PIEMONTE ARTE: GLORIA, FINK, GIRARDI, ALLISARDI, ARTISSIMA, SAMPIERI…

coordinamento redazionale: Angelo Mistrangelo

 

 

LA SCOMPARSA DI MARISA MERZ ARTISTA E TESTIMONE DEL SUO TEMPO

Leone d’Oro alla Biennale Internazionale di Venezia del 2013, Marisa Merz è scomparsa il 19 luglio, a 93 anni.

Torinese, esponente dell’Arte Povera di Germano Celant, affascinante signora della cultura, ha attraversato le esperienze artistiche del Novecento e del nuovo Millennio con la sorprendente capacità di trasformare i materiali più diversi in opere di assoluto prestigio, di realizzare installazioni e testine in legno e in terra grezza, secondo una visione e interpretazione percorsa da un senso di interiore e coinvolgente poesia:«Ci vuole pochissimo – ha detto Marisa Merz – per arrivare a uno stato di concentrazione molto prolungato nel tempo. In questo lungo intervallo  si scoprono varie cose sul proprio sistema nervoso, e si finisce per trascendere il tempo! E finalmente ci si sente felici. Sono riuscita a sperimentare questo stato per brevi momenti. Era come arrivare alla struttura portante della vita».

Una vita condivisa con il marito Mario Merz e la figlia Beatrice, presidente della Fondazione Merz, con i segni di una ricerca sempre proiettata verso una singolare definizione delle immagini

che diventano storia, sperimentazione, espressione di una «scrittura» che unisce nel tempo identità, meditazione e la trasformazione del linguaggio della scultura:«…nelle sculture e nella maggior parte  della sua produzione, Marisa Merz ha a che fare con il triangolo magico: triade, trinità, segno cabalistico…», ha scritto Richard Flood nel catalogo pubblicato dalla Fondazione Merz nel 2012. Vi è, quindi, nell’opera di Marisa Merz una continua ed inesausta declamazione del pensiero «disegnare/disegnare/ridisegnare/ il pensiero immagine che cammina», mentre affiorano volti, sguardi, bocche, che dialogano con lo spazio, gli ambienti e le strutture in cui sono inserite, animandole. E sono elementi di un percorso che dalla trama di fili di rame alla cera, dalle foglie d’oro all’«Altalena per Bea», fluisce con l’energia di un’intensa, vibrante e penetrante espressività scandita da composizioni come «Coperte», «Doppio ritratto» e «Ritratto con velo in filo di rame (ritratto di donna)». Un percorso segnato dalle mostre al Centre Pompidou di Parigi e alla Quadriennale di Roma del 1973, al Castello di Rivoli e a Documenta 9 di Kassel, che, di volta in volta, hanno rivelato e consolidato la sua personalità e presenza internazionale. Una presenza legata, in anni recenti, alle rassegne della Biennale di Sydney, MADRE-Museo d’Arte Contemporanea Donnaregina di Napoli, MAXXI-Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo e The Metropolitan Museum of Art di New York nel 2017. Pittura, scultura, disegno, assemblaggi fluttuanti e l’intuizione di un’immagine dalle lievi e immateriali cadenza di una frase musicale nello spazio.

Angelo Mistrangelo

 

SESTRIERE: “EFFETTO VENTURI”, L’ARTE DI CARLO GLORIA AI 2.035 METRI DEL COLLE

Lunedì 15 luglio Carlo Gloria ha dato inizio all’intervento pittorico che sarà inaugurato domenica 28 luglio alle ore 16.30

Un tunnel che diventa arte, un’opera pittorica di circa 500 metri quadrati: questa la trasformazione del tunnel carrabile che unisce Piazza Fraiteve al Piazzale Brigata Alpina Taurinense, antistante al Palazzetto dello Sport di Sestriere. Una performance che vedrà impegnato, su incarico del Comune di Sestriere, l’artista Carlo Gloria che presenta “Effetto Venturi”. Una grande opera pittorica che darà forma a un nuovo capitolo dell’indagine dell’artista sul rapporto fra arte e spazi architettonici, tra colore e dinamiche di fruizione dei luoghi pubblici.’Effetto Venturi’ – spiega lo staff dell’artista – è un progetto ispirato dall’analisi delle attività di un grande centro sportivo come Sestriere e di un elemento naturale molto frequente a quota 2035m: il vento. Se il vento deve passare in una strozzatura, per mantenere inalterata la sua portata, cioè la massa che si sposta nel tempo, è costretto ad accelerare e la sua pressione diminuisce, mentre uscendo tende a rallentare e la sua pressione sale. E’ quello che succede in una galleria come quella di Sestriere, dove si verifica il fenomeno fisico scoperto e studiato da Giovanni Battista Venturi (1746-1822). Sestriere è una straordinaria località montana ideale sia per gli sport invernali che quelli estivi. Carlo Gloria interpreta e connota queste attività sportive attraverso il colore, proponendo in modo suggestivo immagini di sportivi all’interno del tunnel come se fossero spazzati dal vento e travolti dall’effetto Venturi. I blu si mischiano ai verdi, i rossi ai gialli. Gli sportivi si intrecciano e si capovolgono in un effetto creato dal vento e dalla pressione, in un vorticare di sciatori, ciclisti, fondisti e corridori, che si raggruppano e si allontanano a causa degli sbalzi di pressione”. “Effetto Venturi” è l’ideale continuazione di “Photosynthesis”, la performance del 2011 realizzata sulle nevi di Sestriere. In un grande dipinto raffigurante un albero che scompariva a poco a poco nella neve, Carlo Gloria aveva allora elaborato un’altra formula cosmica, quella della fotosintesi clorofilliana, che ha ispirato la sua performance come metafora dei processi chimici per gran parte a noi ancora oscuri, ma essenziali per la vita dell’intero pianeta. Nato a Torino nel 1964, Carlo Gloria coltiva da sempre un vivo interesse per l’architettura e la riqualificazione dei luoghi pubblici che ha declinato attraverso diversi media: la sua opera spazia così dal disegno alla fotografia, dai dipinti di grandi dimensioni al design. Concepito appositamente per la città di Sestriere, il progetto crea ad arte un dialogo inedito fra la struttura urbana e cittadini.

