CENTOTORRI/SFOGLIA LA RIVISTA – Chieri e la “Piemonte Centrale”: in Viale Cappuccini l’antenata dell’Enel

1958, si inaugura l’edificio. Poi la società elettrica fu ‘nazionalizzata’

di Valerio Maggio

 

A metà degli anni ’50, in viale Cappuccini angolo strada Lazzaretti, inizia la costruzione della nuova sede della P.C.E. (Piemonte centrale elettrica) -successivamente nazionalizzata nel 1962 quando si costituì l’ente pubblico economico Enel che subentrò alle società elettriche private. Su quei terreni, nel maggio del 1956, durante gli scavi verranno alla luce reperti archeologici risalenti all’epoca della colonizzazione romana del nostro territorio «tre ampolle lacrimarie – scriverà Il Corriere – dieci monete di cui due d’argento, un vaso con all’interno ossa umane». (Il vaso, chiuso in una teca di cristallo, farà bella mostra – nel bel mezzo del grande sala centrale – sino alla chiusura degli uffici). Due anni dopo precisi si inaugura l’intera struttura che copre circa diecimila metri quadri di terreno capace di ospitare «il salone aperto al pubblico – ci ragguaglia ancora Il Corriere – gli uffici della Direzione, i magazzini, gli alloggi per custodi (famiglia Pasqualotto) autisti e dipendenti (famiglie geometra Turco, ingegner Blua, Fausone, Savio). (Abitavo al 22 dello stesso viale ed al loro fianco ho percorso un tratto di vita tra i più belli n.d.r)». Al taglio del nastro presenziano «le Autorità locali, industriali, ed invitati». Prenderanno la parola «per i discorsi ufficiali il presidente della P.C.E. ing. Carlo Andreoni, il sindaco comm. Bruno, il cav. Stefano Vergnano presidente della L.I.T.»

Sono trascorsi sessantacinque anni da allora; più di mezzo secolo ci divide da quell’evento pubblico immortalato dalla foto di gruppo che ho scovato tra i “cimeli” del caro amico Mario Aruga – allora al suo primo impiego – in qualità di  ragioniere dell’ente elettrico. Ente elettrico nato, molti decenni prima (1918),  dalla fusione «della Società Elettrica Chierese (…) con la Società Elettrica Astese con un capitale di 5 milioni – così sul volume Società Elettrica Piemontese, sessant’anni (Ilte To 1961) – (…) ascendenti di quella famiglia che, in genere, erano aziende a carattere limitato sovente artigianale». «Nasceva così un nuovo complesso, organico nei quadri, che produceva energia (centrale di Alba) e la distribuiva oltre che nel Chierese anche nelle zone di Asti e Alba». «La progressione di imprese – si legge più avanti -, di iniziative, a partire dal 1900, assume così nella nostra cronaca una logica rigorosa, sul filo di un’unica nuova tradizione. È un po’ come fare la storia di una famiglia (la P.C.E.)».

(Nella foto si distinguono tra gli altri: primo a sinistra. l’industriale tessile Pinetù Durando, ultimo a destra il canonico del Duomo don Giuseppe Miletto. Secondo alla destra di don Miletto Mario Aruga).