PASSIONE FUMETTI: Max Pezzali & Zerocalcare al Circolo dei Lettori
La mitica profezia: si narra che negli anni ’90 del secolo scorso il giovane Zerocalcare, all’epoca ancora Michele Rech, ascoltasse di continuo gli 883 – duo formato da Max Pezzali e Mauro Repetto – che dal 1991 hanno conquistato la scena pop italiana con i primi due album: “Hanno ucciso l’Uomo Ragno” e “Nord sud ovest est”, successivamente eletti a manifesto sonoro e icona del decennio.
Nello stesso tempo, Max Pezzali, solista dal 2004, vincitore di decine di premi e autore di 10 milioni di dischi venduti, è sempre stato un grandissimo fan e lettore di Zerocalcare.
Non poteva che essere il Circolo dei Lettori di Torino – che da poco ha ospitato il grande Leo Ortolani e la sua Cinzia – a realizzare il sogno del geniale fumettista di Rebibbia: quello di incontrare il suo idolo, un cantautore leggendario, voce e volto degli epici 883; ma anche il sogno di questo cantautore: quello di incontrare il suo mito, quel fumettista che di solito si accompagna con un armadillo e altri personaggi, diventati iconici, tra le pagine dei suoi fumetti pubblicati da Bao Publishing.
Ed è così che mercoledì 19 dicembre Zerocalcare e Max Pezzali si sono incontrati per un inedito dialogo intitolato La mitica profezia, mix dei due più conosciuti cavalli di battaglia artistici dei protagonisti della serata, La profezia dell’armadillo (Bao Publishing) e Sei un mito, canzone del 1993 dall’album Nord Sud Ovest Est degli 883 (FRI Records).
La mitica profezia: Max Pezzali e Zerocalcare
E’ stato un incontro emozionante, in cui i due miti della musica e del fumetto italiani hanno coinvolto il pubblico con sincera passione e una reciproca ammirazione, e da cui sono emersi tanti punti in comune.
Vivace ed estroverso, Max Pezzali ha dichiarato che per lui Zerocalcare è stata un’illuminazione: scoperto nell’epoca dell’Armadillo, la prima ondata di popolarità , e colpito da una sensibilità che coglie le piccole e grandi cose della vita, sa porre domande e non teme di avere dubbi, nonostante le sue convinzioni di fondo siano adamantine (e cita Wolverine). Lo Zero narrante che non si vergogna delle sue debolezze, fragilità e inadeguatezze, in cui Max ha dichiarato di ritrovarsi e di cui apprezza la capacità di raccontare storie vere in cui coesistono diversi piani narrativi: storie quotidiane, macro-storie e micro-storie.
L’epica dello sfigato
Zerocalcare ha ricordato che con le canzoni degli 883 ci è cresciuto: un pezzo di mondo che sentiva suo e che lo ha segnato. Non si tratta di una cosa che relega ad un’età o fase della vita, ma una costante, che ha espresso – nel suo meraviglioso stile – nella tavola regalata (e autografata) dai due autori al termine della serata. Citando la retorica, ma anche l’epica, degli sfigati cantata dagli 883 negli anni ’90, Zerocalcare ha dichiarato che sono state canzoni fondanti, che hanno plasmato i suoi fumetti. In un mondo e in un’epoca piena di grandi cose, canzoni che parlavano di piccole storie quotidiane.
A questo proposito Max Pezzali ha ricordato come abbia ritrovato il suo mondo nel gruppo di amici creato da Zerocalcare. Un gruppo che cresce, in un viaggio che prosegue per tutta la vita, e nella cui narrazione vi è quella difficoltà di far coincidere il futuro che ti aspetti con la realtà : quel non sentirsi mai pronti, quel senso di inadeguatezza – “una roba che non te la levi mai di dosso” ha rimarcato Zerocalcare – su cui entrambi hanno disquisito e scherzato a lungo.
Max Pezzali ha evidenziato come di questi tempi sia “un valore e una ricchezza, il non essere convinti di avere la verità in tasca”. Rispondendo poi ad una domanda di Zerocalcare, Max ha ricordato che da bambino era molto timido, cercava di mimetizzarsi e tenere un profilo basso. Ma la vita è beffarda e crescendo ha imparato a convivere con questo peso, anche se la paura di illudere gli altri e poi deluderli è rimasta sempre. Stesso timore palesato più volte anche da Zerocalcare, per cui “il pessimismo aiuta: se poi va male, non sei il cojone che se la tirava”. Entrambi hanno rivendicato con orgoglio l’appartenenza a quel mondo nerd, fatto di gusti musicali, cinema e letture, che lo qualificano come scelta di vita e non come una cosa da sfigati.
Musica e Fumetti
Zerocalcare ha evidenziato l’assonanza di sentimenti e di modo di vedere il mondo che ha in comune con Max Pezzali, nella cui autobiografia (“I cowboy non mollano mai”) ha trovato molte cose comuni pur se in esperienze diverse. Come la passione comune per la musica Punk. Parole e musica per Max Pezzali, parole e fumetti per Zerocalcare, due modi di esprimere idee e mondi simili tra loro.
E se questo incontro è stato mitico di per sé, lo è stato anche perché non capita tutti i giorni di sentir parlare dell’opera di Zerocalcare e delle canzoni degli 883 con tanta sensibilità , competenza e autentica passione.
Zerocalcare apprezza le piccole cose che nelle canzoni di Max Pezzali gli ricordano il suo mondo, mentre Max apprezza in Zero l’utilizzo di figure retoriche/citazioni nerd in cui non ci si può non riconoscere.
A questo proposito, rispondendo ad una domanda del pubblico, entrambi hanno citato i loro supereroi preferiti: Ghost Rider (ma anche Wolverine e Punisher) per Max Pezzali, l’Uomo Ragno per Zerocalcare.
I libri di Max Pezzali
Oltre alle tante canzoni, Max Pezzali ha scritto tre libri e un fumetto:
1995 – Gli anni d’oro (fumetto per Ed. Liberty): scritto insieme ad Ade Capone, disegnato da Alessandro Bocci e Alfredo Orlandi
1998 – Stessa storia, stesso posto, stesso bar (autobiografia – Mondadori)
2008 – Per prendersi una vita (romanzo – Baldini+Castoldi)
2013 – I cowboy non mollano mai – La mia storia (autobiografia – ISBN Edizioni)
I fumetti di Zerocalcare
La profezia dell’armadillo
Un polpo alla gola
Ogni maledetto lunedì su due
Dodici
Dimentica il mio nome
L’elenco telefonico degli accolli
Kobane Calling
Macerie prime
Macerie prime – Sei mesi dopo
tutti editi da BAO Publishing
immagini ©BAO Publishing, Circolo dei Lettori e Edizioni Liberty
Ringrazio Giorgia Tomatis di cui ho ripreso il comunicato stampa nell’introduzione dell’articolo