PIEMONTE ARTE: MUSEI A FERRAGOSTO, JACOPO DEL SELLAIO, MONDOVI’, BARDONECCHIA, AOSTA, RIVARA…

coordinamento redazionale di Angelo Mistrangelo

 MUSEI DEL PIEMONTE: LA CULTURA NON VA IN VACANZA:

Ampliamento di orari e giornate di visita

Dopo il periodo di chiusura imposto dall’emergenza sanitaria e le numerose richieste per accedere ai percorsi di visita ricevute nel primo mese di riapertura al pubblico, la Direzione regionale Musei per il Piemonte amplia le possibilità di ingresso in diverse sedi museali, con ulteriori orari e giornate di visita che restano in vigore fino al mese di ottobre. Oltre ai giorni di apertura già previsti, a Torino lo sfarzo barocco degli Appartamenti dei Principi di Palazzo Carignano è pronto ad accogliere i visitatori, fino al 31 ottobre, anche ogni primo e terzo lunedì del mese, in orario 9-14 con ultimo ingresso alle 13. E non solo. Nello stesso periodo, durante la consueta apertura del fine settimana, con orario 10-18, le visite sono estese all’Appartamento di Mezzanotte, in cui si possono ammirare alcuni ambienti, solitamente chiusi al pubblico in quanto sede dei nostri uffici, caratterizzati da un impianto stilistico dominato dalla magnificenza degli affreschi eseguiti, alla fine del Seicento, dal pittore lombardo Stefano Maria Legnani, detto il Legnanino, insieme alla sua bottega. Sempre in città, Villa della Regina, circondata da un’eccezionale cornice di giardini, giochi d’acqua e fontane sulle pendici della collina, aggiunge, ai giorni di apertura, tutti i lunedì fino al 5 ottobre, risultando accessibile 7 giorni su 7, in fascia oraria 10-18 con ultimo ingresso alle 17. Un’occasione, dunque, per poter fruire pienamente dell’incantevole bellezza di quei luoghi di loisir ideati quale scenario per lo svago e il divertimento della corte e dell’aristocrazia.

In provincia di Torino, il complesso museale del Castello di Agliè adotta di domenica, fino al 13 settembre, l’orario continuato per la visita alle sale dell’imponente maniero, includendo anche ingressi alle 12.30, 13 e 13.30. Un’opportunità riservata pure al pubblico di sabato 15 agosto. Si aumentano così i posti disponibili per questo itinerario, tra la ricchezza degli apparati decorativi e le meraviglie custodite, con collezioni che oscillano dalle antichità archeologiche volute da Carlo Felice e dalla consorte Maria Cristina di Borbone-Napoli agli oggetti orientali acquistati da Tomaso di Savoia-Genova nel corso dei suoi viaggi. Nel mese di settembre torna l’interruzione a metà giornata, ma dal 17 settembre al 22 ottobre si effettua l’apertura straordinaria del giovedì, secondo l’orario 9-12/14-19 che già scandisce l’accesso al percorso di visita nei giorni in cui non è previsto l’orario continuato. Attualmente gli spazi all’interno del Castello sono aperti dal venerdì alla domenica, mentre i Giardini, chiusi solo il lunedì, possono essere visitati dalle 9 alle 19, con ultimo ingresso alle 18.

Novità, fino al 31 ottobre, anche per i nostri castelli nel Cuneese. Il Castello di Racconigi sceglie l’orario continuato per il Parco nei giorni di sabato e domenica: dalle 9.30 alle 18.30, con ultimo ingresso alle 18, si può godere così della suggestiva area verde a ridosso del maestoso edificio, in un’atmosfera in cui il senso della pace agreste incontra l’affascinante eco delle villeggiature reali. Giovedì e venerdì permane la sospensione nelle ore centrali. Inoltre, dal giovedì alla domenica, in orario 9-19, prosegue l’apertura del percorso di visita all’interno del Castello, in un susseguirsi di ambienti in cui raffinate decorazioni settecentesche si alternano agli esiti del rinnovamento stilistico attuato nell’Ottocento da Pelagio Palagi su committenza di Carlo Alberto, accanto a opere e testimonianze significative legate ai frequenti soggiorni compiuti dalla famiglia reale tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, ai tempi di Vittorio Emanuele III e della regina Elena, del principe ereditario Umberto e della consorte Maria José. Dopo essere stato aperto unicamente nel fine settimana, il Castello di Serralunga d’Alba, che svetta con il suo inconfondibile profilo turrito e fiabesco sullo spettacolare paesaggio di colline e vigneti delle Langhe, diventa invece accessibile anche il venerdì, tramite visite guidate con partenza ogni 45 minuti, al mattino dalle 10.30 e al pomeriggio dalle 14.30, come avviene pure sabato e domenica.

