L’icona del Battesimo di Gesù

Si tratta di un’opera realizzata da Paola Cortese, allieva della Scuola Iconografica di Seriate (BG), sorta nell’alveo della Fondazione Russia Cristiana di padre Scalfi, dove si dipingono icone secondo le antiche norme dell’arte bizantina. È una copia dell’icona del secolo XVI conservata nel monastero russo di Solovki.

Molto complessa è l’iconografia: “Al centro dell’icona vi è Gesù immerso totalmente nelle acque del Giordano. Giovanni Battista, alla sua destra, compie con la mano l’atto del battesimo, mentre dal cielo parte un raggio che scende verso Gesù, traducendo così in immagine la compiacenza del Padre. Il raggio reca in un clipeo la colomba, lo Spirito Santo.
All’interno del fiume troviamo figure antropomorfiche: le due figure umane, che vuotano la brocca dell’acqua, sono la traduzione in immagine dei versetti della Sacra Scrittura: ‘Il mare vide e si ritrasse, il Giordano si volse indietro’ (Salmo 114.3). I pesci rossi sono i neofiti, che vanno decisamente verso Gesù, salvati dall’acqua battesimale, acqua santificata da Gesù (presenza della croce).
Sulla parete destra vediamo tre Angeli con le mani velate dal mantello, in atto di adorazione: sono le nature angeliche che si prostrano davanti alla sapienza di Dio incarnata.
La natura che fa da scenario è arida e secca dalla parte destra, mentre quella di sinistra è velata di verde simbolo della vitalità rigeneratrice della Grazia e dello Spirito. C’è come un monte spaccato in due, e l’anfratto è colmato dall’acqua: Gesù entra nella storia dell’umanità e colma la profonda spaccatura che si era prodotta tra Dio e l’uomo dopo il peccato”.(Didascalia collocata presso l’icona, suggerita dall’autrice).