CENTOTORRI/SFOGLIA LA RIVISTA – Chieri 1878. Una lotteria per i restauri del Duomo

Premi anche dal Papa e dai Savoia. Il racconto della Gazzetta Piemontese

di Bruno Bonino

Chieri conquistò la ribalta nella prima pagina della Gazzetta Piemontese di domenica 20 ottobre 1878 che ne metteva in risalto le molte attrattive e in particolare quelle artistiche e monumentali. Così scriveva il giornalista: “Chi dopo un’assenza di qualche anno ritorni a visitare Chieri non la riconosce quasi più, tanto essa va rimodernandosi. Le botteghe e i negozi d’ogni specie si abbelliscono, le case si puliscono e mettonsi in nuovo (peccato però che in quest’opera si vadano facendo sparire i bei disegni di gotica architettura, che cotanto vi abbondavano, e ne ricordavano la sua antica celebrità)”. L’articolo proseguiva sugli importanti restauri del Duomo di Chieri ricordando che “la sua facciata tiene un posto distinto fra i monumenti italiani e per la vastità è uno dei primi del Piemonte”. Nell’autunno del 1878 i lavori per conservarlo nell’antico stile gotico erano quasi giunti al termine ma, per mancanza di fondi, si erano dovuti sospendere gli interventi conclusivi riguardanti il coro e il presbiterio. Per porvi rimedio venne deciso di raccogliere i fondi necessari attraverso una lotteria. La qualità e quantità degli oggetti donati per questo scopo andò oltre ogni aspettativa, con contributi di S.S. Leone XIII, di Casa Savoia, dei rinomati fabbricanti di tessuti e coperte di Chieri e di molti benefattori. L’articolo terminava suggerendo ai lettori del quotidiano torinese “una passeggiata a Chieri, resa comoda dalla ferrovia, in questi giorni in cui si possono assaggiare i rinomatissimi cardi, e se vi munirete di una buona quantità di biglietti della lotteria, correrete la sorte di guadagnare un premio, che vi rimborserà il biglietto di andata e ritorno, i cardi e forse anche i tartufi, oltreché farete un’opera eccellente concorrendo a restaurare uno dei più belli fra i monumenti italiani”.

Nell’immagine: Il Duomo da Le cento città d’Italia