In provincia di Alessandria, il Forte di Gavi incrementa il calendario delle aperture con nuove date per il fine settimana: sabato 5 settembre, 12 settembre, 3 ottobre in orario 8.30-18.30; domenica 23 agosto, 13 settembre, 11 ottobre in orario 9.30-18.30; sempre con ultima visita alle 17.30. Nella parte della settimana che per la maggior parte del pubblico coincide con il tempo libero, si intende quindi agevolare la conoscenza di una struttura unica nel suo genere, scaturita da un processo di stratificazione storica che va dall’Alto Medioevo, con la presenza documentata di un antico castello, all’età contemporanea, con le memorie delle due guerre mondiali, sino ad apparire oggi un sorprendente esempio di architettura di difesa perfettamente integrato nel paesaggio circostante.

“Dopo questo primo mese in cui sono state sperimentate particolari modalità di visita per via dell’emergenza sanitaria – spiega la direttrice Enrica Pagella – abbiamo deciso di introdurre un progressivo ampliamento dell’orario, confortati dall’interesse e dall’entusiasmo dimostrati dal pubblico. In questa insolita estate, segnata dall’inevitabile calo degli arrivi dall’estero e orientata più che in passato al turismo di prossimità, ci è sembrato opportuno non solo aumentare giorni e orari di ingresso, ma inserire anche l’apertura di spazi in genere preclusi ai visitatori, come l’Appartamento di Mezzanotte di Palazzo Carignano che completa lo splendore della visita all’edificio guariniano con i superbi interventi barocchi che trionfano in alcune sale”.

Nonostante le peculiarità del periodo e le conseguenze sui flussi dei visitatori, l’obiettivo prioritario è, ovviamente, quello di agevolare ogni tipo di pubblico. “I musei cittadini hanno infatti optato per l’apertura straordinaria del lunedì, in genere giorno di chiusura museale – prosegue Pagella – pensando proprio a quanti dovessero scegliere Torino come meta per il week end, mentre sul territorio, oltre ad aggiungere altre giornate accanto al sabato e alla domenica, sono state eliminate, o ridotte il più possibile, le interruzioni degli ingressi verso l’ora di pranzo, trattandosi di luoghi che spesso presuppongono appositi spostamenti”.

Pur definite per la stagione estiva, le variazioni applicate saranno mantenute ancora agli inizi dell’autunno, nell’ambito di un più ampio programma di attività che offrirà altri interessanti eventi a partire da settembre. Oltre ai musei per i quali sono state predisposte le variazioni di orario sopra indicate, sono comunque aperti anche il Castello di Moncalieri e l’Abbazia di Vezzolano.

L’accesso alle sedi museali resta però subordinato alle modalità di prenotazione entrate in vigore a luglio con la riapertura al pubblico in base alle prescrizioni anti-Covid.

Tutte le info su orari, biglietti e prenotazioni sono disponibili sul sito web http://polomusealepiemonte.beniculturali.it/

 

FERRAGOSTO ALLA PINACOTECA ALBERTINA

Nel weekend di Ferragosto la Pinacoteca Albertina aspetta i visitatori con la sua collezione, con la Sala dei Cartoni Gaudenziani, recentemente riallestita, e con la splendida mostra Incanti Russi. Opere pittoriche di tradizione dall’Accademia Glazunov di Mosca.

Giovedì 13/08: 10-18

Venerdì 14/08: 10-18

Sabato 15/08: 10-18

Domenica 16/08; 10-18

Lunedì 17/08: 10-18

ultimo ingresso alle 17.30

http://www.pinacotecalbertina.it

 

FERRAGOSTO AL MUSEOMONTAGNA 

Il Museo Nazionale della Montagna sarà aperto anche nel weekend di Ferragosto con il consueto orario 10.00-18.00 (chiuso lunedì 17 agosto).

Oltre all’esposizione permanente, è possibile visitare la Terrazza panoramica e Vedetta alpina e le mostre temporanee “Qui c’è un mondo fantastico. Sguardi contemporanei sugli archivi del Museomontagna” (progetto Interreg-Alcotra iAlp), che tramite i linguaggi dell’arte mette in discussione gli stereotipi legati alle terre alte, e “Sulle tracce dei ghiacciai. On the Trail of the Glaciers”, dedicata agli effetti dei cambiamenti climatici sulle principali masse glaciali del mondo negli ultimi cento anni.

 

 

 

IL CASO DEL DIPINTO DEL RINASCIMENTO ITALIANO SACCHEGGIATO DAI NAZISTI TROVA RISOLUZIONE NELLA COLLEZIONE CERRUTI AL CASTELLO DI RIVOLI

Un dipinto apparentemente perduto di Jacopo del Sellaio, saccheggiato dalla collezione di una famiglia ebraica viennese agli albori della seconda guerra mondiale, è stato scoperto dal Museo Castello di Rivoli ed è ora esposto nella Collezione Cerruti grazie a un accordo amichevole con gli eredi.