 

CAMERA DOPPIA: LARRY FINK. UNBRIDLED CURIOSITY. JACOPO BENASSI. CRACK

Torino, CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia

18 luglio 2019 – 29 settembre 2019

Inaugurazione: Mercoledì 17 luglio, ore 19.00

Mostre a cura di Walter Guadagnini

Con la programmazione estiva, CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia lancia il nuovo format espositivo CAMERA DOPPIA: due mostre allestite in contemporanea negli spazi della galleria principale di Via Delle Rosine 18 che mettono in dialogo e a confronto due autori, diversi per generazioni e formazione, accomunati dall’approccio al linguaggio. In questo modo gli artisti in mostra riflettono dunque sulle sfumature e sugli utilizzi del mezzo fotografico e delle sue potenzialità di osservazione dei fenomeni che caratterizzano la società odierna. Per il primo appuntamento di CAMERA DOPPIA, che aprirà al pubblico giovedì 18 luglio 2019, il direttore di CAMERA Walter Guadagnini ha curato la mostra antologica di Larry Fink (Brooklyn, New York, 1941), Unbridled Curiosity e il progetto di Jacopo Benassi (La Spezia, 1970) intitolato Crack. Le mostre – entrambe prodotte da “Fotografia Europea” di Reggio Emilia – presentano diversi aspetti comuni, sia dal punto di vista tematico che da quello specificamente fotografico: gli autori, infatti, utilizzano unicamente il bianco e nero e adottano l’uso del flash per focalizzare l’attenzione sul soggetto della rappresentazione, esaltandone atmosfera, forma e contenuto. Nell’antologica del fotografo americano Larry Fink sono presenti oltre novanta immagini, realizzate tra gli anni Sessanta e oggi, che saranno esposte nelle prime cinque sale di CAMERA. La selezione in bianco e nero e di grande potenza estetica, mira a evidenziare quei legami tra le persone e tra le persone e i luoghi che Fink, nel corso di tutta la sua carriera, ha saputo immortalare con occhio attento e “sfrenata curiosità”, mischiandosi ai contesti, rubando momenti di intimità e mettendo in evidenza l’anima dei soggetti ritratti. Le grandi battaglie civili, i party esclusivi tra Hollywood e i grandi musei, la vita rurale, le palestre pugilistiche: nulla sfugge all’obiettivo di Fink. La mia vita è una cascata di rivelazioni empatiche – commenta Larry Fink. Una vita spesa cercando di costruire ponti tra le classi, le fatiche, i piaceri e le paure del dolore. Una vita trascorsa ad accumulare immagini che attestano un senso di meraviglia sensuale e sociale. Questo spettacolo è un viaggio sconnesso attraverso molte esperienze e sensazioni. È una testimonianza di curiosità sfrenata (Unbridled Curiosity). Nella Sala Grande e nel lungo corridoio di CAMERA, invece, verranno allestite le sessanta immagini che compongono Crack, progetto che Jacopo Benassi ha realizzato mettendo al centro della sua riflessione il rapporto tra classicità e contemporaneità nei corpi e nei legami che gli individui instaurano con uomini e ambienti. Crack – commenta Walter Guadagnini – è un atlante del corpo, elaborato tra gli estremi della plastica antica e della flagranza fisica contemporanea. Il risultato è la sottolineatura non solo della decadenza in agguato tanto per il corpo umano quanto per il corpo scolpito, ma anche, e forse più, della possibilità di ricomposizione delle fratture, delle rotture e del fascino che anche questi elementi assumono nella nostra lettura del corpo e della forma. A tale visione concorrono anche l’incorniciatura delle singole opere e l’intero, sorprendente allestimento della mostra, che sono parte integrante del progetto espositivo e caricano le immagini di un’ulteriore, vitale tensione. La mostra è prodotta in collaborazione con Fondazione Nazionale della Danza – Aterballetto. Le due esposizioni – commenta Walter Guadagnini, curatore delle mostre e direttore di CAMERA – segnano la costante attenzione di CAMERA alla produzione artistica contemporanea e la sua capacità di guardare sia alla scena italiana che a quella internazionale. La collaborazione con il festival “Fotografia Europea” di Reggio Emilia – continua Emanuele Chieli, presidente di CAMERA – sottolinea l’intenzione di CAMERA di rafforzare i rapporti con le principali istituzioni che sul territorio nazionale si occupano di fotografia, arte e creatività. Si ringrazia l’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino per le sculture in mostra.

