PIEMONTE ARTE: VIGLIATURO, MONCALIERI, PINO TORINESE, FAVA, PASSIONE BI-POLARE, PIVA E SCROPPO, BECCARIA…

coordinamento redazionale: Angelo Mistrangelo

 

“FATTI DI LUCE”, MOSTRA DI SILVIO VIGLIATURO IN POLONIA

L’artista  chierese ha inaugurato sabato al Glass Heritage Centre di Krosno, in Polonia, la sua mostra personale “Fatti di Luce”. La mostra delle sculture in vetro di Vigliaturo sarà aperta fino al 29 marzo 2020.

 

 

 

 

 

 

 

MONCALIERI, ALLUVIONE 2016: CONVEGNO E MOSTRA FOTOGRAFICA

Sabato 23 novembre 2019, a partire dalle ore 9.30, avrà luogo a Moncalieri, presso il Salone Famija Moncalereisa (via V. Alfieri 40), il convegno “Alluvione Moncalieri: tre anni dopo. Capire cosa è successo, progettare un futuro resiliente”. Contemporaneamente al convegno, sarà inaugurata la mostra fotografica “Effetto alluvione. Incanto e disperazione”.

 

 

 

 

 

 

 

PINO TORINESE, MOSTRA FOTOGRAFICA “VOCI DAL SENEGAL”

Sarà ospitata all’interno della Scuola primaria Folis (via Folis, 8 Pino Torinese) la Mostra fotografica “Voci dal Senegal”, una raccolta di scatti e testi che raccontano l”ultimo viaggio di una rappresentanza di Pinesi a Pikine Est svoltosi a ottobre 2019. L’inaugurazione della Mostra è in programma alle ore 18.30 nell’atrio della Scuola Folis.

 

 

 

 

 

 

 

PINO TORINESE, LA MOSTRA“VISIONI” DI MASSIMO GAGGERO FINO AL 23 NOVEMBRE

Biblioteca “Angelo Caselle”, Via Folis, 9

Fino al 23 novembre la biblioteca civica “Angelo Caselle” di via Folis, 9, a Pino Torinese, con il patrocinio del Comune, propone la mostra “Visioni”, una antologica dell’artista pinese Massimo Gaggero.  Curato dal critico d’arte dottoressa Carla Bertone, l’allestimento è corredato da un catalogo in quadricromia formato 33×32 di 40 pagine contenente  l’intervento critico della dottoressa Bertone, la biografia dell’artista e un excursus antologico della sua produzione dagli anni 70 ad oggi. Numeroso e interessato il pubblico che fino ad oggi ha visitato l’allestimento esprimendo apprezzamento e interesse per le opere esposte.

La mostra resterà aperta secondo gli orari della biblioteca : lunedì, martedì e mercoledì dalle 14 alle 18.30, giovedì, venerdì e sabato dalle 9 alle 12 e dalle 14 alle 18.30.

 

GLORIA FAVA ALLA COOPERATIVA BORGO PO E DECORATORI

Alla Cooperativa Borgo Po e Decoratori, il senso interiore dell’esistenza, la scoperta di un’immagine che ci appartiene, l’evocazione di un sogno che è storia e sottesa inquietudine, emerge dalla sequenza delle opere esposte di Gloria Fava sul tema «Oniros», che trovano un ideale rapporto con i versi di Paul Valéry:«il Tempo scintilla e il Sogno è sapere». E sono accenni di volti che affiorano da lontane e meditate stagioni, di sguardi fissi in atmosfere percorse dal vento, di un emblematico profilo nello spazio della memoria. Vi é, quindi, nelle sue «tavole» un continuo e inesausto fluire di impressioni, di segni significanti, di mappe di un itinerario che travalica la realtà per consegnarci il fascino e la suggestione di un pensiero, di un incontro, di meditate e determinanti risposte al silenzio incombente della notte, all’essenza di frasi scandite in un tempo di infinitesimali vibrazioni «come l’acqua che scorre». Il discorso è affidato alle rielaborazioni digitali dei dipinti, agli interventi su fotografia, a una sottile rivisitazione di luoghi, di sensazioni ed emozioni che svelano il ricordo onirico di ragazzi in posa, nel fermo immagine della foto di gruppo. E gli scatti si trasformano in simboliche rappresentazioni, in sovrapposizioni figurali e frammenti di un’interiorità che trova, di volta in volta, una propria dimensione espressiva tra linguaggio, riflessioni e rivelazioni. Segni e soluzioni tecniche, intuizioni e tecnologia avanzata, raccontano il cammino di un’artista che affida alla continua ricerca della propria segreta identità l’inesauribile legame tra umanità e creatività.

                                          Angelo Mistrangelo

Torino, Cooperativa Borgo Po e Decoratori, in via Lanfranchi 28,

sino al 10 dicembre.  

 

L’ACCADEMIA ALBERTINA A VENEZIA CON LA MOSTRA “PASSIONE BI-POLARE”