JACOPO DI ARCANGELO, detto DEL SELLAIO

Madonna col Bambino, san Giovannino e due angeli, 1480-1485

tempera su tavola, 89 x 59,8 cm

Collezione Fondazione Francesco Federico Cerruti per l’Arte

Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Rivoli-Torino

Il Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea e la Fondazione Francesco Federico Cerruti per l’Arte, insieme all’Holocaust Claims Processing Office (HCPO) dello Stato di New York, sono lieti di annunciare la positiva risoluzione della vicenda legata alla proprietà dell’opera Madonna col Bambino, san Giovannino e due angeli, 1480-1485, di Jacopo del Sellaio. L’opera era stata acquistata dall’imprenditore e collezionista Gustav Arens (Reichenau, Repubblica Ceca, 1867 – Vienna, 1936).L’imprenditore e collezionista Francesco Federico Cerruti (Genova, 1922 – Torino, 2015) acquisì l’opera nel 1987 ignaro dei suoi trascorsi da un antiquario italiano il quale l’aveva acquisita all’asta da Christie’s a Londra nel 1985.

Il dipinto, tra le più pregiate opere di tipologia devozionale realizzate da Jacopo di Arcangelo detto del Sellaio (Firenze, 1443–1493) da oggi deve la sua notorietà non più solo al valore storico-artistico in quanto importante esempio della più alta pittura italiana rinascimentale, apprezzata da Cerruti, ma anche al suo valore simbolico in quanto memoria del dramma dei suoi proprietari originali Gustav Arens, di sua figlia Ann e di suo marito Friedrich Unger, travolti dallo scandalo delle espropriazioni illegittime di opere d’arte durante l’epoca nazista.

L’opera, esposta a partire dalla fine degli anni ottanta del secolo scorso nella camera della torre di Villa Cerruti, che oggi fa parte del polo museale Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea – Collezione Cerruti, ha infatti una storia particolarmente travagliata.

Il dipinto, acquistato dall’uomo d’affari e importante collezionista Gustav Arens presso la Galerie Sanct Lucas di Vienna all’inizio del 1936, fu inviato all’Akademie der bildenden Künste per il restauro dove il professore e storico dell’arte Emmerich Schaffran attribuì l’opera a Jacopo del Sellaio rettificando la precedente attribuzione a Raffaellino del Garbo. Alla morte di Gustav Arens, avvenuta nel marzo 1936, il dipinto ereditato dalla figlia maggiore Ann Arens sposata con Friedrich Unger fu sequestrato con l’intera collezione della famiglia Unger dalle autorità naziste presumibilmente dopo il marzo 1938 e restituito dietro il pagamento di un cospicuo riscatto. Con l’acuirsi della persecuzione ebraica, nel giugno del 1938 Ann e Friedrich Unger nonché le figlie Grete e Gitte fuggirono dapprima in Francia e nel maggio del 1939 negli Stati Uniti. A nulla servirono gli sforzi della famiglia per sdoganare e spedire negli Stati Uniti le opere d’arte e gli altri beni rimasti in deposito a Parigi; le operazioni furono ostacolate dalla burocrazia e, nel febbraio del 1942, le autorità tedesche requisirono definitivamente ogni proprietà della famiglia Unger ivi compresa la collezione d’arte.

Dopo la Seconda guerra mondiale, gli Unger poterono recuperare parte del loro patrimonio artistico ma non il quadro di Jacopo del Sellaio di cui si erano perdute le tracce. La famiglia cercò ostinatamente per decenni di rientrare in possesso del dipinto amato particolarmente sin dall’infanzia dalla figlia minore Grete (Vienna, 1928). Nel 1974 l’opera riapparve misteriosamente sul mercato presso la Galerie Fischer di Lucerna e nel 1985 a Londra a un’asta di Christie’s. Due anni dopo, ignaro degli eventi drammatici che avevano contrassegnato la peripezia del dipinto, Francesco Federico Cerruti lo acquistò da un mercante italiano che lo aveva acquistato all’asta di Christie’s.

Nel 2016, dopo la morte di Cerruti (luglio 2015) si avviano gli accordi per l’affidamento della Collezione Cerruti al Castello di Rivoli, poi formalizzato nel 2018. Le ricerche condotte dal Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea hanno permesso di riconoscere nella tavola il quadro sottratto alla famiglia Unger e, nel 2018 la Fondazione Cerruti, anche a nome del Castello di Rivoli, ha contattato l’HCPO (Holocaust Claims Processing Office) dello Stato di New York grazie al quale sono stati individuati gli attuali eredi nella famiglia di Grete Unger Heinz, figlia minore di Ann e Friedrich Unger, e nei figli di sua sorella Gitta Unger Meier: Karen Reeds, Andrea Meier e Alan Meier. Nel 2018 è stata quindi avviata una trattativa tra le parti conclusasi felicemente nel 2020 con le finalità di mantenere integra la Collezione Cerruti, preservare il ricordo dei tragici eventi che hanno scosso l’Europa nel corso del XX secolo e permettere al pubblico di vedere il dipinto nella nuova casa museo, Villa Cerruti, gestita dal Castello di Rivoli. Oltre a un compenso finanziario da parte delle Fondazione Cerruti alla famiglia, è stato concordato di narrare le vicissitudini del dipinto e della famiglia Arens e Unger ai visitatori. Ora è

