PASSIONE FUMETTI: I 20 anni di Brendon ad ALEcomics 2018

Brendon compie 20 anni

i 20 anni di Brendon di Cristiano Spadavecchia

Brendon compie 20 anni. E dopo la bella mostra al Comicon di Napoli, li ha festeggiati in un affollato incontro ad ALEcomics, la sempre più spettacolare fiera del fumetto di Alessandria, giunta quest’anno alla 4° edizione. Una manifestazione che, anno dopo anno, si sta imponendo nel panorama delle fiere del settore per ricchezza di contenuti e varietà dell’offerta: dai fumetti ai giochi – in tutte le declinazioni – dai cosplay alla musica. Tutto questo grazie alla preparazione e alla passione – unita ad una certa tenacia – degli organizzatori: l’Associazione ALEcomics guidata da Alessandra De Stefani e Matteo Pallavicini.

Brendon D’Arkness

Brendon
“Mi chiamo Brendon…Brendon D’Arkness, e vengo da lontano…”, così si presenta il nostro Cavaliere di ventura sul primo albo della serie che ha esordito in edicola nel giugno del 1998 con “Nato il 31 febbraio”, disegnato da Massimo Rotundo e scritto, come tutti gli altri della serie (compresi gli Speciali), dal creatore Claudio Chiaverotti. Un nuovo personaggio – ma anche un nuovo mondo – per la Sergio Bonelli Editore, la casa editrice dove Chiaverotti già scriveva per Martin Mystère, Dylan Dog e Zona X.
Brendon al Comicon
Il fascino di Brendon e del suo medio-evo prossimo venturo si impongono subito all’attenzione degli appassionati di fumetti, tanto che, praticamente in contemporanea con l’uscita in edicola, gli viene dedicata una mostra nello storico Palazzo Opesso di Chieri (città dell’infanzia del suo creatore), un albetto speciale e una mostra al I° Comicon di Napoli del 1998, e un catalogo e una mostra all’Inovafumetto di Lugano del 1999.

Brendon compie 20 anni

Brendon di Rotundo

disegno di Massimo Rotundo da Nato il 31 febbraio

Nell’incontro di sabato 15 settembre, Claudio Chiaverotti ha rievocato nascita e caratteristiche del tenebroso Cavaliere di ventura, insieme ai disegnatori Lola Airaghi e Cristiano Spadavecchia, grazie alle domande dei preparatissimi Giuseppe Galeani e Francesco Borgoglio.
“Brendon è un figlio” per Chiaverotti, come lo è anche il più recente Morgan Lost. Ma è anche una proiezione dell’autore: un personaggio che può dire e fare quello che nella nostra realtà non potrebbe. Brendon non ha mezze misure, vive in un mondo difficile ed estremo, in cui agisce d’istinto, facendo quello che ritiene giusto, in modo radicale e senza pensarci troppo.
Nato il 31 febbraio
“Volevo creare qualcosa di mio”, ha dichiarato Chiaverotti. Un’esigenza nata dopo aver scritto circa 50 storie di Dylan Dog, nel periodo d’oro del personaggio. L’idea nasce dai primi 20 minuti del 3° Mad Max, “Oltre la sfera del tuono”, diretto da George Miller e George Ogilvie e interpretato da Mel Gibson e Tina Turner. Claudio ha però precisato che la nascita di Brendon risale a circa 23 anni fa, perché la lavorazione che ha preceduto l’uscita in edicola di una serie così complessa ha richiesto circa 3 anni.

La banalità del male e l’idea della libertà

Max Bertolini

disegno di Max Bertolini

Un’altra fonte di ispirazione per Brendon è stato il film The Postman del 1997 (in Italia “L’uomo del giorno dopo”), diretto e interpretato da Kevin Costner e basato sul romanzo post apocalittico di David Brin.
Oltre all’atmosfera post-apocalittica, da questo film viene un concetto spesso richiamato da Chiaverotti nelle sue storie: la banalità del male. Il cattivo non è un grande uomo, ma un ex venditore di fotocopiatrici. Banalità del male che è poi quella che vediamo nella realtà.
la libertĂ  in Brendon
Per il personaggio Claudio ha dichiarato di aver preso spunto da Jena Plissken, il protagonista di 1997: Fuga da New York. Per l’aspetto il riferimento è stato invece David Bowie. Da qui la figura esile, il volto scavato, lo sguardo sofferto con le occhiaie (come quelle del suo autore), i capelli scarmigliati e lunghi.
Insomma, un figo ma non un “fighetto”, perché Brendon fa una vita difficile in un mondo durissimo.
Brendon è la voglia di libertà, un concetto fondamentale nella storia del personaggio. Saltare su Falstaff e fuggire a cavallo nel deserto, lontano da tutto e da tutti. Nel deserto c’è chi ci vede il nulla, Brendon ci vede le stelle. Una filosofia di fondo che accompagna spesso il nostro Cavaliere di ventura, romantico e dannato.