 

FORNO ALPI GRAIE, MOSTRA “PIERO GIRARDI FOTOGRAFO”

Domenica  28 luglio 2019, ore 16,00  presso Forno Alpi Graie (Groscavallo, TO), ex cappella di N.S. del Suffragio,  verrà inaugurata la mostra  Piero Girardi fotografo.  Un medico ritrae Forno Alpi Graie e l’alta Val Grande  nella prima metà del Novecento,  cura di Bruno Guglielmotto-Ravet, Fabrizio Massara, Marino Ravani e Francesca Rocci. L’esposizione rimarrà aperta  dal 28 luglio al 27 ottobre 2019,  tutti i giorni, ore 9,00-12,00 e 15,00-19,00

 

 

 

 

 

 

DIMOSTRAZIONE DELL’ARTISTA STEFANO ALLISARDI ALLA REGGIA DI VENARIA

Dopo la dimostrazione di Mirko Andreoli, un altro giovane e talentuoso artista dell’acquerello alla Reggia di Venaria: Stefano Allisiardi. In occasione della mostra “Viaggio nei giardini d’Europa” l’artista Stefano Alliasiardi dipingerà ad acquerello i giardini della Reggia di Venaria, di fronte al pubblico delle Sere d’Estate. L’appuntamento è venerdì 26 luglio dalle 19 alle 21 ed è un altro frutto della collaborazione tra La Venaria Reale e l’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino.

http://www.lavenaria.it/it/eventi/sere-destate-reggia

Stefano Allisiardi è nato il 4-7-1990. Nel 2016 si è laureato nel Biennio specialistico di secondo livello In Incisione e Grafica d’Arte all’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino con i Docenti Franco Fanelli e Daniele Gay con la tesi ‘’esser-ci’’, serie di 50 ritratti in cameo. All’attività artistica ha affiancato studi musicali, diplomandosi in Chitarra Classica presso il Conservatorio ‘‘G.F.Ghedini’’ di Cuneo nel 2013. Lavora principalmente sulle tecniche di disegno e pittura su carta oltre a curare la pratica incisoria litografica e calcografica. Da diversi anni espone in Italia e all’estero. Nel 2018 è stato selezionato per la mostra “AD ACQUA. L’acquarello all’Accademia Albertina e in Piemonte dal Novecento a oggi”, a cura di Marcella Pralormo e Daniele Gay.

 

CRIPTA747: OPEN STUDIO LUGLIO

Residenti: Matthew Galloway (Nuova Zelanda), Lorenzo Monnini (Italia), Sara Ravelli (Italia)

Cripta747

via Quittengo 41/b – Torino

Giovedì 25 luglio 2019

  1. 18,30 – 21,30

Cripta747 è lieta di presentare i lavori realizzati dagli artisti Matthew Galloway, Lorenzo Monnini e Sara Ravelli durante il mese di luglio. Con questo open studio si conclude la terza edizione di Cripta747 Studio, programma di studi in condivisione che quest’anno ha ospitato 13 artisti e un curatore provenienti da Canada, Francia, Gran Bretagna, Italia, Lituania, Nuova Zelanda, Paesi Bassi, Portogallo e Spagna. Matthew Galloway (Nuova Zelanda, 1985. Vive e lavora a Dunedin) La ricerca di Galloway in residenza si è concentrata sulla ex Fonderia Nebiolo, situata a poche centinaia di metri dallo studio di Cripta747 e attualmente sede del tribunale e dell’ufficio di sorveglianza. L’ex stabilimento semi-abbandonato è simbolo del miracolo industriale dell’Italia della metà del XX secolo. L’improvvisa chiusura della compagnia nel 1978 a causa dell’incapacità di adeguarsi alle nuove tecnologie di stampa funge ancora oggi da monito su ciò che rimane di una fabbrica antiquata, e lascia dietro di sé una sorta di eredità: in questo caso i caratteri tipografici prodotti dal suo reparto creativo. Questi caratteri tipografici incarnano il linguaggio visivo dell’epoca e rappresentano una testimonianza del clima sociale e politico in cui sono stati creati, prestandosi a nuove connotazioni e interpretazioni ogni volta che vengono riutilizzati da designer e tipografi nella loro forma digitale. Nella sua pratica l’artista si serve di strumenti e metodologie tipici del mondo del design per approfondire la storia del luogo, la sua identità e le questioni politiche ad esso connesse. In residenza Matthew Galloway ha collaborato con tipografi locali, archivisti, ex dipendenti della Nebiolo e ricercatori per realizzare una pubblicazione dal titolo “The Factory & it’s Memories” che include contributi dell’artista, di un ex fonditore, Gaetano Donato, di Archivio Tipografico, e una ristampa del saggio filosofico di Vilèm Flusser The Factory per gentile concessione di Reaktion Books, Londra.