Regione Piemonte | Città di Torino | Città di Rivoli | Fondazione CRT

dunque possibile ammirare l’opera di Jacopo del Sellaio, un dipinto particolarmente amato da Cerruti a tal punto che l’aveva voluto accanto al letto nella camera della torre, uno spazio mistico in cui erano state raccolte molte opere devozionali e destinato al raccoglimento della sulla finitudine.

Afferma Grete Unger Heinz, “A quasi 93 anni, avevo perso la speranza che questo amato dipinto rinascimentale italiano appartenente ai miei genitori sarebbe mai riemerso. Sono lieta non solo che la Fondazione Cerruti abbia raggiunto un equo accordo con gli eredi della famiglia Unger, incluso un resoconto completo della travagliata storia del dipinto, ma anche che io possa ancora vedere l’opera stessa al Museo del Castello di Rivoli nel corso della mia vita”.

Aggiunge Carolyn Christov-Bakargiev, direttore del Castello di Rivoli e della Fondazione Cerruti, “Sono lieta che la Fondazione Cerruti, gli eredi di Ann e Friedrich Unger e il nostro Museo siano stati in grado di risolvere con successo una richiesta di restituzione dei beni delle vittime dell’Olocausto lunga decenni. Attraverso la nostra ricerca sulla provenienza della Collezione Cerruti – e grazie all’Ufficio Reclami dell’Olocausto (HCPO) di New York – siamo stati in grado di identificare gli eredi di questo dipinto rinascimentale andato perduto durante la Seconda Guerra mondiale, compensarli per la loro perdita e conservare il dipinto al museo per la fruizione pubblica. Quest’opera di Jacopo del Sellaio, così amata dai suoi proprietari originali e anche da Francesco Federico Cerruti, che l‘ha acquisita nel 1987 senza conoscerne il passato travagliato, ha finalmente trovato la pace”.

 

MUSEO DELLA CERAMICA DI MONDOVI’: PORTE APERTE AL MOMUC, IN OCCASIONE DELLA MOSTRA DELL’ARTIGIANATO ARTISTICO.

Aperture straordinarie dal 13 al 17 agosto per visitare il Museo, la mostra di Antonio Marras e la nuova esposizione di Manuela Incorvaia.

La 52° edizione della Mostra dell’Artigianato Artistico di Mondovì Piazza, manifestazione simbolo del territorio con eccellenze artigiane e artistiche locali e non, è alle porte. Durante l’evento, il Museo della Ceramica ha organizzato delle aperture straordinarie per offrire al pubblico la possibilità di visitare le sue sale, mostre ed esposizioni, a partire da “Antonio Marras: memorie dal sottosuolo…”, mostra a cura di Francesca Alfano Miglietti prorogata fino al 6 settembre, con una serie di opere site specific che restituiscono il clima dell’omonimo romanzo di Dostoevskij. Tutte le sculture, installazioni e ambientazioni di Antonio Marras sono state realizzate a Mondovì, nell’Unità produttiva del Museo: le opere sono nate direttamente dalle stanze del MOMUC, dai sottoscala e dai depositi che conservano forme e stampi, dai frammenti di progetti, dai fogli degli archivi, dai laboratori e dagli incontri fatti nella zona.

Il Momuc ospiterà anche la nuova esposizione “Ho la testa tra le nuvole” della ceramista Manuela Incorvaia, a cura de La Funicolare. Le opere “Donne nel vento”, al piano terra del MOMUC, sono figure dalle linee morbide e sinuose con uno sguardo sognante rivolto al cielo e capelli scomposti dal vento. Sedute su improbabili torri di nuvole, o esse stesse composte di aria e cielo, rappresentano una dimensione da sogno, una magica unione tra terra e cielo, un’atmosfera la cui unica concretezza è dovuta al materiale con il quale sono realizzate: l’argilla.

Durante la Mostra dell’Artigianato Artistico, la mostra di Antonio Marras e l’allestimento permanente del Museo della Ceramica di Mondovì saranno visitabili con i seguenti orari: giovedì 13 agosto dalle ore 17.00 alle 23.00, da venerdì 14 a domenica 16 dalle ore 11.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 23.00, lunedì 17 agosto dalle ore 11.00 alle 18.00. La Mostra di Manuela Incorvaia, invece, osserverà gli orari della Mostra dell’Artigianato Artistico: il 13 agosto dalle ore 17.30 alle 24, dal 14 al 16 agosto dalle 10 alle 24, il 17 agosto dalle 10 alle18.

