PASSIONE FUMETTI di Giancarlo Vidotto – Martin Mystère e il Barone di Munchausen

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Avventure impossibili! Sono quelle narrate nei racconti “Le avventure del barone di Münchhausen” pubblicate nel 1785 dallo scrittore Rudolf Erich Raspe e basate sulle storielle che il vero Barone Karl Friedrich Hieronymus von Münchhausen amava raccontare per divertire i suoi ospiti. Münchhausen visse tra il 1720 e il 1797. Giovane militare, si trasferì in Russia, seguendo il duca Ulrico II, dove fece carriera nell’esercito e partecipò a numerose campagne militari, soprattutto contro l’impero Ottomano. Dopo il pensionamento ritornò in Germania nella sua tenuta a Bodenwerder. Fu un rispettato uomo d’affari ma divenne famoso proprio per i suoi racconti divertenti ed esagerati.

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Ma siamo sicuri che le avventure di Münchhausen siano completamente inventate?

Nell’albo 344 di Martin Mystère, in questi giorni in edicola, è proprio il Detective dell’impossibile a dover scoprire la verità sui racconti del celebre Barone. E non solo. Martin e Diana dovranno sfuggire all’assalto incrociato di un leone e di un coccodrillo e poi salvarsi dalle sabbie mobili. E chissà che non gli capiti pure di cavalcare delle palle di cannone, proprio come si vede nell’ironica copertina di Giancarlo Alessandrini?

 

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Le avventure del Barone di Munchausen hanno avuto tantissime edizioni e traduzioni in tutto il mondo, dove sono famose soprattutto in Russia. Pur qualificatosi nel tempo come letteratura per ragazzi, ha ispirato numerosi illustratori famosi come Gustave Doré e Franz Gottfried. Sono state tantissime le trasposizioni cinematografiche, dalla prima del 1909 fino all’ultima del 2012. La più nota è quella di Terry Gilliam del 1988, dove il protagonista era interpretato da John Neville e comparivano in ruoli secondari Uma Thurman, Robin Williams e Sting.

 

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Numerose anche le versioni a fumetti in tutto il mondo. In Italia le sue avventure furono pubblicate sulla rivista “Il Giornalino” e poi ristampate in volume. Anche la Disney ha proposto la sua versione nel 1958 con Paperino di Münchhausen, scritto da Guido Martina e disegnato da Pier Lorenzo De Vita, poi ristampata nella collana Le Grandi Parodie Disney.

 

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“Il Barone di Munchausen” di Martin Mystère è stato disegnato dagli Esposito Bros, con il loro particolare stile che si rifà al maestro Jack Kirby, famosissimo disegnatore e creatore di Capitan America, dei Fantastici Quattro e di tanti altri supereroi Marvel e non, dagli anni ’40 in poi. L’albo è stato scritto e sceneggiato da Alfredo Castelli – che ogni tanto torna a scrivere il suo personaggio – e si sviluppa in modo lineare e interessante. A dispetto del tema trattato non si tratta però di una storia particolarmente avventurosa. Il punto forte è infatti proprio la figura del Barone Munchausen, di cui Mystère indaga la vita reale e i misteri relativi ad alcuni racconti, il tutto in modo interessante e curioso. Location, ritmo e azione rimangono invece confinati sullo sfondo.

 

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Il professor Mystère è uno dei pochi personaggi del fumetto che con il passare degli anni è effettivamente invecchiato, se pure molto bene, tant’è che da tempo viene chiamato anche con il nomignolo di BVZM (Buon Vecchio Zio Marty). E’ una delle tante scelte geniali di Castelli (che in Bonelli ha portato tantissime novità, tra cui Speciali, Almanacchi, albetti allegati e rubriche di approfondimento): un personaggio estremamente realistico in una serie dove potenzialmente possono accadere le cose più incredibili.

 

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Martin Mystère è uscito spesso dal mondo del fumetto per divenire testimonial di manifestazioni, campagne sociali ed eventi di divulgazioni scientifica. D’altro canto, proprio le caratteristiche del personaggio – oltre all’esigenza di tenere sempre alto il livello culturale della serie – con il tempo hanno condizionato e limitato sempre più le potenzialità avventurose della serie. Senza contare che Martin Mystère è nato negli anni ’80, quando i computer erano rari e i misteri “misteriosi”. Oggi non c’è mistero che non sia rintracciabile e ampiamente trattato su internet, cosa che alla fine rende tutto meno avvincente.

 

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Il BVZA (Buon Vecchio Zio Alfie), alias Castelli, è comunque sempre riuscito ad inserire nel mondo di Martin Mystère continue e brillanti innovazioni, sia sviluppando serie parallele come le “Storie da Altrove”, sia ampliando l’universo stesso di Martin Mystère. Ne sono un esempio la creazione dell’antenato Docteur Mistère – raccolte in volume dalla Mondadori – e le storie “Fuori Tempo”, provenienti dalla serie regolare e da poco raccolte in un bel volume brossurato dalla stessa Sergio Bonelli Editore.

 

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Nel 2016 debutterà un’altra importante novità: una nuova serie parallela a colori dove il protagonista sarà un giovane Martin Mystère. Dalle immagini ad oggi diffuse, non risulta essere tuttavia dedicata ad un pubblico di giovanissimi com’era invece il cartone animato Martin Mystery di produzione italo-franco-canadese. Riprendendo la serie a fumetti in edicola dal 1982, il taglio dovrebbe mantenersi realistico. La realizzazione delle storie sarà però affidata a nuovi autori, sia per quanto riguarda la scrittura, sia per i disegni, il tutto per realizzare veramente qualcosa di nuovo. L’impressione (e l’auspicio) è che si voglia recuperare il taglio avventuroso che caratterizzava le storie dei primi anni.

 

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Nell’attesa godiamoci comunque la lettura di una serie che, oltre a divertire, ci ha sempre incuriosito, stimolando la voglia di conoscere qualcosa di più del nostro mondo. Il prossimo albo, il nr. 345 “Il Nilo giallo”, in edicola dal 10 giugno prossimo, sarà dedicato alla più famosa scrittrice di libri gialli e polizieschi della storia. Testi di Sergio Badino e disegni del grandissimo Giancarlo Alessandrini.