Istituzione Fondazione Bevilacqua La Masa – Palazzetto Tito

16-29 novembre 2019

Il 16 novembre alle ore 16.30 è stata inaugurata a Venezia, presso l’Istituzione Fondazione Bevilacqua La Masa di Palazzetto Tito, la mostra “Passione Bi-polare”, visitabile dal 16 al 29 Novembre. L’esposizione, curata da Edoardo Di Mauro, Gabriele Romeo e Laura Valle, porterà in rassegna un cospicuo corpus di ricerche artistiche e visive, prodotte da studenti, artisti e docenti dell’Accademia Albertina, volte a spiegare al largo pubblico il duplice significato della passione, maturato dallo studio di quelle ricerche estetiche e visive che vennero prodotte dagli artisti del XXº e del XXIº secolo. Tra echi, rimandi ed esplorazioni antropologiche, il fruitore sarà  libero di individuare quei comportamenti che vedono l’affiliazione di questo termine “passione” agire nella nostra con-temporaneità, in un convivio gioviale che rivela – nella quotidia-na realtà – l’umanità di pensare e di agire nei ricercatori e comu-nicatori visivi. Quest’ultimi, impegnati spesso a esplorare le vie dei sentimenti e delle emozioni con dedizione, sofferenza, dolore e, soprattutto, amore. La manifestazione avrà un ospite d’eccezione, Hermann Nitsch, storico esponente dell’Azionismo Viennese e al quale verrà con-ferito, contestualmente alla manifestazione veneziana, il titolo di Accademico d’Onore dall’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino. Durante il periodo della rassegna saranno previsti, inoltre, un ci-clo di incontri aperti al pubblico con autorevoli nomi: Cristina Giudice, Lorella Giudici,  Massimo Melotti e Stefano Pasquini. Con oltre 70 partecipanti, il presente evento ha richiesto ai cura-tori, studenti e docenti, oltre un anno e mezzo di lavoro, di colla-borazione con le autorità del territorio veneziano, con l’Archivio Palli, e, come un fiore all’occhiello, rappresenta la fase conclusi-va della IIª edizione del FISAD (Festival Internazionale delle Scuole d’Arte e Design), patrocinato dal MIUR, svoltosi già a To-rino dal 14 Ottobre al 17 Novembre, ideato e diretto da Salvo Bi-tonti, Direttore dell’Accademia di Torino. Durante il giorno dell’inaugurazione il pubblico e il maestro Ni-tsch verranno accolti alla FBLM con la performance musicale eseguita con viola della studentessa Sara Francesca Molinari, di-plomatasi nel 2017 al Conservatorio Vivaldi di Alessandria. Allieterà il pubblico in sala con La Fuga, il secondo dei quattro tempi che compongono la Sonata n° 1 in sol minore, scritta nel 1720 da Johan Sebastian Bach. Sempre nello stesso periodo Venezia ospita Ezio Gribaudo, già Accademico d’Onore e Presidente Onorario dell’Accademia di Torino, in occasione del suo 90º genetliaco, festeggiato con una mostra che è stata inaugurata il 15 novembre presso Palazzo Conta-rini del Bovolo.

Con la partecipazione di:

Marco Abrate, Valentina Aceto, Elisabetta Ajani, Stefano Alli-siardi, Mirko Andreoli, Laura Avondoglio, Viola Barovero, Kostas Bassanos, Paolo Belgioioso, Salvo Bitonti, Nicolò Borge-se, Carlotta Buda,  Donato Canosa, Niccolò Calmistro, Pietro Campagnoli, Vittorio Campanella, Gabriele Domenico Casu, Francesca Cataldi, Andrea Catolino, Andrea Colucci, Lucia Cori-no, Giorgia Costantini, Marco Curiale, Dai Yuhang, Lorenzo D’Anella, Daniele D’Antonio, Camilla Delsignore, Hanieh Eshte-hardi, Agnese Falcarin, Giuseppe Falcone, Fang Qingchu, Franco Febbraro, Franko B, Carlotta Frecentese, Marco Gagliardi, Edoardo Gallina,  Daniele Gay, Cristina Giudice, Lorella Giudici, Noemi Givone Toro, Arvin Golrokh, Ezio Gribaudo, Bahar Hei-darzade, Ejona Kasa, Silvana Li Pira, Giorgia Lo Faso, Giovanni Lombardo, Emanuele Longo, Claudia Lucas, Elena Mantello, Franco Marchisio, Stefano Marvulli, Massimo Melotti, Stefano Merlo, Sara Molinari, Enza Monetti, Angelica Moretti, Giuseppe Mulas, Gabriele Nicola, Alberto Nurisso, Pan Tiannan, Alberto Parino, Eric Pasino, Stefano W. Pasquini, Tiziana Pellerano, Elisa Pellizzari, Max Petrone, Denis Picatto, Nicholas Polari, Elena Radovix, Clelia Rainone, Agnese Ricchi, Andrea Rinaudo, Laura Roba, Monica Rolfini, Gabriele Romeo, Miriana Rondo, Ornella Rovera, Beatrice Sacco, Giorgia Sanlorenzo, Stefano Scagliola, Carlo Michele Schirinzi, Marie Scollo, Erica Suzzarellu, Susanna Testa, Luisa Valentini, Laura Valle, Andrea Villa, Emanuele Vi-scuso, Massimo Voghera, Wasp Crew, Andrea Zanninello, Danie-la  Zarro, Greta Zunino.

 

Appuntamenti in Fondazione:

Lorella Giudici

mercoledì 20 novembre

Remo Bianco: Le impronte della memoria

I legami con Venezia

  1. 17.30

Massimo Melotti

venerdì 22 novembre

L’età della finzione

Arte e società tra realtà ed estasi

  1. 16.30

Cristina Giudice, Donato Canosa, Silvana Li Pira

venerdì 22  novembre

Nel Paese dei Lestrigoni. Narrazioni di percorsi migratori.

  1. 17.30

Stefano Pasquini

giovedì 28 novembre

UNTLITED BOOK – LIBRO SENZA TITOLO

  1. 17.30

Modereranno gli interventi dei quattro incontri Stefano Coletto e Gabriele Romeo.

 