 

GALLERIA GLI ACROBATI: “TIME TO RELOAD”

Mauro RolleLaura FortinGiacomo De VitoZaira D’Agata

Cosimo CavalloNoor Bahjat Al-MassriSamaneh Atef

a cura di Marzia Capannolo

Fino al 19 settembre 2020

 Galleria GLIACROBATI, Via Ornato 4 – Torino

Dopo quasi quattro mesi di chiusura, la Galleria Gliacrobati riparte con la mostra collettiva Time To Reload. L’esposizione consta di un percorso scandito da sette focus dedicati ad altrettanti artisti che rappresentano l’humus di ricerca che il progetto Gliacrobati coltiva lungo il solco della trasversalità dei linguaggi e dei contenuti che premono dentro i fragili confini dei territori  plurimi dell’Arte Outsider. L’esposizione dei lavori di Mauro Rolle, Laura Fortin, Giacomo De Vito, Zaira D’Agata, Cosimo Cavallo, Noor Bahjat Al-Massri e Samaneh Atef – rigorosamente in ordine alfabetico inverso – segna una ripartenza nel percorso della galleria volta ad approfondire la riflessione critica sui mondi dell’Arte Irregolare e sui contenuti espressivi che emergono dalle opere, restituendo al tempo stesso un progetto espositivo teso a scongiurare la facile sovrapposizione fra opera e biografia che non di rado comporta letture distorte e poco rappresentative degli artisti afferenti all’Art Brut – Outsider Art. I lunghi mesi di chiusura hanno infatti imposto una profonda riconsiderazione del ruolo della galleria come vettore di contenuti e linguaggi espressivi in grado di generare motori di pensiero e di fornire strumenti di riconnessione emotiva con la nostra contemporaneità. A partire da tale esigenza, la mostra Time To Reload rappresenta pertanto una importante occasione di comparazione fra linguaggi e percorsi necessariamente eterogenei, che intende riavvicinare l’attenzione del pubblico alla funzione più mediatica dell’Arte, mettendo al centro dell’esperienza visiva la verità dell’opera, inevitabilmente intrecciata con il vissuto dell’Artista, ma non a esso ridotta.

Dalle buste da lettera istoriate di Mauro Rolle, al racconto visivo di Laura Fortin e Samaneh Atef, la mostra si dipanerà fra i ritratti espressionisti di Giacomo De Vito e i visi alieni di Cosimo Cavallo, per poi smaterializzarsi nella sintesi grafica di Zaira D’Agata, fino a ramificarsi nei vorticosi frammenti incastonati nei collage di Noor Bahjat Al-Massri.

La mostra resterà aperta con seguenti orari:

sabato: dalle 15.30 alle 19.30 | dal lunedì al venerdì: su appuntamento

per info www.gliacrobati.com

 

BARDONECCHIA: INAUGURATA LA MOSTRA STORICA PERMANENTE “GUERRA SULLE ALPI, DALLO CHABERTON AL VALLO ALPINO”

Domenica 2 agosto è stata inaugurata la mostra storica permanente “Guerra sulle Alpi, dallo Chaberton al Vallo Alpino”, allestita nel foyer antistante la Sala Viglione del Palazzo delle Feste di piazza Valle Stretta 1, dall’Associazione “Monte Chaberton-515ª Btr. GaF”, in collaborazione con l’Amministrazione Comunale di Bardonecchia. La mostra, allestita in tre mesi da alcuni volontari, consente, grazie a diversi pannelli didattici,  di informarsi sulla vita dei  militari che hanno vissuto e combattuto negli anni a cavallo tra la Prima e la Seconda Guerra Mondiale, nelle fortificazioni edificate anche in Alta Valle di Susa, lungo  il tratto del Vallo Alpino, dal Monte Chaberton, alle fortificazioni edificate alle valli della Conca di Bardonecchia: Stretta, Rho, Frejus e di Rochemolles, con uno spazio dedicato agli eventi bellici svoltesi  in Nord Africa. “Ringrazio l’Amministrazione Comunale che ci ha concesso, per alcuni anni, questo importante spazio espositivo – dice Emanuele Mugnaini, presidente dell’Associazione – il mio vice, Riccardo Tabasso, Mauro Minola, Marco Siano, Davide Corona, Ottavio Zetta, Federico Brun e Jody Vason, giovani valsusini che, più di altri, si sono molto impegnati, nel loro tempo libero e gratuitamente, nella realizzazione dell’allestimento”.

La mostra, con ingresso gratuito, è visitabile durante i giorni di apertura del Palazzo delle Feste di Bardonecchia in Piazza Valle Stretta 1.

