Nasce la Comunità Energetica Rinnovabile (CER) della Provincia di Asti

È ufficialmente costituita la Comunità Energetica Rinnovabile (CER) della Provincia di Asti, che sarà operativa a partire dal 2026, con l’obiettivo di supportare i comuni e le comunità collinari del territorio nella produzione e condivisione di energia pulita, sostenibile e a costi calmierati.

“La Provincia di Asti aggiunge un ulteriore tassello quale ente di area vasta – dichiara il presidente Maurizio Rasero – con questo strumento rafforza il proprio ruolo di coordinamento delle politiche energetiche di interesse pubblico, rivolto in favore delle amministrazioni locali, ma anche delle piccole medie imprese, enti del terzo settore, dei cittadini del territorio”.

La sua costituzione è il risultato di un intenso lavoro, durato oltre due anni, svolto dagli uffici provinciali con il coordinamento del segretario generale Paolo Morra, al quale la Provincia rivolge un sentito ringraziamento per il contributo determinante fornito fino alla sua scomparsa il 18 novembre scorso.

Il consigliere delegato all’Ambiente e alla Transizione ecologica, Andrea Gamba, rivolge un ringraziamento ai dirigenti e personale degli uffici provinciali per la competenza e l’impegno in un percorso complesso e innovativo. “La CER – aggiunge Gamba- rappresenta uno strumento concreto di supporto ai Comuni, offrendo coordinamento, copertura amministrativa e supporto tecnico-legislativo, anche alla luce delle opportunità introdotte dal nuovo Conto Termico 3.0”.

Nel mese di gennaio è previsto un incontro pubblico con amministratori, gestori e potenziali aderenti alla comunità energetica, per condividere modalità operative e tempistiche di adesione.

Un ruolo centrale nella progettazione tecnica e nell’organizzazione operativa è stato svolto dalla società Green Wolf CER, con sede a Pinerolo, e dal suo amministratore delegato, ing. Stefano Bonino, al quale abbiamo rivolto alcune domande per illustrare i contenuti generali della pratica.

1) Può descrivere in modo sintetico l’attività svolta da Green Wolf CER?

In questi due anni Green Wolf CER ha accompagnato la Provincia lungo il percorso di partenariato pubblico privato partendo dalla progettazione istituzionale fino alla messa a terra tecnico-operativa dell’iniziativa che si è concretizzata attraverso la procedura di gara appena terminata. I punti che sinteticamente definiscono il percorso attuato con la Provincia includono: la definizione del modello di CER a trazione pubblica, la definizione della struttura giuridica e degli organi di governance pubblica, l’analisi del territorio e delle 21 cabine primarie della provincia e l’individuazione delle superfici pubbliche disponibili per la realizzazione di nuovi impianti che utilizzano fonti di energia rinnovabili. L’attività sinergica fra la società e l’ente provinciale ha consentito di predisporre un modello tecnico-economico e contrattuale che pone particolare attenzione alla mitigazione dei rischi, alla sostenibilità ed alla trasparenza delle scelte pubbliche e allo sviluppo economico, sociale ed ambientale sostenibile.

2) Può fare una proiezione del numero di Comuni e cittadini potenzialmente interessati?

L’iniziativa comprenderà il territorio provinciale e potrà coinvolgere tutti i soggetti ammessi dalla normativa: pubbliche amministrazioni, cittadini, associazioni, PMI, enti del terzo settore, enti religiosi. Alcuni Comuni astigiani hanno già avviato iniziative locali con comunità energetiche pubbliche con l’obiettivo di conferirle e coordinarle nella costituenda comunità provinciale, riconoscendo il modello di CER a trazione pubblica come l’opzione migliore per garantire ai soggetti aderenti maggiori garanzie in tema di trasparenza e sostenibilità. La CER nasce come piattaforma aperta e volontaria, quindi l’adesione potrà estendersi progressivamente a tutti soggetti interessati, in funzione delle singole cabine primarie e delle opportunità di impianti attivabili .