MARCO PIVA ED EGLE SCROPPO ALLA SALA DELLE ARTI DI COLLEGNO

Alla Sala delle Arti di Collegno, l’Associazione Culturale Gli Argonauti e il Comune di Collegno hanno promossa la mostra degli artisti Marco Piva ed Egle Scroppo. Ancora una volta s’incontrano e confrontano due autori dalla diversa lettura e interpretazione dell’esistenza, che costruiscono un mondo ricco di interiori significati, mentre la realtà e il sogno diventano storia. E la storia accomuna la realtà rivisitata da Marco Piva ai frammenti di identità di Egle Scroppo. In particolare, i fiori appartengono alle cadenze espressive di Marco Piva, alla limpida definizione delle immagini che a tratti ricorda la lezione di Sergio Saroni, in una sorta di continua ed inesausta ricerca di un rigore compositivo permeato da una sensibile e interiore poesia. I suoi dipinti prendono forma e luce nello storico studio di via Perrone 4 a Torino, che fu il luogo e lo spazio occupato, di volta in volta, da Ceragioli, Mastroianni, Terzolo e Sergio Albano. In questa straordinaria atmosfera ricca di lontane memorie, Piva ricompone una natura morta con rapanelli e teste d’aglio, la figura di Orfeo e tre carnose rose. Ne fissa petali e foglie, ricostruisce mazzi e cestini, risolve problemi di prospettiva con una tecnica estremamente controllata, che trasmette ai suoi allievi con misura, con la volontà di far affiorare dalla luce un tubetto di colori o una tovaglia o dei pennelli. Pittura, quindi, dal nitido verismo, ma direi risolta con un segno capace di far rivivere all’interno del quadro un lirico incontro tra l’uomo e l’evoluzione del pensiero contemporaneo. Un pensiero che attraversa il tempo e dialoga con i sogni, le attese, gli eventi di una visione che Egle Scroppo propone nelle sue opere secondo un fluire musicale della linea e del dato cromatico. La superficie della tela è popolata da frammenti figurali, da singolari uccelli, da strutture appena accennate. Ogni composizione, ogni figura ritagliata nell’atmosfera, ogni essenziale segmento geometrico partecipa alla narrazione, stabilisce connessioni con tutti gli altri elementi, descrive il senso di una ricerca che emerge da lontane riflessioni e sedimentazioni del pensiero. E da «In controtendenza» a «Chronos» si sviluppa il clima di una ricerca scandita – ha scritto Giorgio Luzzi – da una «rete di messaggi iconici (…)grazie alla vocazione per gli equilibri formali». E le forme nello spazio sono percorse da sensazioni, emozioni e dalla magia di una fantastica e surreale intuizione, dal vibrante e particolare gioco delle parti tra tensione evocativa e memoria, meraviglia e stupore dinanzi all’affascinante e incorporea danza della luce.

                                              Angelo Mistrangelo

 Collegno, Sala delle Arti, Parco Gen. C.A. Dalla Chiesa, in via Torino 9, Collegno, orario:mercoledì-domenica 14,30-18,30, sino all’8 dicembre.

 

 TORINO, MOSTRA ”MOVING PEOPLE” DI ELIO PASTORE

15 – 29 Novembre 2019

GTA Assicurazioni, Via A. Gramsci 10, Torino

A cura di: Afrodite Oikonomidou

Nasce a Torino una nuova iniziativa dedicata alle arti visive, ospitata nello spazio inusuale di un’agenzia assicurativa. Assicurati ad Arte è un ciclo di mostre personali e collettive nella sede dell’Agenzia GTA Assicurazioni in Via Gramsci 10 a Torino. Il progetto prende vita dalla considerazione che il protagonismo dei privati è stato una componente importante per il posizionamento di Torino quale polo internazionale dell’arte contemporanea. In questo contesto, l’agenzia di assicurazioni rappresenta un luogo stimolante e dinamico perché, per sua natura, è un luogo dove le relazioni sono fondate sulla fiducia, sulla qualità dei rapporti interpersonali, sulla profonda conoscenza reciproca. Organizzare un’esposizione nei locali dell’agenzia significa aprire al pubblico gli spazi di lavoro, mettere a disposizione gli uffici in una forma di gradevole accoglienza, favorendo un rapporto più fluido e amichevole con clienti e nuovo pubblico. Come iniziativa inaugurale viene proposta la mostra di Elio Pastore, noto artista torinese, che presenterà la nuova serie di lavori intitolata Moving people. Si tratta di opere realizzate con pittura digitale o tecniche miste che traggono ispirazione dalla presenza umana nei vari contesti urbani, all’interno dell’inarrestabile flusso di folla che caratterizza la società contemporanea. Quest’ultimo progetto pittorico di Elio Pastore nasce a fine 2017 e si sviluppa intorno al motivo principale della perdita di personalità del singolo individuo nel vortice frenetico della quotidianità. Le figure e i volti, dipinti con tratti veloci e spesso abbozzati senza connotati precisi, creano un racconto che rispecchia la condizione umana nelle nostre megalopoli. L’occhio attento e sensibile di Pastore elabora situazioni tipiche della nostra vita di ogni giorno e restituisce con enfasi personaggi quasi ridotti a un’entità eterea, che può essere percepita nello stesso tempo come frivola o inquietante. I dipinti diventano così una sorta di narrazione utopica nella quale la presenza umana, preda dei movimenti di massa sempre più indistinti e dispersivi, si perde sino a diventare assenza. Solo saltuariamente si coglie, qua e là, qualche individualità che sopravvive a fatica come un segno di residua speranza. Ma in fondo, l’elemento predominante nelle 20 opere esposte è la presa di coscienza dell’artista che, attraverso colori forti elaborati con maestria, ci trasmette il suo pensiero critico, i suoi dubbi, le sue aspettative da un mondo che cambia inarrestabilmente. Elio Pastore, nato a Torino, esordisce nel 1992 con opere di arte digitale e frattale. Successivamente realizza tecniche miste, incisioni laser su alluminio oltre che disegni e dipinti eseguiti con tecniche classiche. Espone dal 1994 ed ha al suo attivo oltre 130 mostre fra personali e collettive, in gallerie e centri culturali in Italia e all’estero. Una sua opera è stata pubblicata su “Enciclopedia Treccani dei ragazzi”. Oltre trenta suoi lavori sono già apparsi in copertina su libri, periodici e riviste e le sue opere sono presenti in numerose collezioni pubbliche e private. Negli ultimi anni ha realizzato un ciclo di ritratti e figure femminili ad olio e a matita, legati al periodo Liberty e alla Belle Epoque. La serie di dipinti digitali chiamata “Moving people” ha avuto inizio nel 2017 e continua a svilupparsi ad oggi.

