CRONACA – Torino: discute con la moglie e la colpisce con un bastone

Arrestato dagli agenti del commissariato Barriera Milano

 Non sopportava l’idea che la propria compagna avesse avuto una relazione sentimentale precedente alla loro. Una gelosia folle quella provata dall’uomo, un cittadino straniero di 33 anni, che in più di un’occasione era sfociata in un’aggressione, sia fisica che verbale. Un giorno il trentatreenne, accecato dalla gelosia, le aveva messo le mani addosso, distrutto in mille pezzi il cellulare per poi allertare lui stesso la Polizia di Stato di quanto appena accaduto, affermando di voler essere portato subito in carcere altrimenti avrebbe potuto compiere gesti di cui si sarebbe pentito.

Martedì scorso l’ennesima aggressione. La coppia si trova in macchina, con loro i figli piccoli. Improvvisamente l’uomo ingaggia una discussione con la moglie; lei desiste dal rispondere e gli chiede di fermare la macchina per farla scendere. L’uomo continua a guidare, ignorando la richiesta. Quando la donna proverà ad abbandonare il veicolo, il trentatreenne la tirerà per un braccio e le richiuderà lo sportello.

Giunti a destinazione, la compagna si dirige verso la pensilina dell’autobus, intenzionata a tornare a casa. Lo straniero a quel punto raccoglie da terra un bastone di legno, con alcuni chiodi sulla parte finale, la raggiunge e la colpisce all’altezza della fronte. La vittima inizia ad urlare, richiamando così l’attenzione di una cittadina che si affaccia dal balcone di uno stabile. Intuito quanto fosse appena accaduto, quest’ultima allerta immediatamente il 112 NUE, facendo segno alla vittima di averle aperto il portone per permetterle di rifugiarsi a casa propria. La donna corre rapidamente verso l’entrata del palazzo e vi fa accesso. Nel frattempo l’uomo minaccia dalla strada in direzione del balcone di compiere gesti estremi se la compagna non l’avesse raggiunto.

La pattuglia del commissariato Barriera Milano intervenuta, arresta il reo per maltrattamenti e lesioni personali aggravate e soccorre la vittima, dimessa in seguito con una prognosi di 10 giorni.