Lorenzo Monnini (Italia, 1990. Vive e lavora tra Milano e Londra). Attraverso dipinti e installazioni Monnini analizza tematiche quali la sintassi degli oggetti, il movimento modernista e lo spazio espositivo. La sua ricerca si concentra sul linguaggio architettonico, la rappresentazione della realtà attraverso la lente del pensiero metafisico e la manifestazione di idee mediante canoni e iconografie visive nel tentativo di capire e mettere in discussione come gli ambienti pubblici e privati vengono definiti e modellati su queste iconografie. Monnini prende in esame le gerarchie tra gli oggetti che compongono questo paesaggio, ad esempio lo status di un dipinto rispetto a quello di una sedia, o i diversi modi in cui il tessuto urbano si è evoluto e le ragioni politiche dietro tali cambiamenti. Nei suoi dipinti l’artista riconfigura questo materiale visivo in modo non sequenziale, adottando un approccio “concreto” e scultoreo al linguaggio pittorico, sostituendo la struttura originale con costruzioni dalle forme libere, associazioni “poetiche” di materiali diversi, immagini riadattate e sperimentazioni materiche. Questa decostruzione del tessuto testuale della realtà gli consente di sintetizzare riferimenti culturali e complesse strutture visive in oggetti semplici. Nel lavoro di Monnini ci sono anche rimandi a tecniche di lavorazione tradizionali come lo “stiacciato”, ma anche uno studio attento al modo in cui diversi materiali con diverse densità, opacità, colori, consistenze vengono accostati l’uno all’altro nel paesaggio contemporaneo, spesso all’interno dello stesso oggetto  e alle volte in forma ingannevole o illusoria.

Sara Ravelli (Italia, 1993. Vive e lavora tra Milano e Ginevra) Per diverso tempo l’immaginario visivo di Sara Ravelli è stato legato al mezzo fotografico e alle sue proprietà intrinseche. Attraverso il suo lavoro, ha sempre cercato di costruire un “altrove”, prendendo spunto da una particolare situazione e utilizzando la fotografia come linguaggio. In questo processo l’artista non ha realmente prodotto alcuna fotografia, ma si è appropriata di immagini esistenti dando vita ad un archivio personale di rappresentazioni di oggetti che in realtà non esistono e che possono essere fruiti solo attraverso la loro rappresentazione. Recentemente la sua ricerca si è spostata nei musei archeologici per indagarne in particolare la dimensione della scoperta, cercando di immaginare che aspetto potrebbe avere un futuro reperto proveniente dal nostro presente. Gli archeologi oggi utilizzano tecniche di indagine, come per esempio georadar o raggi infrarossi, in grado di individuare oggetti antichi e resti di edifici sepolti nel sottosuolo o nelle profondità del mare. Questi dispositivi mostrano gli oggetti trovati sottoforma di immagini rendendoli visibili e disponibili anche se, di fatto, sono irraggiungibili. L’approccio archeologico ha portato quindi l’artista ad analizzare l’aspetto della conservazione: nella nostra quotidianità, infatti, quando un oggetto si rompe, perde la sua funzionalità e la materia mostra le sue proprietà. La traduzione formale di queste considerazioni nel lavoro dell’artista è stata l’occasione per ripensare al concetto di tridimensionalità. Partendo sempre dalla fotografia è approdata ad un linguaggio più plastico. Durante la residenza Ravelli ha approfondito questa ricerca, sperimentando nuovi materiali e le loro possibilità espressive, analizzando come la scultura e la fotografia siano strettamente connesse, e concentrandosi sul potere immobilizzante della scultura, focalizzandosi sul momento della rottura e sulla conseguente perdita di utilità dell’oggetto.

Le ricerche degli artisti in residenza a luglio sono accompagnate da un approfondimento critico curato da Alessandra Franetovich storica dell’arte e curatrice indipendente che vive e lavora tra Germania e Italia. Attualmente sta svolgendo il dottorato di ricerca in Arte Contemporanea presso l’Università di Firenze, con una tesi sul tema dell’archivio come dispositivo di auto-istituzionalizzazione artistica che mira all’indagine del ruolo delle pratiche archivistiche nella costruzione dell’arte russa contemporanea, attraverso il caso dell’archivio del concettualismo di Mosca costituito dall’artista Vadim Zakharov. Ha tenuto conferenze sui suoi studi in centri di ricerca, istituzioni artistiche e università italiane ed europee. Come assistente curatoriale ha collaborato con musei, istituzioni e gallerie. Come curatrice indipendente ha curato mostre e collaborato con gallerie, spazi no-profit e festival. Ha pubblicato articoli e saggi su riviste d’arte, tra cui eflux e middleplane.