GTA Assicurazioni

Via A. Gramsci 10, Torino

Durata della mostra

Dal 15 al 29 Novembre 2019

Orario di apertura

Dal Lunedì al Venerdì 09.00-13.00 e 14.30-18.30

Informazioni e materiale: www.eliopastore.it / e-mail: contatti@eliopastore.it

 

I VOLTI DELLA PITTURA NELLE OPERE DI ELENA MONACO, VIOLA BAROVERO E ANDREA CAVALLERA

Le numerose esperienze pittoriche esposte nelle gallerie d’arte torinesi, e non solo, e negli spazi pubblici, rappresentano gli aspetti del continuo rinnovarsi del linguaggio all’insegna di una figurazione intensa e intensamente espressiva. In tale angolazione, si delinea un percorso che in questa occasione è tracciato da «Il volti della pittura» presenti nelle opere di Elena Monaco, Viola Barovero e Andrea Cavallera. Alla Galleria Fogliato, in via Mazzini 9 (sino all’8 dicembre), ritorna il discorso di Elena Monaco con la personale intitolata «Aenigma», che rinnova l’attenzione intorno a una figurazione sicuramente vibrante, definita da un segno incisivo capace di circoscrive una forma, un corpo, un uomo-burattino. Ed è proprio la figura umana che emerge prepotentemente dalle sue opere, dalle pagine di un personalissimo diario, da una linea che restituisce un’immagine femminile, una maschera, un’interiore sofferenza. E sono mani, oggetti, sguardi che ci coinvolgono dinanzi alle incisioni, ai disegni e agli acrilici risolti con una meditata misura compositiva. Sicuramente affascinano i ritratti in cui il volto è ripreso con energia, solcato dai segni del tempo, reso con minuziosa cura sui fogli del ciclo «Sguardo su quello che resta». E il volto è anche l’artefice dei dipinti di Viola Barovero, che in questo periodo espone nella rassegna «Passione bi-polare», allestita presso l’Istituzione Fondazione Bevilacqua La Masa, Palazzetto Tito, Dorsoduro a Venezia, con i lavori degli studenti, docenti e artisti dell’Accademia Albertina di Torino. Il suo acrilico su tela «Entropia» si sviluppa secondo una linea-colore essenziale, che fa affiorare dal fondo il pathos di una espressione, di un segreto pensiero, di una interiorizzata visione. E sempre un suo volto campeggia sul manifesto del convegno «Le forme del pensare», che si tiene il 22 novembre, dalle 14,30 alle 19,30, nella Sala Lauree Filosofia e Scienze dell’Educazione dell’Università di Torino. Di Andrea Cavallera la CSA Farm Gallery, in via Vanchiglia 36, presenta sino al 23 novembre la prima mostra personale che rispecchia i momenti di una ricerca dalla profonda interpretazione della figura umana o di un volto scandito dalla trama dei segni. Le sue «Emersioni» mettono in evidenza il viso di «Nocturna» e  quello del «Recluso», lo «Sguardo n.1» e l’immagine che viene «Dal passato». Chine su carta, conté, acrilici, grafite e tecniche miste, concorrono a definire il senso di una «scrittura» frutto di un’attenta «lettura» della realtà circostante, di una sottile ironia, del gioco delle parti sul palcoscenico dell’esistenza e del divenire.

                                         Angelo Mistrangelo

 

 

“UNFILDIVOCE”: IL 24 NOVEMBRE A PARRE LA PERSONALE DELL’ ARTISTA TORINESE SILVIA BECCARIA

Inaugurazione in occasione della Giornata Internazionale contro la Violenza sulle Donne

In occasione di “Nemmeno con un fiore”, manifestazione promossa dal Circuito Mus.E.O. – Musei Est Orobie in favore della Giornata Internazionale contro la Violenza sulle Donne, domenica 24 novembre, presso l’Antiquarium in piazza s. Rocco, sarà presentata l’opera di Silvia Beccaria “Unfildivoce”. UNFILDIVOCE è un‘installazione che, come richiama il nome stesso, vuole dar voce alle centinaia di donne che nella prima metà del Novecento lavoravano nelle filande e cantavano per meglio sopportare la fatica e per esorcizzare la miseria della loro condizione. Le parole dei canti ci giungono flebili, ma allo stesso tempo intense, parole che non si perdono nel vento, ma che cercano di farsi sentire perché la memoria possa combattere la negazione dei diritti di oggi. Un’opera per riflettere sulla possibilità del canto come solido sostegno ai tormenti fisici e morali subiti e che in Antiquarium manifesta la volontà di collaborazione tra archeologia e arte contemporanea, che si incontreranno per lanciare un messaggio comune contro il femminicidio e la violenza fisica, culturale e sociale subita dalle donne. L’esposizione si concluderà il 29 dicembre con un laboratorio per adulti e bambini. Per informazioni sull’evento e conoscere i giorni e gli orari di apertura della mostra: 3423897672-

info@oppidumparre.it – www.oppidumparre.it

Silvia Beccaria, vive e lavora a Torino. Dopo una Laurea in Filosofia e un Master in Arte Terapia presso l’Università di Torino, ha iniziato un percorso di studi artistici, specializzandosi in Fiber Art sotto la guida dell’artista olandese Martha Nieuwenhuijs. Per molti anni ha elaborato progetti didattici utilizzando l’arte tessile come strumento di riabilitazione ed educazione e ha collaborato con il Dipartimento Educazione del Museo di Arte Contemporanea Castello di Rivoli. L’artista utilizza l’intreccio come medium artistico. Le trame sono i suoi colori e i suoi pennelli, “dipinge” con materiali che trasforma in filamenti intrecciabili, quali gomma, plastica, carta, e così via, quelli che meglio, di volta in volta, le permettono di esprimere il concetto dell’opera. L’incanto della natura, il visibile e l’invisibile, la bellezza del linguaggio e della poesia, le connessioni tra tessitura e scrittura, diventano parte integrante dei suoi racconti creati filo dopo filo dando vita ad installazioni che germogliano dalla tela. Le sue opere sono presenti in collezioni permanenti, altre hanno partecipato a mostre nazionali e internazionali presso: Triennale Design Museum, (Milano); Area Bookshop Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, (Torino); Casina delle Civette–Musei di Villa Torlonia, (Roma); Ex Chiesa di San Francesco, (Como); La Cour des Arts, (Tulle, Francia); Città della Scienza, (Napoli); La Maison de l’Italie–Città Internazionale Universitaria, (Montrouge, Parigi, Francia); Center for the Arts at Casa Colombo, (Jersey City, NJ, USA); Museo delle Mura Aureliane, (Roma); Palazzo Collicola–Arti Visive,(Spoleto ,Pg).

