L’ultimo saluto: “Fratelli e Sorel!e”: Buona Pasqua!
di P. Pio Giuseppe Marcato op
Lunedì dell’Angelo, 21 aprile 2025 ore 07,35, Papa Francesco (Jorge Mario Bergoglio) concludeva la sua vita terrena per ritornare alla Casa del Padre. Un modo inatteso il Suo, anche se le sue condizioni fisiche non lasciavano intravvedere un ulteriore ricupero delle sue forze, e ha lasciato alla sua Chiesa, che ha tanto amato, un testamento spirituale particolarmente intenso. Sintesi del suo significativo Magistero, del suo mandato apostolico, la dettatura delle stazioni della Via Crucis del Venerdì Santo. In quella occasione ha ricordato in modo intenso, che solo lui sapeva fare e dire, le gravi disuguaglianze e i gravi peccati sociali della nostra epoca contemporanea: la drammatica situazione dei poveri, degli emarginati, gli schiavi del lavoro nero, i carcerati, i profughi, gli stranieri, gli ultimi! e nella Domenica di Pasqua con la sua voce ancora ferma ma stanca ha dato il suo ultimo saluto, la solenne Benedizione “Urbi et Orbi”. Come sempre e con voce accorata ha detto al mondo e alla Chiesa universale quei nomi che hanno caratterizzato tutti i suoi incontri e ha richiamato che solo dicendo ‘Fratelli e Sorelle’ ricordava il diritto e il dovere di tutti di superare barriere, muri, distanze culturali, sociali e religiose. Sì, solo se si è Fratelli e Sorelle si può vivere la vera dimensione della fratellanza umana e cristiana. Aggiungendo l’augurio pasquale sottolineava che si deve vivere con coerenza e libertà l’annuncio di Cristo Risorto: Buona Pasqua! Sono state le sue ultime parole col messaggio Pasquale che ha voluto fosse letto come suo testamento pastorale. Ha concluso con molta fatica, il bagno di folla, per un ultimo abbraccio davvero universale, un ampio giro in Piazza S. Pietro. Voleva abbracciare il mondo, invitando ad essere Fratelli TUTTI! Un Testamento questo che non si può né tralasciare né diminuire nella sua autenticità.
Assumendo il nome “Francesco” aveva indicato chiaramente quello che sarebbe stato il suo stile di vita e la dottrina del servizio apostolico: un’apertura e un impegno ad affrontare le grandi sfide del momento: denunciando la Terza Guerra mondiale ‘a pezzi’, cercando di abbattere barriere e muri di divisioni contro i poveri affamati di pane, libertà e dignità, denunciando sprechi e lo sfruttamento indebito delle risorse della terra e ricordando il rispetto degli ultimi e degli emarginati, dei profughi, di coloro che non hanno nome.
Forse, all’inizio, per curiosità è stato ascoltato e preso in considerazione, poi il silenzio, dopo, poco più del nulla, nonostante la sua continua opera di mediazione per colloqui di pace e di giustizia a livello di rappresentanza diplomatica. Un dialogo continuo con i popoli più lontani, con i governi, con le varie espressioni religiose. Ha svolto un compito davvero delicato e universale, non sempre compreso, scegliendo tempi e modi che potessero avere incidenze significative. La domanda continua che rivolgeva ogni domenica alla folla di Piazza S. Pietro, ai fedeli e al mondo: ‘Dov’è tuo fratello?’ e il suo accorato appello alla PACE, a porre fine ai conflitti, alle guerre, alle stragi, ai genocidi. Non ha mai smesso di operare per la giustizia e la verità tra i popoli. 12 anni intensi di pontificato. Una continua attenzione ai gravi problemi mondiali: dall’economia all’ecologia, al dramma dei migranti e dei profughi, dai carcerati ai poveri, ad un mondo sempre più povero e malato di solitudine. Non si è mai dato per sconfitto! Lascia un mondo ancor più povero e solo, ma nella luce della Pasqua del Signore Risorto il coraggio di proseguire un autentico cammino di speranza e di rinnovamento in questo particolare Anno Giubilare. Forse per questo nel disegno della Provvidenza e della Divina Misericordia la prossima-futura canonizzazione dei giovani Carlo Acutis e Piergiorgio Frassati potranno essere segno che la giovinezza dello spirito cristiano solleciterà un nuovo percorso di giustizia, gioia e di pace nel mondo