L’ingresso al Palazzo delle Feste è gratuito, con prenotazione obbligatoria recandosi di persona all’Ufficio del Turismo di piazza Alcide De Gasperi, 1/a, previo controllo con scanner della temperatura corporea, solo con la mascherina indossata e nel pieno rispetto delle norme volte a contenere il diffondersi del COVID-19.

 

AOSTA, CENTRO SAINT-BÉNIN: MOSTRA “MEMORIE DI TERRA”

L’Assessorato del Turismo, Sport, Commercio, Agricoltura e Beni culturali della Regione autonoma Valle d’Aosta comunica che a partire da sabato 8 agosto 2020 riapre al pubblico il Centro Saint-Bénin di Aosta, in Via Festaz 27, con la mostra Memorie di terra. Storie ordinarie di persone straordinarie.

L’esposizione, ideata dal film maker  Davide Bongiovanni, presenta un progetto audiovisivo inedito sull’importanza della tradizione orale e della memoria collettiva. Pensata come un “contenitore” di storie di vita proiettate nel tempo e nello spazio, la mostra si compone di sei video in cui alcuni personaggi della realtà valdostana si raccontano e ci consegnano le loro esperienze di vita. Il taglio immersivo dei video conduce l’osservatore al centro delle vite di queste persone, rendendole familiari. Una musicista e un pittore, un viticoltore e una guida alpina, un agricoltore e una merlettaia, compongono una narrazione corale, che si svolge tra storie personali e senso di appartenenza, in cui la Valle d’Aosta è al centro del racconto.

In rispetto alle norma vigenti, l’ingresso alla mostra è contingentato e si richiede ai visitatori di indossare la mascherina.

 

MUSEO ACCORSI OMETTO: NOVECENTO IN CORTILE

Omaggio ai grandi maestri della scultura contemporanea

Arman, Borghi, Cordero, Mitoraj, Pomodoro, Theimer

Museo Accorsi-Ometto, Torino │ 8 luglio – 11 ottobre 2020

Dopo quasi tre mesi di chiusura dovuta al covid19, il Museo Accorsi-Ometto di Torino riapre le sue sale e il suo splendido cortile con una mostra di sculture che rende omaggio a sei grandi artisti del Novecento, fra i maggiori interpreti internazionali della scultura del dopoguerra: attraverso undici opere plastiche – bronzi, acciai e terracotte – Arman, Gio’ Pomodoro, Paolo Borghi, Riccardo Cordero, Igor Mitoraj e Ivan Theimer si ergeranno a vessillo di speranza e di volontà di ripartire, dopo la comparsa del famigerato virus che ci ha recentemente colpiti.

ORARIO

Da mercoledì a venerdì 10.00-18.00 │ Sabato, domenica e festivi 10.00-19.00 │

Lunedì e martedì chiuso │ La biglietteria chiude mezz’ora prima.

COSTO

Biglietto mostra € 5,00

Biglietto Museo € 10,00 (comprensivo della mostra)

Gratuito per: bambini fino ai 12 anni; possessori Abbonamento Musei Piemonte Valle d’Aosta e Torino + Piemonte Card; possessori tessera ICOM; disabili + 1 accompagnatore; giornalisti con tesserino; guide turistiche

 

MUSEI REALI, SPECIALE FERRAGOSTO

Sabato 15 agosto i Musei Reali vi aspettano dalle 9 alle 19 con ingresso straordinario a 5 Euro. Un’occasione perfetta per incontrarsi nei raffinati e ampi spazi di Palazzo Reale, ammirare le ricche collezioni dell’Armeria e della Galleria Sabauda, fare un tuffo nel passato di Torino al Museo di Antichità e godersi un po’ di refrigerio nel Boschetto e nel Giardino Ducale. Per i giovani tra i 18 e i 25 anni è attiva la consueta tariffa speciale a 2 Euro.

Lunedì 17 agosto Palazzo Reale con l’Armeria e la Cappella della Sindone sono aperti straordinariamente dalle 10 alle 19 con biglietto speciale da 10 Euro. Restano invariate gratuità e convenzioni in vigore.

VISITA SPECIALE

FERRAGOSTO CON AUGUSTO

Sabato 15 agosto, ore 16.30

Sapevate già che l’istituzione del Ferragosto si deve ad Augusto? Le feriae Augusti nascono nel 18 a.C. per iniziativa dello stesso imperatore, che così stabiliva un periodo di riposo per tutti. Ringraziamo Augusto celebrando la sua figura e invitando i bambini e le famiglie ad osservare due antiche statue di imperatori sbiancate dal tempo, per poi provare a colorarle (su carta) secondo le indicazioni dell’archeologo o della propria fantasia.

 

Info e prenotazioni: info.torino@coopculture.it

Attività compresa nel costo del biglietto, gratuito fino a 18 anni.