 

TORINO: AL VIA IL PREMIO BIENNALE MARIO LATTES PER LA TRADUZIONE

La prima edizione è dedicata ai romanzi tradotti dalla lingua araba e coinvolgerà anche studenti delle università italiane

Scadenza bando: 10 gennaio 2020

www.fondazionebottarilattes.it

«Il traduttore letterario è colui che mette in gioco tutto se stesso per tradurre l’intraducibile»

Italo Calvino

Consapevole del fondamentale ruolo dei traduttori nella diffusione della letteratura e dell’impareggiabile contributo della traduzione nell’avvicinare popoli e culture differenti, abbattendo muri ideologici, creando ponti culturali e favorendo il dialogo, la Fondazione Bottari Lattes indice il Premio biennale Mario Lattes per la Traduzione, in collaborazione con l’Associazione Castello di Perno, dedicato alla figura di un editore, pittore e scrittore che seppe confrontarsi con intellettuali di fama internazionale. Con questa iniziativa, la Fondazione Bottari Lattes intende promuovere la conoscenza di culture e di autori meno noti al pubblico italiano e incoraggiare la traduzione in italiano delle loro opere letterarie più significative per qualità letteraria e profondità di contenuti, riflessioni, testimonianza.  Il tutto nella piena consapevolezza che la traduzione non si risolve in una semplice trasposizione di parole da una lingua all’altra e nello spostamento un segno linguistico da un codice all’altro, ma è una disciplina che sa trasferire pensieri e concezioni del mondo da una cultura all’altra e che richiede una compenetrazione totale del traduttore in quella cultura. La prima edizione 2020 del Premio biennale Mario Lattes per la Traduzione è dedicata alla letteratura contemporanea in lingua araba. È aperto alle opere di narrativa contemporanea tradotte ed edite in Italia tra il 2017 e il 2019, che devono essere inviate alla Fondazione Bottari Lattes entro il 10 gennaio 2020.  Il bando è scaricabile sul sito www.fondazionebottarilattes.it  La Giuria stabile del Premio individuerà cinque opere finaliste selezionate tenendo conto della capacità del traduttore di rendere in italiano la qualità letteraria del testo. Fanno parte della Giuria stabile i traduttori e i docenti: Anna Battaglia (ha insegnato Lingua francese all’Università di Torino e tradotto, tra le diverse opere, Oiseaux di Saint-John Perse), Melita Cataldi (è stata docente di Letteratura anglo-irlandese all’Università di Torino, ha tradotto tra gli altri, testi dall’antico irlandese, W.B. Yeats e poeti del Novecento come Hutchinson e Heaney), Mario Marchetti (traduttore di lungo corso dal francese e dall’inglese per le case editrici Einaudi e Bollati-Boringhieri, presidente del Premio Italo Calvino, autore di saggi e recensioni), Antonietta Pastore (scrittrice e traduttrice dal giapponese, a lei si deve la traduzione di numerose opere di Haruki Murakami e autori come Soseki Natsume, Kobo Abe, Yasushi Inoue) e Fabrizio Pennacchietti (orientalista, è stato docente di Filologia semitica all’Università Ca’ Foscari di Venezia e all’Università di Torino, è membro dell’Accademia delle Scienze di Torino). Alla Giura stabile si unisce, per ogni edizione, una Giuria specifica per la lingua oggetto del Premio, che valuterà la cinquina e decreterà il vincitore. Per la prima edizione gli altri giurati, esperti di lingua araba, sono: Isabella Camera d’Afflitto (fra i massimi studiosi della lingua araba, è docente di Lingua e letteratura araba alla Sapienza di Roma e all’Orientale di Napoli), Manuela Giolfo (arabista presso l’Università di Genova), Claudia Tresso (docente di Lingua araba all’Università di Torino). La cinquina dei traduttori finalisti sarà resa nota, a mezzo stampa, entro la fine del mese di maggio. Il nome del traduttore vincitore sarà annunciato nel corso della premiazione. La premiazione si svolgerà sabato 20 giugno 2020 al Castello di Perno (Cn). Mantenendo fede all’attenzione costante che la Fondazione Bottari Lattes rivolge ai giovani, il Premio Traduzione coinvolgerà studenti e neolaureati in lingua araba delle università italiane, mettendoli in contatto con i professionisti del settore e facendoli incontrare con vincitori e finalisti in un appuntamento a loro dedicato. Il vincitore riceverà un premio di 3.000 euro. Ai quattro finalisti è riconosciuto un premio di 500 euro.

 

“TRA CIELO E NUVOLE” – MOSTRA DI NISIDA STUDIO PHOTOGRAPHY A DOMODOSSOLA

Sabato 23 novembre 2019, alle ore 11,00, presso lo Spazio Gallery, ufficio dei Private Banker (Via G. Marconi 26) di Domodossola sarà inaugurata la mostra fotografica “Tra cielo e nuvole” (orario di apertura: da lunedì a venerdì 8,45-12,45 / 15,00-18,45, sabato 8,45-12,45. Si tratta della rassegna di Nisida Studio Photography, uno Studio fotografico di Ghiffa (Verbania) composto da due fotografi professionisti (coppia anche nella vita): Antonio Sementa, giornalista pubblicista e fotografo che ha collaborato con National Geographic e Carol Lerede, formata all’Istituto Italiano di Fotografia (IIF) e specializzata in Food /Still Photography.. Nisida Studio nasce nel 2018 con l’intento di presentare al pubblico una nuova idea di fotografia. Lo studio fotografico, con base a Ghiffa, si affaccia innovativamente sul mercato in tre forme diverse, corrispondenti a specifiche aree di competenza: Nisida Commercial, volta a curare l’immagine di aziende che vogliano stare al passo coi tempi; Nisida Travel, che unendo l’esperienza del viaggio alla fotografia, accompagna gruppi o privati e fornisce un vero e proprio reportage; Nisida School, sezione rivolta alla formazione attraverso l’attivazione di corsi e workshop in Italia e all’estero. Riportiamo qui di seguito la presentazione alla mostra “Tra cielo e nuvole” redatta dallo stesso Studio: “Il cielo, uno spazio misterioso, in continua mutazione tra giorno e notte, con le sue nubi, i pianeti e le stelle, da sempre fonte d’ispirazione per artisti, scrittori, scienziati, astronauti, musicisti e anche fotografi… Noi, di Nisida Studio, seguiamo cielo e nuvole e le specie che ospitano questi spazi, viaggiamo alla costante ricerca delle sfumature che solo cielo e nuvole sanno regalare. Nei nostri corsi fotografici si viaggia con la reflex, oltre che insegnare la tecnica fotografica, ci interessa il movimento, registrare un racconto fatto di immagini, un percorso che prende la forma di un reportage. In questo percorso si affronterà un viaggio tra i cieli del Sud Africa e del suo Bush, si volerà all’alba nel deserto del Sahara e tra i tetti dei Sassi di Matera. Cieli in tempesta letteralmente tra “sole e pioggia”, nell’Italia del Sud, nella Sardegna dei fenicotteri e delle torri spagnole. Un ponte tra passato e presente lo regala la via lattea delle Cicladi. Il compito di trasportarci da un luogo all’altro è delle specie che popolano i cieli, in questo percorso saranno il nostro ponte e la nostra guida tra paesi diversi: la ghiandaia marina petto lilla del Bush sud africano, gli imponenti grifoni tra le alte montagne cicladesi ci guideranno in questo viaggio tra cielo e nuvole”. La rassegna proseguirà fino a gennaio 2020.