Cripta747 ringrazia il Nicholas Berwin Charitable Trust per il supporto alla residenza di Lorenzo Monnini; Archivio Tipografico, Il Letterista e Gaetano Donato per la preziosa collaborazione con Matthew Galloway.

CONTATTI E INFORMAZIONI

CRIPTA747

Via Quittengo 41/B 10154 Torino (IT)

www.cripta747.it – info@cripta747.it

 

TORINO, ARTISSIMA ALL’OVAL DALL’1 AL 3 NOVEMBRE

Artissima torna all’Oval di Torino dal 1 al 3 novembre. La 26esima edizione della fiera, che offre come spunto di lettura la riflessione trasversale sul binomio desiderio/censura, invita il pubblico a scoprire e innamorarsi delle ultime tendenze del mondo dell’arte contemporanea: un viaggio esclusivo all’insegna della sperimentazione e dell’emozione.

Artissima 2019 presenta 209 gallerie in 7 sezioni di cui 3 curate (Back to the Future, Present Future, Disegni), sei importanti premi, un ricco programma di visite guidate dedicate a collezionisti e curatori, una rinnovata piattaforma digitale e numerosi progetti speciali.

97 gallerie consolidate da tutto il mondo

AB/ANBAR Tehran – ADA Roma – ALTMAN SIEGEL San Francisco – ROLANDO ANSELMI Berlin, Roma – FRANCESCA ANTONINI Roma – APALAZZO Brescia – A+B Brescia – ARTERICAMBI Verona – ALFONSO ARTIACO Napoli – ENRICO ASTUNI Bologna – PIERO ATCHUGARRY Miami, Pueblo Garzón – ATHR Jeddah – AURAL Alicante – BENDANA | PINEL Paris – ISABELLA BORTOLOZZI Berlin – THOMAS BRAMBILLA Bergamo – BRAVERMAN Tel Aviv – GAVIN BROWN’S ENTERPRISE New York, Roma – CARDELLI & FONTANA Sarzana, S. Stefano di Magra – CHERTLÜDDE Berlin – SADIE COLES London – CONTINUA San Gimignano, Beijing, Les Moulins, Havana – RAFFAELLA CORTESE Milano – GUIDO COSTA Torino – CRONE Vienna, Berlin – DASTAN’S BASEMENT Tehran – DAUWENS & BEERNAERT Brussels – MONICA DE CARDENAS Milano, Zuoz, Lugano – DE’ FOSCHERARI Bologna – DVIR Tel Aviv, Brussels – EX ELETTROFONICA Roma – FRANCISCO FINO Lisbon – FRITTELLI Firenze – ANNET GELINK Amsterdam – GENTILI Firenze – GEORG KARGL Vienna – KISTEREM Budapest – KRAUPA-TUSKANY ZEIDLER Berlin – LAVERONICA Modica – GILDA LAVIA Roma – LOOM Milano – MADRAGOA Lisbon – MAGAZZINO Roma – PRIMO MARELLA Milano, Lugano – MASSIMODELUCA Mestre-Venezia – MAZZOLENI Torino, London – MAZZOLI Berlin, Modena, Dusseldorf – URS MEILE Lucerne, Beijing – MENO PARKAS Kaunas, Dusseldorf – MIND SET ART CENTER Taipei – FRANCESCA MININI Milano – MASSIMO MININI Brescia – MONITOR Roma, Lisbon – FRANCO NOERO Torino – NOIRE Torino – LORCAN O’NEILL Roma – OSART Milano – OTTO Bologna – P420 Bologna – ALBERTA PANE Paris, Venezia – ALBERTO PEOLA Torino – RAFAEL PÉREZ HERNANDO Madrid – GIORGIO PERSANO Torino – PHOTO&CONTEMPORARY Torino – PI ARTWORKS London, Istanbul – PODBIELSKI CONTEMPORARY Milano – GREGOR PODNAR Berlin – PROMETEOGALLERY Milano, Lucca – REPETTO London – REVOLVER Lima, Buenos Aires – MICHELA RIZZO Venezia – RODRÍGUEZ Poznań – ROSSI & ROSSI London, Hong Kong – LIA RUMMA Milano, Napoli – STUDIO SALES Roma – RICHARD SALTOUN London – ROSA SANTOS Valencia – THOMAS SCHULTE Berlin – SFEIR-SEMLER Beirut, Hamburg – SIDE 2 Tokyo – SMAC Cape Town, Johannesburg, Stellenbosch – SOMMER Tel Aviv, Zurich – SPAZIOA Pistoia – SPROVIERI London – JIRI SVESTKA Prague – CATINCA TABACARU New York, Harare – TAIK PERSONS Berlin, Helsinki – THE GALLERY APART Roma – TUCCI RUSSO Torre Pellice, Torino – ISABELLE VAN DEN EYNDE Dubai – VIASATERNA Milano – VISTAMARE/VISTAMARESTUDIO Pescara, Milano – WHATIFTHEWORLD Cape Town – HUBERT WINTER Vienna – JOCELYN WOLFF Paris – Z2O SARA ZANIN Roma – ZILBERMAN Istanbul, Berlin

