epoche diverse) si trovano in tutti i principali musei d’arte moderna ed in molte collezioni private. Interessante fu anche l’attività pittorica della moglie Daphne Maugham (Londra 1897 – Torino 1986).
A Felice Casorati fu intitolata a Novara una via nel quartiere di S. Agabio dal Consiglio Comunale con provvedimento del 31 luglio 1979. Inoltre è a lui anche intitolato il Liceo Artistico Statale di Novara, che, con l’istituzione nel 1970, e dopo aver trovato provvisoria ospitalità presso la Scuola Media Pier Lombardo e il Teatro Coccia, nel 1974 venne collocato nella attuale sede di via Greppi, già precedentemente sede del Liceo Classico “Carlo Alberto”.
Enzo De Paoli