Enzo De Paoli

 

TORINO, A MARZO 2020 IL GLOCAL FILM FESTIVAL

Il Glocal Film Festival si affaccia alla 19a edizione (12 – 16 marzo 2020, Cinema Massimo MNC di Torino) con un nuovo logo che racchiude in sé la specificità del festival ‘nato sotto la Mole’ nel 2000. Primo progetto dell’Associazione Piemonte Movie, che nel tempo ha ramificato le proprie attività dando visibilità tutto l’anno al cinema piemontese, il Glocal Film Festival è vetrina e cartina tornasole della produttività locale in ambito cinematografico ed è organizzato in sinergia con le più importanti istituzioni cinematografiche regionali come Film Commission Torino Piemonte, Museo Nazionale del Cinema, Torino Film Festival; con il contributo di Regione Piemonte e di Fondazione Crt, e il supporto di Città Metropolitana di Torino e Città di Torino.Attualmente sono aperte le iscrizioni alle sezioni competitive Panoramica Doc e Spazio Piemonte, rispettivamente dedicate a documentari e cortometraggi realizzati nell’ultimo anno da registi o case di produzione piemontesi, oppure girati in location della regione. L’iscrizione è gratuita e possibile fino al 15 dicembre. È proprio dal Glocal Film Festival che passano ogni anno molti dei titoli selezionati per Movie Tellers – Narrazioni cinematografiche la cui 3ª edizione si è svolta lo scorso ottobre in 27 città in tutte le 8 province regionali. L’accoglienza e la partecipazione del pubblico hanno premiato la rassegna ottobrina, legata a doppio filo al festival di marzo nella valorizzazione della settima arte targata Piemonte.

 

 

OMEGNA, “ARTISTI IN VETRINA: WALTER FUSI” – MOSTRA ALLA GALLERIA “SPRIANO”

L’autunno espositivo 2019 della galleria “Spriano” di Omegna (Via Cattaneo 16) è dedicato alla mostra “Artisti in vetrina: Walter Fusi”, mentre restano comunque in permanenza le opere di: A. Calderara, C. Nangeroni, U. Nespolo, M. Staccioli, Hsiao-Chin, M. Tozzi, V. Matino, G. Nativi, P. Minoli, J. Tilson, A. Racchi, G. Turcato, P. Dorazio.

Walter Fusi, nato a Udine il 3 agosto 1924 da genitori toscani, partecipa attivamente, dopo gli studi all’Accademia di Belle Arti di Firenze, all’avanguardia artistica italiana, aderendo al movimento informale a cui prende parte fino al 1962. Conclusa l’esperienza informale, maturata nel clima di profonda sfiducia nei valori conoscitivi e nazionali del dopoguerra, Fusi, dopo alcuni anni di riflessione e di silenzio, approda all’Astrattismo geometrico, diventando una delle figure più rappresentative del Concretismo in Italia. Dal 1965 fino circa alla metà degli anni Settanta –periodo che coincide con il soggiorno milanese dell’artista- Fusi sperimenta tutte le possibilità linguistiche del Concretismo, fino alla completa oggettualizzazione della tela in forme tridimensionali. Sono di questi anni le sue maggiori affermazioni nazionali ed internazionali, dai “Saloni” parigini, al XX Salon di Madrid, alle mostre di Belgrado, Anversa, Caracas, New York, Chicago, fino alla grande mostra personale al Palazzo dei Diamanti di Ferrara nel 1976, che segna la conclusione di questo secondo ciclo della sua ricerca artistica. Nel 1979 torna a Firenze dove ritrova il piacere di dipingere, tornando alle origini informali e trovando un giusto equilibrio con le riflessioni geometriche. L’artista è deceduto il 15 maggio 2013 a Colle di Val d’Elsa.

Le opere esposte alla galleria “Spriano” evidenziano l’evoluzione pittorica che ha caratterizzato negli anni la produzione dell’artista e in particolare la sua scelta astratto-geometrica e concretista.

Enzo De Paoli

 

TORINO, MOSTRADOPO GLI OPG E OLTRE LE REMS. NUOVI PERCORSI DI CURA E REINSERIMENTO”,

Mostra “Dopo gli OPG e oltre le REMS. Nuovi percorsi di cura e reinserimento”, promossa dal Consiglio regionale del Piemonte in collaborazione con l’Associazione “Dott. Luigi Fiori – Fatebenefratelli per le nuove Povertà onlus” di San Maurizio Canavese, che si terrà presso la Sala incontri dell’Ufficio Relazioni con il Pubblico del Consiglio regionale dal 19 novembre al 4 dicembre 2019.Via Arsenale 14/g – 10121 Torino

Orari: dal lunedì al giovedì dalle 9.00 alle 12.30 – dalle 14.00 alle 15.30 venerdì dalle 9.00 alle 12.30

 

 

 

ALBA, CICLO DI CONFERENZE: PRIMO LEVI CHIMICO E MENDELEEV “POETA”

Una provocazione per due anniversari che tutto il mondo celebra

Con Ernesto Ferrero e Marco Malvaldi

Venerdì 22 novembre 2019, ore 21

Fondazione Ferrero, Strada di Mezzo, 44 – Alba (Cn)