 

CASTELLO DI RIVARA, MUSEO D’ARTE CONTEMPORANEA: MOSTRA “GOTICO INDUSTRIALE”

Salvatore Astore | Maura Banfo | Domenico Borrelli | Adriano Campisi | Carlo D’Oria | FerdiI Giardini | Paolo Grassino | Enrico Iuliano | Paolo Leonardo | Nicus Lucà | Sergio Ragalzi | Francesco Sena | Luigi Stoisa…

a cura di

Franz Paludetto

La mostra è aperta tutto il mese di Agosto con i seguenti orari:

sabato e domenica

dalle ore 10.00 alle 12.00 e dalle ore 14.00 alle 18.00

 

FLASHBACK, L’ARTE È TUTTA CONTEMPORANEA

VIII edizione, Ludens

TORINO, Pala Alpitour

5 / 8 novembre 2020

www.flashback.to.it

Procedono a Torino i preparativi per Flashback, l’arte è tutta contemporanea: la fiera che – arrivata alla sua ottava edizione – costituisce uno degli elementi fondamentali dell’ampio progetto culturale dedicato all’arte, attivo tutto l’anno e nato per offrire una diversa visione sulla storia dell’arte e sulla storia di oggi. Si sono chiuse a fine giugno le domande di partecipazione ed è ora in corso la selezione delle gallerie. Si dicono dunque soddisfatte le direttrici nonché Fondatrici di Flashback Stefania Poddighe e Ginevra Pucci: “Abbiamo lavorato tenendo ancora di più in considerazione le esigenze di tutti. In primis delle gallerie, i nostri ‘compagni di avventura’, ma anche dei fornitori e dell’organizzazione tutta. Per cui massima trasparenza nelle decisioni operative portate avanti dalla fiera e molta condivisione” osserva Stefania Poddighe. “Inoltre – aggiunge Ginevra Pucci – abbiamo voluto inaugurare una nuova sezione chiamata OneShot, in cui le gallerie potranno presentare un’unica opera dalle importanti caratteristiche culturali, storiche e artistiche. Alcune opere presenti l’anno scorso, ci hanno fatto riflettere su quanto sia importante lo spazio sia fisico che comunicativo dedicato a questi capolavori”. Dal 5 all’8 novembre i futuristici spazi del Pala Alpitour di Torino ospiteranno la selezionata squadra di Gallerie. Sono già possibili alcune anticipazioni su quanto si potrà ammirare nella prossima edizione che, come già annunciato, ha come titolo Ludens, ottavo capitolo del racconto di Flashback, l’arte è tutta contemporanea.

Nel romanzo di fantascienza umoristica “La Variante dell’Unicorno”, Roger Zelazny immagina una partita a scacchi, surreale e ironica, tra l’Uomo e una creatura fantastica – l’Unicorno, appunto – in una battaglia all’ultima mossa per la sopravvivenza. È proprio a questo gioco immortale – gli scacchi – che si ispira l’edizione 2020 di Flashback: la scacchiera, come spazio scenico, come campo aperto a ogni possibilità e alle infinite varianti di scelta; il gioco come palestra d’azione, come capacità creativa, strumento ideale per reinterpretare il passato e immaginare tutti i futuri possibili.

L’Unicorno, animale mitologico, guida di questa edizione, osserva la caduta di Adamo ed Eva nascosto tra le foglie del Paradiso Terrestre, in un olio del fiammingo Maestro della Fuga in Egitto – attivo durante il XVI secolo – presentato da Caretto & Occhinegro, la Galleria Roccatre aggiunge due preziose caselle, una bianca e una nera, alla scacchiera di Flashback, luogo della rappresentazione, con Teatrino bianco e Teatrino nero della serie Concetto spaziale di Lucio Fontana. La creatività dionisiaca della danza è invece il soggetto de La bayadère di Paul-Albert Besnard, una delle opere esposte da Paolo Antonacci: una coreografia fatta di mosse razionali e precise per simulare caos e sfrenatezza.  La partita continua con quattro opere che fissano in forme e materiali diversi l’infanzia, il tempo privilegiato del gioco: Medardo Rosso si ispira a suo nipote che gioca a nascondino dietro a una tenda e lo immortala nella scultura Ecce Puer presentata da Galleria Russo. La galleria Piacenti propone la serenità dello sguardo di un ritratto infantile di Pelagio Palagi, a cui fa specchio il cielo terso di una mente priva di inganni; strettamente legata all’infanzia, poi, è la figura di San Cristoforo, che sorregge il piccolo sulle spalle come un nonno giocoso e affianca il giovane San Sebastiano in due tavole firmate da Matteo di Giovanni, presentate da Longari Arte. Ancora, Flavio Pozzallo propone un Gesù neonato scolpito nel XIV secolo, che sorride spensierato sulle ginocchia della mamma, stringendo tra le mani il globo del Salvator Mundi come fosse un giocattolo. Con Il bacio di Angelica e Medoro di Giovanni Lanfranco, Alessandra Di Castro Antichità ci permette di assistere ai giochi e alle schermaglie di due giovani innamorati, in una scena tratta dagli intrecci di storie e personaggi che un grande poeta-burattinaio ha saputo orchestrare per intrattenere i cortigiani nei loro lunghi pomeriggi oziosi. A proposito di corte, poi, in nessuna che si rispetti può mancare Un giullare, come quello dipinto da Giovan Battista Quadrone e presentato da Arcuti Fine Art: una figura shakespeariana che, tra tintinnii di sonagli e giochi di prestigio, dispensa perle di verità. Ma molti altri sono ancora gli assi vincenti che questa edizione ha in serbo: dalla sensualità spezzata del torso romano di FG Fine Art alle architetture, fragili come castelli di carte, de Le Termopili di De Chirico (Galleria dello Scudo). Dall’azione a cavallo della Diana cacciatrice di Ettore Tito (800/900 Artstudio) all’anello propiziatorio a forma di dado, opera di Solange Azagury–Partridge di Lorenzo e Paola Monticone Gioielli d’epoca e alla Fioritura di Alik Cavaliere (Copetti Antiquari), con steli e rami che si intersecano in un equilibrio precario e commovente, come bastoncini di una partita a shanghai; fino ad arrivare alla coppia di giocatori di Schreiber Collezioni, un lui e una lei che si sfidano in groppa ai loro destrieri in una partita a polo che è cominciata nella Cina di mille anni fa e che prosegue a Flashback 2020.

