Asti. Una fiaccolata contro la transfobia chiederà giustizia per Miguel

Miguel

Miguel non aveva ancora vent’anni quanto è stato vinto dalla violenza brutale e dall’indifferenza di chi avrebbe dovuto difenderlo e proteggerlo.  Miguel era un ragazzo speciale, nato donna nel corpo di un uomo, aveva deciso di non nascondersi e di assecondare la sua essenza. La sua vita è stata però sconvolta da un’aggressione e da una violenza sessuale subìta da parte di un ragazzo, quasi coetaneo, la primavera scorsa proprio nelle strade di Asti, la città che aveva accolto lui e la sua famiglia proveniente dall’Ecuador.

Con l’appoggio della madre e della sorella Cynthia, Miguel aveva trovato il coraggio di denunciare. Purtroppo però le cose non sono andate come si aspettava: indifferenza, superficialità nella raccolta delle prove, minacce, insulti sui social, lo avevano fatto sentire ancora più vittima. E alla fine la sua resistenza è stata fiaccata fino a portarlo a togliersi la vita il 3 agosto.

Ora, quella stessa città che era stata silente, si risveglia dal suo torpore e decide di chiedere giustizia. Martedì 31 ottobre, giorno del compleanno di Miguel, è stata organizzata una fiaccolata a sostegno della famiglia e della richiesta di verità sulla violenza che ha spinto al suicidio Miguel.

La manifestazione è organizzata da varie associazioni, tra cui “Love is Love” (che si occupa delle istanze delle persone LGBTI)  Arcigay e “Nuovi Diritti Cgil”.

E’ la città che ce lo chiede – ha detto Patrizio Onori di Nuovi Diritti nella conferenza stampa a cui ha partecipato anche Cynthia – noi abbiamo aderito alle istanze provenienti dalle tante anime di Asti che hanno deciso di sollevare la questione pubblicamente”.

Il tragico epilogo della vita di Miguel obbliga tutti a fare una riflessione sulla discriminazione di genere, ancora troppo presente nella nostra società che sta facendo molti passi avanti verso una vera uguaglianza, anche se è ancora lontana dall’essere raggiunta.

In questa occasione abbiamo deciso di chiedere l’intervento delle istituzioni – continua Onori – e siamo stati ricevuti dal sindaco Maurizio Rasero e dall’assessore Elisa Pietragalla. Il primo cittadino si è detto disponibile a partecipare alla fiaccolata. Abbiamo inoltre presentato  due istanze all’amministrazione: l’adesione al protocollo RE.A.DY. e il patrocinio del Comune alla candidatura di Asti per il Gay Pride del 2018.

Re.a.dy. è un protocollo etico a costo zero, a cui hanno aderito già 130 istituzioni, che impegna le amministrazioni pubbliche a mettere in pratica politiche di inclusione sociale e contro la discriminazione di genere. Il sindaco si è impegnato ad analizzare l’istanza.

Per quanto riguarda il patrocinio al Gay Pride – dichiara Antonia Adurno di Love is Love – non sappiamo se arriverà, ma anche in caso di diniego porteremo avanti la candidatura di Asti”.

La manifestazione del 31 ottobre ha coinvolto anche alcuni ragazzi richiedenti asilo per la persecuzione omofobica subìta nei paesi di  origine: Gambia e Nigeria. Vittoria Briccarello si è occupata di Celestine, nigeriano e di Hagie, gambiano, entrambi di 21 anni che raccontano di come l’omosessualità nei loro paesi sia un reato che prevede fino a 14 anni di carcere e comporta anche il rischio di essere uccisi per strada. Saranno presenti anche loro alla fiaccolata per Miguel che partirà da piazza Roma con ritrovo alle 19.

 

Carmela Pagnotta