CENTOTORRI – SFOGLIA LA RIVISTA – Chieri, 1965: la scuola Mosso chiude per l’influenza

Una forma simile alla Asiatica. Si ammala anche la preside…

di Gianni Giacone

Chieri: scuola che chiude per l’influenza, ‘focolaio’ con 190 ragazzi colpiti e pure la preside sta male. Non è la cronaca ‘live’ del covid, ma una vicenda datata 1965, raccontata attraverso le colonne de “La Stampa”. E’ il febbraio di 56 anni fa.

 “Una scuola con 550 alunni è stata chiusa a Chieri per una forma di influenza simile all’Asiatica». E’ la media «Angelo Mosso», di via Tana: un fabbricato moderno e razionale, inaugurato nell’ottobre del l’anno passato « Sabato scorso — dice la segretaria scorrendo il registro delle assenze — erano assenti 10 alunni. La percentuale, in questa stagione, si poteva ancora considerare Quasi normale. Ma lunedì ne mancavano 113; martedì 163 e oggi, mercoledì, 100». Si sono ammalati anche la preside prof. Rosa Montanaro, nove insegnanti e tre bidelli. A questo punto e intervenuto l’ufficiale sanitario dott. Gaiottino, che ha disposto la chiusura della scuola e, ha ordinato la disinfezione delle aule. L’ordinanza è stata firmata ieri mattina dal sindaco Secondo Caselle: la chiusura è stata disposta per i giorni di venerdì e sabato. Con oggi, festa della Conciliazione e con

Secondo Caselle

la prossima domenica, i ragazzi rimarranno a casa quattro giorni. Lunedì si ripresenteranno: e, secondo la percentuale di assenze che verrà constatata, si deciderà se protrarre la chiusura o se riprendere le lezioni. La media «Angelo Mosso» è il solo istituto colpito in modo così massiccio. A Chieri esistono quattro scuole elementari, una nel centro, tre nelle frazioni di Airali, Pessione e Madonna della Scala. Nei giorni scorsi, anche fra gli scolari è serpeggiata l’influenza: ma la percentuale di assenze non ha mai superato la media di questa stagione, ed ora va diminuendo. Anche nel liceo classico — ci dice il preside prof. Magnarelli — la situazione è normale e non si è ritenuto necessario prendere il provvedimento di chiusura. Così nella scuola tecnica «B. Robbio». II caso della « Mosso  è unico in tutta la provincia.”… Il decorso è assolutamente benigno, assicurano i medici di Chieri che hanno già trattato 1 malati colpiti. « I primi sintomi — aggiungono — sono dolori al capo, spossatezza, bruciore agli occhi ed alla gola, indolenzimento ai muscoli delle braccia e delle gambe. Subito dopo insorge la febbre, abbastanza alta, che va però rapidamente decrescendo». Una febbriciattola molesta può persistere per diversi giorni dopo il primo e più violento attacco. E’ bene limitare le cure alla somministrazione di vitamina C, antipiretici, aspirina. Niente antibiotici che, contro l’influenza, sono del tutto inefficaci. I casi fin qui registrati sembrano da attribuirsi al virus A-2, lo stesso che in questi giorni è diffuso in tutta la Russia. Al suo stesso ceppo apparteneva l’« Asiatica » che, alcuni anni fa. attraverso l’America, giunse a contagiare quasi tutte le popolazioni europee. Appunto per tale motivo alcuni ritengono che la epidemia, quest’anno, dovrebbe essere molto attenuata: chi si ammalò allora, ha conseguito una specie di immunizzazione e offrirebbe maggior resistenza al contagio.”

Chi scrive, alla Mosso, c’era. E si ammalò. Ma durò poco. Niente vaccino, niente mascherine. Un’altra storia, un altro mondo.