Cento anni fa nasceva Primo Levi, chimico e grandissimo scrittore. Un secolo e mezzo è passato da quando il russo Mendeleev scoprì il Sistema Periodico degli elementi, una tappa fondamentale per la chimica e la fisica. Il 22 novembre alle 21 la Fondazione celebrerà questi due anniversari, connessi dalle parole “sistema periodico” scelte da Levi per il titolo di uno dei suoi libri più famosi. Sarà l’occasione per leggere con uno sguardo insolito le pagine di quella singolare autobiografia, capolavoro letterario che coglie i punti cruciali di una vita: Primo Levi studente all’Università, esordiente nel mondo del lavoro, partigiano sui monti della Valle d’Aosta, deportato ad Auschwitz, poi il ritorno alla quotidianità e, con l’ultimo capitolo, il geniale racconto Carbonio, l’intera esistenza inserita nella visione cosmica di una continua mutazione. Avventurosa è anche la scoperta dell’ordine nascosto sotto l’apparente disordine degli elementi chimici. Altri scienziati ci si erano avvicinati, ma solo Mendeleev, oltre a collocare nella sua Tavola i 63 elementi chimici allora noti, seppe prevederne degli altri, poi regolarmente individuati in natura o prodotti in laboratorio. Non a caso Levi vide il Sistema Periodico come “una poesia” che ha “persino le rime”. Ernesto Ferrero (Torino, 1938), scrittore e critico letterario, è stato direttore (letterario e editoriale) delle case editrici Einaudi e Garzanti; quindi, in Mondadori, direttore letterario. Ha frequentato intensamente Primo Levi (gli ha tra l’altro dedicato un profilo biografico e letterario, Primo Levi. La vita, le opere, edito da Einaudi nel 2007) e oggi è presidente del Centro Internazionale di Studi e lui dedicato. Autore di saggi su Gadda, Calvino e Levi, ha vinto il Premio Strega con il romanzo N. (Einaudi, 2000), che ricostruisce i trecento giorni di Napoleone all’isola d’Elba attraverso il diario del suo bibliotecario (vi è stato tratto anche un film, nel 2006: N – Io e Napoleone, per la regia di Paolo Virzì), e il Selezione Campiello con Disegnare il vento. L’ultimo viaggio del capitano Salgari, romanzo biografico su Emilio Salgari (ancora per Einaudi, nel 2011). Ha tradotto Céline, Flaubert e Perec. Per diciott’anni ha diretto il Salone del Libro di Torino. Marco Malvaldi (Pisa, 1974) si è laureato in Chimica all’Università di Pisa, dove ha conseguito il dottorato e per due anni è stato ricercatore presso il Dipartimento di Farmacia. Nel 2007 esordisce nella narrativa: con l’editore Sellerio pubblica numerosi romanzi e racconti gialli di grande successo, in particolare la serie dei “vecchietti del BarLume” (La briscola in cinque, 2007; Il gioco delle tre carte, 2008; Il re dei giochi, 2010; La carta più alta, 2012; Il telefono senza fili, 2014; La battaglia navale, 2016, Sei casi al BarLume 2016, A bocce ferme, 2018), alcuni dei quali sono diventati sceneggiati televisivi. Da Raffaello Cortina, nel 2017 è uscito il saggio L’architetto dell’invisibile, ovvero come pensa un chimico.

L’ingresso alla conferenza è libero fino a esaurimento posti.

Per informazioni: tel. 0173 295259

www.fondazioneferrero.it – info@fondazioneferrero.it

 

“GALUPERIE” AL CASTELLO DELLA MANTA

domenica 17 e 24 novembre 2019, dalle ore 14 alle 18

Nella cornice del Castello della Manta, Bene del FAI – Fondo Ambiente Italiano a Manta, sulle colline del Cuneese, domenica 10, 17 e 24 novembre 2019, dalle ore 14 alle 18, torna l’appuntamento con Galuperie: gli appassionati di arte, musica e golosità avranno un’occasione straordinaria per scoprire le sale del maniero sulle note di antiche melodie e per farsi “prendere per la gola” con degustazioni di golose “dolcezze”. Oltre a visitare le sale del castello, famoso per gli ampi saloni cinquecenteschi e per il Salone Baronale, in cui si conserva una delle più stupefacenti testimonianze della pittura quattrocentesca, la Fontana della Giovinezza, gli ospiti potranno gustare una merenda a base di dolci galuperie e immergersi nella storia ascoltando musiche antiche nella cinquecentesca Sala delle Grottesche. Il 17 novembre, durante il secondo pomeriggio di Galuperie, sarà la volta di un quartetto di sax dell’Istituto Musicale di Ciriè (la professoressa Carla Ferrero con Maria Grazia Ferretti e due studenti), che proporrà balli e suite rinascimentali per dare risalto alla bellezza e alla duttilità del suono, senza rinunciare alle doti tecniche e virtuosistiche di questo strumento musicale aerofono. In chiusura della rassegna, il 24 novembre, si esibirà l’orchestra da camera d’archi della Fondazione Fossano Musica (studenti coordinati dalla professoressa Simona Perotti). La letteratura dell’orchestra d’archi si è sviluppata nella metà del Seicento ma, per l’occasione, verranno eseguite le trascrizioni di musiche di Palestrina ed Orlando di Lasso per ricreare le sonorità e le atmosfere più affini al periodo di sviluppo artistico del castello. Un’occasione speciale per vivere un pomeriggio tra cose belle e buone!

Le galuperie non sono incluse nel costo del biglietto.

Giorni e orari: domenica 10, 17 e 24 novembre 2019, dalle ore 14 alle 18

Le visite al castello partiranno alle ore 14.30, 15.30 e 16.30 per gruppi di massimo 35 persone. PRENOTAZIONE CONSIGLIATA

Ingressi: Intero: € 12; Ridotto (6-18 anni), Iscritti FAI e residenti € 6                                       

Per informazioni e prenotazioni: Castello della Manta, Manta (CN) tel. 0175/87822; faimanta@fondoambiente.it; www.visitfai.it/dimore/castellodellamanta

www.fondoambiente.it

 

CAMERA: WO | MAN RAY. Le seduzioni della fotografia

Lee Miller, Berenice Abbott, Dora Maar, Meret Oppenheim. E Kiki de Montparnasse, Nusch Éluard, Juliet (l’ultima moglie): artiste, modelle, amiche, compagne. E le protagoniste della Parigi degli anni Venti e Trenta, Gertrude Stein, Nancy Cunard, Sylvia Beach, Youki Foujita Desnos. Tutte, in modi diversi, legate per periodi più o meno lunghi a Emmanuel Radnitzky, detto Man Ray (nato a Philadelphia nel 1890), arrivato nella Ville Lumière nel 1921 con la fama di “dadaista newyorchese”, introdotto da Marcel Duchamp, amico di Tristan Tzara (e anche loro sono in mostra, il primo en travesti e il secondo affiancato da una enorme figura femminile, naturalmente nuda) e subito pronto a mostrare quali magie si potessero fare in camera oscura.