DIALOGUE

30 gallerie che presentano il lavoro di 1 o 2 artisti in dialogo

A PLUS A Venezia – ACAPPELLA Napoli – THOMAS BERNARD – CORTEX ATHLETICO Paris – SÉBASTIEN BERTRAND Geneva – BWA WARSZAWA Warsaw – CAMPOLI PRESTI London, Paris – CLIMA Milano – DITTRICH & SCHLECHTRIEM Berlin – DIX9 Paris – ERMES-ERMES Vienna – ET AL. San Francisco – FL Milano – GAEP Bucharest – GLASSYARD Budapest – GYPSUM Cairo – IRAGUI Moscow – IVAN Bucharest – DANIEL MARZONA Berlin – MASSIMOLIGREGGI Catania – MOHSEN Tehran – NIGHT Los Angeles – OPERATIVA Roma – FRANCESCO PANTALEONE Palermo, Milano – PM8 Vigo – PRAZ-DELAVALLADE Paris, Los Angeles – RIBOT Milano – SERVANDO Havana – SODA Bratislava – STEINEK Vienna – WALDBURGER WOUTERS Brussels, Basel

NEW ENTRIES

20 giovani gallerie che partecipano ad Artissima per la prima volta

BALCONY Lisbon – BALLON ROUGE COLLECTIVE Brussels – BOMBON PROJECTS Barcelona – CAPSULE SHANGHAI Shanghai – CASTIGLIONI Milano, Sao Paulo – DAMIEN & THE LOVE GURU Brussels – DIVISION OF LABOUR Worcester – EMALIN London – FANTA-MLN Milano – ISSUES Stockholm – MARFA’ Beirut – MATÈRIA Roma – MLZ ART DEP Trieste – NOME Berlin – NOVEMBAR Belgrade – ÖKTEM AYKUT Istanbul – LILY ROBERT Paris – SUPRAINFINIT Bucharest – UNA Piacenza – VIN VIN Vienna

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PRESENT FUTURE

20 progetti monografici di giovani artisti emergenti curati da Ilaria Gianni (coordinatrice), Juan Canela, Émilie Villez

AAAJIAO, HOUSE OF EGORN Berlin – MARCOS AVILA-FORERO, ADN Barcelona – ANNA-SOPHIE BERGER, EMANUEL LAYR Vienna, Roma – ISA CARRILLO, PROXYCO New York + TIRO AL BLANCO Guadalajara – LAURA CASTRO, SINDICATO Santo Domingo – LARISA CRUNȚEANU, ANCA POTERASU Bucharest – DÉBORA DELMAR, GALLLERIAPIÙ Bologna – ANNA FRANCESCHINI, VISTAMARE/VISTAMARESTUDIO Pescara, Milano – CRISTINA GARRIDO, LMNO Brussels – JANUARIO JANO, PRIMO MARELLA Milano, Lugano – JUAN LÓPEZ, JUAN SILIÓ Santander – MERCEDES MANGRANÉ, ANA MAS Barcelona, San Juan – OPAVIVARÁ!, A GENTIL CARIOCA Rio de Janeiro – STÉPHANIE SAADÉ, GREY NOISE Dubai – AUGUSTAS SERAPINAS, APALAZZO Brescia + EMALIN London – NAMSAL SIEDLECKI, MAGAZZINO Roma – CATERINA SILVA, BOSSE & BAUM London – LU SONG, MASSIMO DE CARLO Milano, London, Hong Kong – PUCK VERKADE, DÜRST BRITT & MAYHEW The Hague – IAN WAELDER, L21 Palma de Mallorca

BACK TO THE FUTURE

19 esposizioni di qualità museale dedicate alla riscoperta degli anni 1960-1999, curate da Lorenzo Giusti (coordinatore), Cristiano Raimondi, Nicolas Trembley

MARINUS BOEZEM, UPSTREAM Amsterdam – ROBERT BREER, GB AGENCY Paris – LYNNE COHEN, IN SITU – FABIENNE LECLERC Paris – BETTY DANON, TIZIANA DI CARO Napoli – ESTATE OF BARBARA HAMMER, KOW Berlin, Madrid – BRUNO JAKOB, PETER KILCHMANN Zurich – LILIANE LIJN, RODEO London, Piraeus – KIMIYO MISHIMA, SOKYO Kyoto – MASAKI NAKAYAMA, CHRISTOPHE GAILLARD Paris – LILIANA PORTER, ESPACIO MINIMO Madrid – REMO SALVADORI, CHRISTIAN STEIN Milano – ANTONIO SLEPAK, WALDENGALLERY Buenos Aires – ILIJA ŠOŠKIĆ, GANDY Bratislava – JESSICA STOCKHOLDER, 1301PE Los Angeles – SUPERSTUDIO, PINKSUMMER Genova – ENDRE TÓT, ACB Budapest – RUBEM VALENTIM, ALMEIDA E DALE Sao Paulo – MICHAEL VENEZIA, HÄUSLER Munich, Zurich – WILLIAM WEGMAN, FLORENCE LOEWY Paris

