CENTOTORRI/SFOGLIA LA RIVISTA – Ospedale oggi e domani, ma anche vie che cambiano

L’ultimo numero della rivista prima delle vacanze propone temi caldi quanto il sole dell’estate anche di più. Si comincia con la nuova viabilità in arrivo nel centro di Chieri: problemi vecchi come la città, mai risolti e oggi ancor più difficili da affrontare, dopo la stasi per pandemia e (soprattutto) dopo il nuovo ruolo di Piazza Cavour dopo i lavori. C’è una strettoia pericolosa da neutralizzare con un senso unico e ci sono soluzioni tanto deboli quanto inevitabili. C’è un nuovo tratto di Via Vittorio da pedonalizzare e questo comporta una piccola rivoluzione di flusso di traffico. Sarebbe bello pensare che, in fondo, la soluzione facile è che tutti si vada a piedi, ma le cose facili, spesso, sono impossibili. Si vedrà come la prova ‘funzionerà’.

Altro tema scottante, l’ospedale. Chieri ne ha uno da mille anni, se e quando si farà l’ospedale unico per tutta l’asl (a Vadò, a quanto pare, pena restare a bocca asciutta) questa struttura diventerà qualcosa di diverso, di meno dell’attuale, ma non chiuderà. Anche qui, la parola ai posteri.

Per fortuna, c’è anche di che divertirsi. “BicChieri di birra”, l’evento che segna il ritorno della gente a far festa, è stato un successo oltre le attese e tira la volata all’appuntamento di settembre con il freisa. Sulla stessa linea il ritorno in grande stile della Fiber Art, con una mostra, Restart!, che si annuncia nel titolo.

Poi, la storia. Ricordiamo Don Zappino che giusto 50 anni fa diventava parroco del Duomo di Chieri, e lo facciamo con qualche curiosità inedita. Come inedito è un ricordo della prima volta che le donne votarono a Chieri. Per eleggere un parroco, non un sindaco, ma è importante lo stesso. Iniziamo poi, a tre anni da quando ci ha lasciato, un amarcord speciale per Margherita Ronco, chierese innamorata di Chieri, che in tanti ricordiamo con affetto e riconoscenza.

Infine, lo sport. Nel volley, la rivincita dei maschi, promossi in B, è una promessa che questo sport, a Chieri, non finisce mai di stupire.

Gianni Giacone