3) Conto Termico 3.0: di cosa si tratta e quali opportunità introduce?

Il conto termico 3.0 è un incentivo del gestore dei servizi energetici (GSE) per interventi che aumentano l’efficienza energetica e la produzione di energia termica da fonti rinnovabili, con l’obiettivo di ridurre consumi e costi e recuperare parte della spesa con erogazioni in una o più soluzioni. Ha finalità affini a quelle delle CER garantendo la creazione di sinergie che aumenteranno l’impatto positivo dell’iniziativa su tutto il territorio. Il modello di comunità energetica pubblica permette di integrare la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili con la riqualificazione dei fabbricati esistenti dentro un’unica regia pubblica: mentre la CER valorizza la condivisione dell’energia, il conto termico 3.0 può accelerare gli interventi su edifici ed impianti termici riducendo gli investimenti necessari alla realizzazione degli efficientementi e tempi di ritorno degli stessi. E’ un importante punto d’appoggio per tutti i comuni, le associazioni, le PMI, i privati aderenti garantendo supporto, non solo per l’accesso al servizio di autoconsumo diffuso, ma anche per l’ottenimento degli incentivi previsti dal conto termico.

4) Dal punto di vista tecnico, come verrà attuato il progetto?

La sequenza operativa attivata a valle dell’aggiudicazione della procedura di gara comprende tutti i passaggi chiave per rendere operativa la comunità energetica su tutto il territorio. In primo luogo, verrà costituita una fondazione di partecipazione, completa di statuto e di tutti gli organi di governance a maggioranza pubblica, e verrà reso disponibile l’iter di adesione, (gratuita, libera e volontaria), tramite portale web dedicato. Contestualmente verrà attivata una campagna promozionale con l’obbiettivo di attivare, nel più breve tempo possibile, le configurazioni CER sul territorio. A seguire, si provvederà alla progettazione esecutiva degli impianti in concessione e alla realizzazione degli interventi previsti per un primo nucleo di impianti di produzione di energia pulita. Una volta attivate le configurazioni CER, la fondazione continuerà ad accogliere i nuovi membri. Ultimo, ma non per importanza, verrà attivato il servizio di supporto e gestione del conto termico 3.0 per la realizzazione degli interventi di efficienza energetica. Altre attività che la fondazione potrà fornire: la gestione delle pratiche burocratiche, i rapporti con il gestore, la redazione delle diagnosi energetiche, i contributi previsti dal conto termico.

5) Sono già disponibili dati sulla potenza energetica sviluppata e sugli utilizzi previsti?

Si, molte pubbliche amministrazioni hanno riconosciuto il modello a trazione pubblica, adottato dalla Provincia di Asti, come la soluzione più vantaggiosa di governance. Alcuni Comuni hanno intrapreso iniziative con caratteristiche affini, attivando sul territorio otto configurazioni CER, di cui due già operative e altre sei in valutazione presso il gestore dei servizi, sul territorio astigiano raccogliendo, inoltre, l’adesione di circa due MW di potenza fotovoltaica che produrranno 2,3 gigawatt per ora di energia pulita da condividere con i membri della CER. Queste configurazioni verranno trasferite all’interno della comunità garantendo un nucleo iniziale che, insieme agli impianti in concessione realizzati, permetteranno di essere concretamente operativa fin da subito.

6) La scelta della Provincia di Asti ha avuto conferme istituzionali recenti?

Sì. La strada scelta dalla Provincia di Asti è coerente con il modello delle CER pubbliche in partenariato previsto della Ragioneria generale dello Stato e dal ministero dell’Economia e Finanza. Si pone quale strumento di orientamento generale, focalizza l’attenzione sulla partecipazione delle PA alle CER, richiama l’importanza di una corretta gestione dei rischi, di una motivazione analitica delle scelte pubbliche, di una sostenibilità finanziaria e procedurale. Il documento del ministero sollecita e orienta la scelte a modelli simili alla CER Provincia di Asti rispetto a soluzioni diverse a garanzia della trasparenza nei progetti di pubblica utilità.