CENTOTORRI/SFOGLIA LA RIVISTA. Per un rinnovato impegno solidale.

 

Dopo la pausa estiva, si prospetta una ripresa difficile

di P. Pio Giuseppe Marcato op

Concluse le feste di Chieri in onore della Clementissima Patrona, la Madonna delle Grazie, riaperte le aule scolastiche con l’impegno di offrire agli studenti di ogni ordine e grado non solo le materie ‘cosiddette inutili’, ma dignità, cultura, prospettive, ripresi da parte di tutti i ritmi di lavoro nella loro quotidianità, gli interrogativi di rito chiedono risposte ai gravi momenti che stiamo vivendo. Lasciando alle spalle e, se lo potessimo fare, un’estate davvero difficile e drammatica come il permanere della crisi economica ed ecologica a livello mondiale, le guerre e non solo in Ucraina e in Africa Centrale, che continuano con la triste lista di morti e la scia di rovine, la trasmigrazione di popoli, il dramma di profughi che chiedono asilo, il diritto della dignità, della libertà, del pane e del lavoro, e ancora, i dissesti idrogeologici per la continua presenza di uragani, alluvioni e terremoti, e la lista delle disgrazie potrebbe ancora continuare, è stata un’estate che non ci ha lasciato tranquilli e che non lascia intravvedere nulla di positivo.

Ma si deve ricominciare, riprendere, proporre iniziative concrete per vivere la quotidianità con impegno e decisione. Non bastano certo le assicurazioni verbali del governo e le prese di posizione dei partiti se poi da parte di ognuno manca la disponibilità concreta a collaborare e sostenere la ripresa in tutti i settori.

I quotidiani incidenti mortali sul lavoro, gli attentati alla vita nelle relazioni coniugali e familiari, il mancato rispetto della dignità della donna e dei bambini macchiano costantemente la coscienza comune e il diritto a sperare in un ‘giorno’ sereno di giustizia e di pace e offrire una maggiore disponibilità di crescita di una società umana e cristiana.

L’ambito che in questi giorni sembra particolarmente significativo è riferito alla ‘responsabilità dei genitori e degli insegnanti’ nel perseguire il cammino formativo intellettuale, culturale e morale degli adolescenti e dei giovani, nella difficile e faticosa ricerca di trovare un’adeguata risposta ai grandi interrogativi e alle prospettive di sviluppo per un mondo in crescita ma in crisi di valori. Come coltivare amicizie, ascoltare musica, partecipare ai concertoni con gli artisti preferiti, interessarsi alle problematiche dell’ecologia, del rispetto della natura, eppure tutti riconoscono che i giovani hanno bisogno di questo, ma certo non solo di questo. Sembra che la categoria dell’immediato, del tutto-subito, sia diventato così pervasivo da impedire il vedere e valutare correttamente il vero, il giusto, il buono e ma solo l’utile e il trasgressivo.

Riferirsi ad un’esperienza appagante, ma effimera, non può essere la finalità di una crescita armonica e positiva della vita dei giovani di oggi.  I dati informatici pur utilissimi, l’uso di una lingua straniera per ‘girare il mondo’, richiedono anche conoscenze appropriate di letteratura, economia, arte e storia, cose vecchie ma che arricchiscono mente e cultura personale per affrontare le diverse sfumature della vita sociale.

Non si tratta solo di iniziare un nuovo anno scolastico, ma come sovente esprime il nostro Presidente Sergio Mattarella aprendo di proposito e con indomita perseveranza in vari Atenei e Scuole Superiori l’Anno Accademico, di dare nuovo slancio alla cultura e all’intelligenza umana spazi di dignità, libertà e identità in un mondo che non sa più conoscere e valutare la bellezza della mente e lo sviluppo della cultura e delle scienze.

Possedere un bagaglio culturale ampio e positivo fa effettivamente la differenza perché favorisce un orizzonte di comprensione della realtà, di esame e analisi dei problemi, offrendo ulteriori possibilità di impiego e lavoro. Non si tratta di ‘riempire’, sovente frastornata, la testa degli studenti con una colluvie esagerata e non motivata di nozioni, se queste non facilitano la crescita integrale della persona. Il rispetto dello studente, che s’impegna nello studio, del docente, che sa amare il suo lavoro e la sua professionalità e gli alunni, l’amore alla scienza, l’osservanza delle regole, permetteranno sempre la crescita della comunità e daranno ampi spazi di lettura rinnovata dell’arte, della politica, dell’economia del Paese che dev’essere abitato da persone mature, responsabili e moralmente ineccepibili. Iniziare con rinnovato impegno un nuovo anno nei diversi settori culturali, sociali ed economici richiede il coraggio e la disponibilità di non fermarsi ai primi insuccessi ma di proseguire verso mete sempre più significative per il bene di tutti.

A tutti un sincero e cordiale augurio di buon lavoro!