Il Medioevo prossimo venturo

Speciale Brendon

disegno di Massimo Rotundo

“Perché il medioevo?”, ha chiesto Francesco Bergoglio.
Chiaverotti ha ricordato che il medioevo prossimo venturo di Brendon nasce dalla Grande Tenebra. Un’idea ripresa da una teoria scientifica sulla caduta di un eventuale asteroide sulla terra. Se succedesse ci sarebbe almeno un anno di buio assoluto, causato dalle polveri che saturerebbero l’atmosfera. Un’eventualità del genere causerebbe la fine della civiltà come la conosciamo. A questo proposito Claudio ha ricordato le riunioni in cui discuteva di queste idee con Sergio Bonelli e Decio Canzio e da cui sono nate le caratteristiche del mondo di Brendon: la vita che rinasce lungo i fiumi, ripartendo da piccoli borghi, con il signorotto e la milizia, e dappertutto residui di una civiltà ormai quasi dimenticata.

Brendon e il potere

il potere in Brendon
Giuseppe Galeani ha poi evidenziato di come Claudio Chiaverotti nelle sue storie ci parli spesso di cose serie, pur all’interno di un fumetto di evasione. E’ il caso del potere, un altro dei punti cardine delle avventure di Brendon. Rapporto con il potere e, soprattutto, lotta al potere, su cui Claudio ogni tanto inserisce qualche riflessione. Quello di Brendon è un mondo estremo, dove il potere si esprime spesso in modo bieco e dittatoriale, e a cui il nostro eroe reagisce in modo istintivo e senza compromessi. Anche in questo richiama il suo creatore, che non a caso è stato obiettore di coscienza.

La chiusura della serie regolare e la prosecuzione con gli Speciali

Morgan Lost e Brendon
La serie regolare di Brendon, fin dall’inizio bimestrale, è durata esattamente 100 numeri, fino a “La notte degli addii” del dicembre 2014. Non è stato però un addio, in quanto Brendon ha continuato ad uscire negli Speciali (di cui erano già usciti 12 numeri). Rispondendo ad una domanda di Francesco Borgoglio, Claudio ha ricordato quel periodo come un momento di passaggio, in quanto aveva iniziato fin da subito a lavorare sul nuovo personaggio, Morgan Lost, poi uscito in edicola nell’ottobre del 2015. E proprio Morgan Lost è stato co-protagonista del ritorno di Brendon sugli speciali ne “La mappa delle stelle” dell’agosto 2016.
Nel 2017 è toccato a “Ritorno al regno del Nonmai” e quest’anno al doppio Speciale “Il buio oltre le stelle” e “Nel tempo e nello spazio”.

Morgan Lost di Lola Airaghi

Lola Airaghi

Una storia nata per essere unica e il cui titolo di lavorazione era “La strategia delle tenebre”. Una specie di tela di ragno in cui c’è un forte richiamo alla Grande Tenebra ed elementi visionari di grande impatto.
A proposito dello sdoppiamento dello Speciale, Chiaverotti ha dichiarato che la ragione è stata quella di portare Brendon in edicola per due mesi consecutivi e aumentarne la visibilità. A questi ci sono da aggiungere le due iconiche copertine di Lola Airaghi e le grandi pagine a colori ad un prezzo complessivo sostanzialmente uguale a quello che avrebbe avuto un solo albo.
Naturalmente gli speciali continueranno, almeno su base annuale.

Morgan Lost, dal team-up con Dylan Dog alla IIIÂŞ stagione

ML & DD
A margine dell’incontro si è parlato anche di Morgan Lost, l’altro figlio di Claudio Chiaverotti. In particolare gli intervistatori hanno cercato di saperne di più sulla terza stagione, quella che partirà dopo il team-up con Dylan Dog, previsto per novembre: soggetto scritto a quattro mani con Roberto Recchioni (curatore di Dylan Dog), sceneggiatura di Claudio Chiaverotti e disegni di Val Romeo.
Sul dopo Claudio è stato molto abbottonato. Ci sarà una continuity, ma diversa da quella vista sulle Dark Novels. Inoltre Claudio ha evidenziato come a lui piaccia iniziare storie con una negazione. Così sarà in particolare per la nuova stagione, una negazione totale del mondo di Morgan Lost e un’idea tratta dal libro Cosmopolitan di Don DeLillo, da cui David Cronenberg ha tratto l’omonimo film del 2012. Nessuna sicurezza quindi, come ha rimarcato Giuseppe Galeani, tranne quella che, per noi lettori, ci sarà da divertirsi.

Cristiano Spadavecchia e il suo Brendon

Cristiano Spadavecchia

©immagini Sergio Bonelli Editore