Sono questi i protagonisti, e soprattutto le protagoniste, della mostra di CAMERA, insieme a Man Ray, l’autore di opere leggendarie come “Le Violon d’Ingres” (1924), “Noire et blanche” (1926), “La Prière” (1930) – tutte in mostra -, il ritrattista prediletto della Parigi intellettuale e di quella della moda, l’autore dei “rayographs” e delle solarizzazioni, due procedimenti tecnici che sono diventati gli emblemi dell’invenzione fotografica delle avanguardie di inizio secolo. Oltre a ciò, Man Ray fu anche il mentore di due tra le maggiori fotografe del periodo, Berenice Abbott e Lee Miller, inizialmente sue assistenti, ma che furono in grado di liberarsi della sua ingombrante personalità per affermare il loro autonomo linguaggio. Come disse Sylvia Beach, editrice e proprietaria della libreria “Shakespeare & Co.” di Parigi, “Essere fotografati da Man Ray o da Berenice Abbott significava essere qualcuno”, e in mostra sfilano sotto i nostri occhi – ripresi dallo sguardo acuto della fotografa americana – James Joyce e Jean Cocteau, André Gide ed Eugène Atget, in una splendida carrellata che riporta a una stagione irripetibile della cultura europea.

 

PINEROLO, PASSEGGIATA LETTERARIA

In occasione della Giornata nazionale degli Alberi, la “Passeggiata Letteraria” nel centro storico di Pinerolo, lungo il percorso artistico “Scultura diffusa – 1^ Biennale Città di Pinerolo”, giovedì 21 novembre, dalle ore 17.00 alle ore 18.30. Ci accompagneranno l’autore Tiziano Fratus con letture dal suo ultimo libro Interrestràre e Gisella Bein con letture dal libro Poesie Creaturali, alla presenza degli artisti Paolo Albertelli e Mariagrazia Abbaldo. L’evento è organizzato in collaborazione con la Libreria Volare di Pinerolo e lo Studio C&C di Torino.

Giovedì 21 novembre – Giornata nazionale degli alberi

Ritrovo in Piazza Facta (fronte Chiesa di S.Rocco)

 

 

 

 

COMP(H)OST AL CIRCOLO DEL DESIGN

Mercoledì 20 novembre, COMP(H)OST è ospite del Circolo del Design con SE LA NATURA È INGIUSTA, CAMBIA LA NATURA, incontro con Diann Bauer, artista visiva e cofondatrice del collettivo transnazionale xenofemminista Laboria Cuboniks, alle h 19. Originariamente formulato nel Manifesto xenofemminista firmato da Laboria Cuboniks, lo xenofemminismo è la corrente di pensiero che negli ultimi anni più ha indagato il rapporto tra politiche di genere e accelerazione tecnologica. L’incontro con Diann Bauer affronterà l’influenza e gli sviluppi del manifesto e il modo in cui le sue tematiche continuino a riverberare nella pratica artistica e nei linguaggi creativi della contemporaneità. In particolare, Bauer parlerà del proprio lavoro in relazione allo xenofemminismo, nel tentativo di proporre una comprensione dell’“alienazione” promulgata da quel progetto che possa aprire nuovi modi di pensare il modo in cui noi, come specie, possiamo affrontare le minacce provocate dal cambiamento climatico – un’idea che Bauer ha sviluppato insieme con il gruppo di artisti e architetti chiamato A.S.T. (the Alliance of the Southern Triangle).

SE LA NATURA È INGIUSTA, CAMBIA LA NATURA è il quarto appuntamento di COMP(H)OST, un progetto che affronta in chiave transdisciplinare i temi dell’ospitalità, dello scambio e della coesistenza, della cooperazione e della coabitazione, della trasformazione e della fertilità, attraverso produzioni artistiche, laboratori, conferenze, panel discussion, conversazioni, performance live al Castello di Rivoli e in altri luoghi nella città di Torino. In questa occasione, COMP(H)OST è ospite del Circolo del Design, un nuovo spazio aperto, inclusivo e partecipato, esploratore del contemporaneo, delle sperimentazioni e degli attori che rappresentano l’avanguardia nei diversi campi del design. L’incontro con Diann Bauer si svolge nell’ambito del Ciclo dei Mercoledì, che mette in evidenza tematiche contemporanee attraverso il contributo di specialisti – provenienti da discipline diverse da quella del design – che aprono il dibattito partendo dal cuore della propria ricerca. Gli incontri del Mercoledì sono organizzati con la curatela scientifica del c.lab, laboratorio interateneo tra Politecnico di Torino e Università degli Studi di Torino.

La conferenza è in inglese con traduzione consecutiva in italiano. L’ingresso è libero fino a esaurimento posti. Il Circolo del Design è in Via San Francesco da Paola, 17, 10123 Torino.

 

TORINO, MOSTRA SOCIALE FOTOGRAFICA DEL PIEMONTE ARTISTICO

Sabato 23 novembre 2019 alle ore 17,30 inaugurazione presso la Galleria L’Ariete in via Bava 9 a Torino della “Prima mostra sociale fotografica” del Piemonte Artistico Culturale (orario lun. – sab. 9,00 -12,30 e 15,00 -19,30, fino al 7 dicembre).

 Artisti in mostra:

Armando Audoli, Maurizio Bonino, Pierangelo Devecchi, Adriano Olivieri, Davide Pesce, Claudio Pepino, Mario Pich, Laura Zecchini 

 

ARTE CITTA’ AMICA: A.UTUNNO C.ON A.RTE”