Lo dice Roberta Turino , volontaria e responsabile legale del centro
di Antonella Rutigliano
Parliamo del Centro ArKa di Chieri. ” L’ArKa vuole essere un “oratorio laico”, uno spazio culturale, un nucleo aggregativo aperto a tutti e non soltanto per il primo maggio o per i più giovani”, dice Roberta Turino.
– Mi spieghi meglio.
“Sia io che mio fratello Richi abbiamo lavorato molto affinchè si creasse una fitta rete di realtà aggregative; tra queste ricordiamo il Punto Rete Area Caselli con cui collaboriamo quotidianamente, l’ Istituto Comprensivo Chieri I, Bro-out, Friday for Future, ASCS, Cambiavento, Al Dente Lab, Il treno della memoria, Libera, l’ Associazione Afro Chieri, l’ Associazione Babbiass, il gruppo Coro Manens, La paranza del Greco, il Coro della verde età, Svolta, CIL, Dai!, il gruppo informale dei Ragazzi del Monti. Siamo aperti a tutti. I giovani troveranno il calcetto, il ping pong, il canestro, i giochi da tavola, il gioco delle freccette, ix-box co 4 controller, una chitarra, una batteria, il jambè e un pianoforte. Il soppalco è per chi vuole studiare o vuole fare una riunione”. –Impegnativo!
“Si, molto, ma ci fa sentire vivi e utili”.
– È il suo lavoro?
” No. Sono una volontaria nonchè responsabile legale. Da sempre mi occupo di bambini; attualmente faccio spesso la maestra come supplente nelle scuole dell’ infanzia e primaria. Mi occupo dei miei figli e amo la barca a vela”.
– Un sogno nel cassetto?
” Tornare a fare concerti tutto l’ anno al Centro giovani ArKa. La musica è cultura e aggregazione”. Con un capitano come lei, un braccio destro come suo fratello e dei mozzi come i ragazzi che le danno una mano, il Centro, non può rimanere fermo dov’è. Salga in b-Arka: il vento, si sta alzando.