DISEGNI

21 stand dedicati alla peculiarità del disegno, una pratica artistica in grado di catturare l’immediatezza processuale e di pensiero del gesto creativo, curati da João Mourão and Luís Silva

MERCEDES AZPILICUETA, NOGUERAS BLANCHARD Barcelona, Madrid – FRANCESCO BAROCCO, NORMA MANGIONE Torino – JOHN BOCK, GIÒ MARCONI Milano – ALIGHIERO BOETTI, DEP ART Milano – TERESA BURGA, BARBARA THUMM Berlin – DIOGO EVANGELISTA, FRANCISCO FINO Lisbon – KATHARINA GROSSE, NÄCHST ST. STEPHAN ROSEMARIE SCHWARZWÄLDER Vienna – SHEROANAWE HAKIHIIWE, ABRA Caracas – WAQAS KHAN, SABRINA AMRANI Madrid – GIOVANNI KRONENBERG, RENATA FABBRI Milano – CHRISTIANE LÖHR, TUCCI RUSSO Torre Pellice, Torino – ANNA MARIA MAIOLINO, RAFFAELLA CORTESE Milano – ANA MANSO, UMBERTO DI MARINO Napoli – BRUNO MUNARI, MAURIZIO CORRAINI Mantova – OTOBONG NKANGA, LUMEN TRAVO Amsterdam – NICOLA PECORARO, GIANLUCACOLLICA Catania – ADAM PENDLETON, PEDRO CERA Lisbon – JOSÉ MIGUEL PEREÑÍGUEZ, LUIS ADELANTADO Valencia, Mexico City – MARIO SCHIFANO, IN ARCO Torino – ACHRAF TOULOUB, PLAN B Berlin, Cluj – SANDRA VÁSQUEZ DE LA HORRA, SENDA Barcelona

ART SPACES & EDITIONS

Edizioni limitate, stampe e multipli di artisti contemporanei

ARTIKA, Barcelona – CASTELLO DI RIVOLI MUSEO D’ARTE CONTEMPORANEA Rivoli – COLOPHONARTE Belluno – L’ARENGARIO S.B. Gussago, Brescia – MARTINCIGH Udine – DANILO MONTANARI Ravenna – SANTOLAROSA Oslo – TRECCANI Roma

 

FORTE DI VINADIO, RITORNA “TEMPORARY SHOP”

Giovedì 25 luglio, alle ore 14,30, al Forte di Vinadio riapre il Temporary Shop. Giunto alla settima edizione, come ogni estate, il negozio temporaneo offre ai residenti e ai tanti turisti presenti in valle Stura l’occasione di conoscere e acquistare i prodotti dell’agroalimentare locale e i manufatti ad “alto contenuto di creatività” realizzati dagli artigiani della provincia di Cuneo. L’iniziativa è organizzata e promossa dalla Fondazione Artea in collaborazione con il Comune di Vinadio. Il Temporary Shop rimarrà aperto fino al 25 agosto dal lunedì al sabato, dalle ore 14,30 alle 19, la domenica e i festivi dalle 10 alle 19. L’accesso è dal ponte di Porta Francia, l’ingresso è libero. Per maggiori informazioni telefonare ai numeri 0171 959151 e 340 4962384 o visitare il sito fondazioneartea.org

Con un totale di 18 espositori presenti, il Temporary Shop è organizzato in due sezioni tematiche: artigianato artistico e prodotti tipici e di cosmesi. Rispetto agli scorsi anni, la proposta risulta ampliata, con l’inserimento di nuove aziende agricole, soprattutto della valle Stura, mentre per i manufatti dell’artigianato artistico è presente una ricca offerta nelle categorie ceramica, tessile, legno e riciclo creativo. Il comune denominatore di tutto quanto viene esposto è la provenienza, rigorosamente “made in Cuneo”, per un’offerta che comprende oggettistica, produzione ceramica, accessori, liquori, miele, oli essenziali, prodotti essiccati, birra, erbe aromatiche, zafferano, aglio, biscotti… e molto altro ancora!

L’iniziativa, nata nel 2013, è fortemente correlata ai contenuti di “Montagna in movimento”, percorso multimediale allestito all’interno del Forte, che dedica una delle sue sezioni proprio alle nuove prospettive di vita in montagna. La provincia di Cuneo presenta infatti una forte personalità storica: i numerosi ricordi del passato che custodisce devono essere salvaguardati in quanto parte essenziale dell’identità di questi luoghi. Ne sono un esempio i numerosi mestieri artigiani che un tempo si praticavano, soprattutto nelle vallate alpine, e che sono andati via via scomparendo. Ma sono molti i giovani che negli ultimi anni hanno intrapreso un percorso per ricostruire una parte della storia delle loro famiglie, cominciando proprio da quei mestieri che svolgevano i loro avi. Riscoprono così un’abilità manuale che fa parte del loro DNA e la fanno rivivere, rimescolandola e adattandola alla modernità grazie alla loro inventiva e originalità.

