Cappella e Altare dei Santi Anna e Gioacchino e San Giuseppe

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Cappella e Altare dei Santi Anna e Gioacchino e San Giuseppe

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(Ignoto piemontese, I Santi Anna e Gioacchino con Maria Bambina e San Giuseppe, (seconda metà del sec. XVIII)

(Ignoto piemontese, I Santi Anna e Gioacchino con Maria Bambina e San Giuseppe, (seconda metà del sec. XVIII)

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AUTORE IGNOTO. I Santi Anna e Gioacchino con Maria Bambina e, sullo sfondo, San Giuseppe (olio su tela, cm. 264×138, seconda metà del sec. XVIII).

Di questo quadro, donato dal conte Giuseppe Maurizio Turinetti di Pertengo, per molto tempo è stato ritenuto autore  Vittorio Amedeo Rapous, al quale si doveva anche la pala che un tempo si trovava sull’altare di fronte raffigurante l’Elemosina di Santa Elisabetta d’Ungheria e che ora è esposta in una cappella del Duomo.  Ma mentre il ruolo del Rapous in quell’opera è attestata dai registri della Compagnia delle Umiliate, in questo caso l’attribuzione veniva fatta esclusivamente su presunti criteri stilistici. Oggi essa viene messa in dubbio. L’opera viene comunque riferita a qualche altro pittore piemontese che, come Rapous, si formò nella bottega del Beaumont: ispirati da quest’ultimo, infatti, sono il cromatismo, la composizione e, soprattutto, l’incarnato della Vergine.

La scena rappresenta Maria Bambina che dai genitori Anna e Gioacchino viene istruita nella conoscenza della Parola di Dio (il libro tenuto in mano da Sant’Anna) in vista del suo singolare futuro di Madre del Salvatore. Tale futuro viene significato dalla presenza dello Spirito Santo che compare in alto sotto forma di Colomba e, sullo sfondo, dalla figura di Giuseppe, futuro sposo di Maria e futuro padre putativo di Gesù.

Associando nel quadro questi personaggi, l’autore assolveva al non facile compito di rappresentare in un’ unica opera la duplice titolazione dell’altare, appunto a Sant’Anna e a San Giuseppe.

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