ALLEGRO MOLTO a cura di E. Ferrati

DA CHIERI A GENOVA: PAGANINI ROCKSTAR? EBBENE, SI’-

 Il corso di educazione musicale UNITRE di Chieri ha organizzato una uscita a Genova in occasione della mostra Paganini rockstar (incandescente come Jimi Hendrix) a Palazzo Ducale. Una mostra geniale, innovativa nei concetti perchè narra due vita parallele. E’ dimostrato che Paganini sia stato la prima grande star del rock così come è stato il grande chitarrista Hendrix. La scommessa è stata vinta a pieni voti grazie, soprattutto ai piĂą moderni mezzi interattivi. Paganini e rockstar sono due termini arditi da accostare. Tuttavia, s’intende raccontare l’arte del grande violinista genovese (1782-1840) visto dalla prospettiva musicale di oggi forgiata anche dai suoni e dal genio di un chitarrista afroamericano di Seattle, Jimi Hendrix (1942-1970), Niente di apparentemente piĂą distante. Da Paganini derivano elementi e peculiaritĂ  che ancora marcano il percorso dei musicisti: la scoperta del talento, il virtuosismo, la performance, i tours, lo scatenamento delle fantasie e l’entusiamo del pubblico, la ereditĂ , la vita professionale e la dimensione esistenziale privata, Mettere in mostra la musica è difficile, ma non impossibile. La mostra mette in gioco i numerosi racconti che Paganini e Hendrix hanno ispirato in coloro che hanno avuto la fortuna di assistere alle loro magie. Ambedue affidarono la loro arte e l’espressione di sè come artisti a due oggetti, indubbiamente magici; il violino costruito nel 1743 da Giuseppe Guarnieri del GesĂą detto il Cannone, per la potenza straordinaria del suono, e il frammento della chitarra elettrica Fender Stratocaster, distrutta alla fine di un concerto nel giugno 1967, un vero e proprio mito per generazioni di nuovi musicisti rock che elessero Hendrix a guru.La sfida della mostra consiste non soltanto di fare emergere i numerosi punti in comune tra Paganini e Hendrix, ma anche, forse, soprattutto, nel raccontare cosa significhi fare musica in prima persona con il pieno controllo su quello che si suona e su come lo si suona? Proviamo a rispondere alla domanda. Le rockstar di oggi con le loro storie di vita e il rapporto della musica; interessanti, a proposito gli interventi filmati di Morgan, Gianna Nannini, Ivano Fossati. In aggiunta i contributi di un danzatore del calibro di Roberto Bolle che propone una sua versione coreografica del Capriccio n. 24 di Paganini, e di Salvatore Accardo che, con magistrale semplicitĂ , narra la musica di Paganini e la sua interpretazione.La sezione di Paganini curata da Raffaele Mellace, Roberto Grisey e Roberto Iovino, autorevoli studiosi del musicista, propone una serie di documenti storici: manoscritti, lettere, tutte autografeche provenienti da istituzioni italiane e straniere. Di particolare interesse la cosiddetta “agenda rossa” (proveniente dalla Library Congress di Washington), una sorta di diario con  appunti di viaggio, l’annotazione delle spese sostenute e dei chachets incassati (da buon genovese!), nonchè i primi esercizi di scrittura del figlioletto Achille che accompagnava sempre il padre negli estenuanti tours per l’Europa. Altro pezzo di pregio la chitarra acquistata da Paganini a Napoli nel 1821 e appartenuta a Giuseppe Mazzini il quale era un notevole dilettante  di questo strumento, Inoltre, viene posta molto bene in rilievo la proteiforme influenza della figura di Paganini che invase l’Europa romantica con lavori ispirati ai suo temi o ai suoi lavori (Schumann, Chopin, Liszt, Brahms, Rachmaninov) per giungere fino al’900 (Casella, Dallapiccola)  e adirittura fino ai giorni odierni (Lutoslawki, Corghi, Solbiati), senza neppure Verdi che ascoltò Paganini al Teatro Regio di Parma nel 1834, anno di esordiodella sua lunga e gloriosa carriera. Il percorso espositivo, articolato in sette sezioni tematiche, racconta anche dei rapporti personali con eminenti musicisti quali Meyerbeer, Mendelssohn, Berlioz, Spontini, Un’ultima sezione include il SoundLab dove il visitatore  può cimentarsi su brani di Paganini, suonandoli su qualsiasi strumento musicale. La sezione dedicata a Hendrix, curata da Ivano Fossati, propone anch’essa documenti autografi, filmati d’ epoca e i suoi colorati e fantasiosi costumi di scena.In chiusura del percorso nella cappella dogale sono custodite in due teche gli strumenti appartenuti  a Paganini e Hendrix.La giornata del gruppo chierese si è conclusa con una visita guidata a Palazzo Spinola, sede della Galleria Nazionale Ligure che custodisce una significativa collezione di pittori genovesi del ‘600 e ‘700, Pezzo forte è il famoso “Ecce Homo” di Antonello da Massina, il piĂą grande ritrattista del ‘400 italiano. Hendrix e Paganini sono musicisti che hanno scatenato la fantasia di coloro che li ascoltarono e che, forse, proprio per questo, oltre che per la musica, ebbero  fama di maledetti. Musica portatrice di una sorta di fascinazione che faceva cadere le persone in loro possesso, trascinandole in territori inesplorati e dunque perciolosi. Le meraviglie suscitate dak virtuosismo di Pganini così estremo, dirompente, è pari allo stupore del pubblico della Jimi Hendrix  Experience, proposta alla fine degli anni Sessanta, esperienza determinante per il futuro del rock. Il percorso della mostra si conclude nella cappella dogale con le due teche che custodiscono gli strumenti originali dei protagonisti della rassegna.Il catalogo (Silvana Editoriale) è di grafica gradevole e assai interessante. Da segnalare un approccio inedito antropologico alla figura di Paganini firmato da Marco D’Aureli.  Paganini-Hendrix due figure emerse in tutta la loro attivitĂ .Dopo la pausa pranzo il gruppo chierese ha concluso la giornata con una visita guidata a Palazzo Spinola, sede della Galleria Nazionale Ligure, che custodisce una significativa collezione di pittori genovesi del ‘800 e ‘700. Pezzo forte è il famoso “Ecce Homo” di Antonello da Messina, il piĂą grande ritrattista del ‘400 italiano.