Una selezione di opere citate è scaricabile dal link:  https://we.tl/t-2mT5s2NhSe e dal sito www.studioesseci.net alla voce eventi in programmazione.

L’elenco completo delle gallerie partecipanti verrà svelato a settembre.

Nel frattempo prosegue sino a novembre Flashback day-by-day, il programma che entra dirompente nel nostro quotidiano: ogni giorno un nuovo appuntamento dedicato al pubblico di tutte le età. Dal progetto speciale Flashback è Opera Viva ai laboratori didattici, dal sound allo storytelling, dai talk fino alle lezioni d’arte “tutta contemporanea”, in un inedito viaggio dedicato all’arte senza alcun limite spazio-temporale.

 

IN FUNZIONE LA STAMPANTE 3D DEL MUSEO DELLA CERAMICA DI MONDOVI’. SARA’ A DISPOSIZIONE DEGLI ALLIEVI DELL’ACCADEMIA ALBERTINA DI TORINO

Si arricchisce di nuove possibilità di fruizione il Museo della Ceramica di Mondovì. In questi giorni entra in funzione la moderna stampante digitale in 3D, la Lutum 3D Clay, acquistata grazie alla sperimentazione di una campagna di crowdfunding lanciata lo scorso anno con il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo e che ha ottenuto una entusiasta adesione di pubblico. La stampante, in dotazione all’Unità Produttiva (UP) del Museo, è tra le più sofisticate sul mercato e consente di realizzare qualunque tipo di disegno conferendo una forma tridimensionale. Realizzata artigianalmente, è compatta e versatile e può essere usata con varie tipologie di argilla permettendone la sia stampa che l’incisione, inclusa la lavorazione di oggetti di piccole dimensioni. La stampante affiancherà le attrezzature già utilizzate per le lavorazioni tradizionali: tornio, stampi in gesso per il colaggio, bascula per lo stampaggio, forno per terraglia, forno per porcellana. Il nuovo macchinario sarà anche un utile strumento di formazione per gli allievi del corso accademico di Arte Ceramica dell’Accademia Albertina di Torino, prestigiosa istituzione artistica con cui il Museo ha sottoscritto una convenzione il 29 gennaio del 2014. Il corso, che si svolge nei locali di UP del Museo della Ceramica, ha conferito fino ad ora quattro crediti formativi agli allievi del triennio di base e si è sviluppato con caratteristiche di corso monografico. Quello di quest’anno è stato condotto dalla professoressa Ornella Rovera di “Tecniche della ceramica”. Grazie alla collaborazione con il corso di Design, tenuto dal professor Giovanni Levanti dell’Accademia Albertina, è stato proposto il tema della convivialità, sviluppato sia con metodiche tradizionali che con la stampa digitale. I progetti, già convertiti in modelli 3D virtuali, sono stati sviluppati dagli allievi Arianna Piccoli, Florence Martinet, Daniela Iovino, Giorgia Maresca, Giulia Giorgi, Jessica Micali, Ding Yi e saranno i primi a essere realizzati con la nuova stampante del MOMUC.

Il Museo mette inoltre il nuovo macchinario a disposizione anche di Istituti di formazione, artigiani, artisti, designer, aziende e start up per momenti formativi, produttivi, di creazione artistica contemporanea “site specific”.