 

RUEGLIO, MOSTRA PERSONALE DI   GIACOMO SAMPIERI “ RITRATTI CANAVESANI”

via Compagno, 5 – Rueglio (Torino)

                                                 

inaugurazione           sabato 27 luglio 2019  ore 17,30                                

periodo mostra         dal 27 luglio al 24 agosto 2019

apertura                   martedì / venerdì 17,00 – 19,00

                                        sabato 10,00 – 12,00 /17.00 – 19,00

                                            domenica 10,00 -12,00

a cura di                   Associazione ARTinsieme

 

La mostra personale del pittore Giacomo Sampieri  si svolge in concomitanza  degli eventi di  “ E…state a RUEGLIO” che si organizzano da luglio a settembre 2019 nel Comune di Rueglio.

I ritratti e le opere esposte sono eseguiti con la tecnica ad olio su tela.

 

MONTABONE, ESTEMPORANEA DI PITTURA

Domenica 28 Luglio ci sarà l’estemporanea di pittura a Montabone (Asti); dedicata sia ai più esperti, sia agli amatori dell’arte.per regolamento e informazioni http://associazionecaccia.altervista.org/regolamento-estemporanea-2019/

 

 

 

 

 

 

 

CASTELLAMONTE: DE NATURARE REBUS

Sei artiste (Elisa Bona, Gilda Brosio, Tegi Canfari, Paola Malato, Gianna Picca e Mara Tonso) espongono i loro lavori in terra cotta seguendo il tema della natura.Dal 20 luglio al 5 agosto e dal 7 al 29 settembre 2029.Fornace Pagliero

Frazione Spineto 61/aCastellamonte

La rassegna si svolge nell’ambito della 59° Mostra della Ceramica di Castellamonte

 

FLASHBACK SPECIAL PROJECT, OPERA VIVA BARRIERA DI MILANO, 2019

Emanuela Barilozzi Caruso, Unknown (2019)

Inaugurazione giovedì 25 luglio ore 18.30

Torino, Piazza Bottesini25 luglio > 2 settembre 2019

Prosegue il 25 luglio l’edizione 2019 del Flashback special project Opera Viva Barriera di Milano, il Manifesto, progetto ideato da Alessandro Bulgini e curato da Christian Caliandro. L’affissione di 6 metri per 3, che a Torino in Piazza Bottesini ruba gli spazi alla pubblicità, quest’anno si ispira al tema scelto per la fiera, Gli Erranti, dal libro di fantascienza dei fratelli Strugackij The Time Wanderers. Gli Erranti, vagabondi del tempo, camminatori entusiasti, viandanti erranti, raminghi osservatori e cercatori, nomadi per scelta, curiosi della storia dell’arte di ogni tempo, si spostano irregolarmente senza meta né programma; girovagano, gironzolano inefficienti evitando di fissare preventivamente l’itinerario; il senso sta nella scoperta, negli errori di percorso, negli incontri e nelle emozioni che vivono. Il secondo manifesto è il primo dei due selezionati attraverso l’open call, come avvenuto lo scorso anno, e premiati dalla giuria di Flashback composta da: Ginevra Pucci e Stefania Poddighe, direttrici della fiera, Alessandro Bulgini, artista e ideatore del progetto, Christian Caliandro, storico dell’arte e curatore del progetto, Francesco Nucci fondatore e presidente della Fondazione Volume! di Roma, Giangavino Pazzola curatore indipendente e associate curator di Camera, Centro Italiano per la Fotografia di Torino, Marco Rubiola autore, scrittore e regista e Fabrizio Bellomo, tra gli artisti che hanno partecipato all’edizione 2017.La prima dei due vincitori è Emanuela Barilozzi Caruso con l’opera Unknown (2019). L’immagine fa parte di un progetto che l’autrice porta avanti dal 2013; sei anni e piu’ di 700 scatti rubati durante gli interminabili viaggi sui mezzi pubblici di Roma e altrove nel mondo, immagini che finora, per una scelta precisa, sono stati fruibili unicamente all’interno pagina Instagram #comefareisenzamezzipubblici. Scrive Emanuela: “Una ricerca interminabile, un rapporto silenzioso, una condivisione tra sconosciuti costretti a vagare, viaggiare, muoversi e perdersi ovunque e per qualunque motivo”. Il tema dell’ “erranza” viene dunque declinato da questo manifesto in una chiave tutta urbana, riprendendo e sviluppando il tema dei percorsi nello spazio della città e delle connessioni tra i quartieri, le zone, i territori – percorsi che rappresentano una costante di Opera Viva Barriera di Milano, declinati nei modi più diversi dagli artisti che in questi anni hanno partecipato al progetto. Così, una suora seduta sui sedili in fondo all’autobus si volta e, crucciata, pensierosa, considera il volto del diavoletto formato dal graffito sul vetro, dai fari rossi e dagli sbuffi dei riflessi nella notte. Il diavoletto ricambia, guardandola a sua volta.

PIEMONTE ARTE VI DA’  APPUNTAMENTO A VENERDI’ 2 AGOSTO