Ex Embraco di Riva presso Chieri. I 400 licenziamenti tra un mese. La protesta a Torino in Piazza Castello

Tra un mese scade la procedura che porterà al licenziamento dei 400 lavoratori dell’ex Embraco di Riva presso Chieri: oggi, ennesima manifestazione di protesta davanti alla Prefettura di Torino, con una delegazione ricevuta dal viceprefetto. Unica strada, ormai, il decollo di Italcomp per rilanciare l’azienda rivese e quella di Belluno: una vicenda che parte da Roma e arriva a Bruxelles, ma il tempo stringe. Commenta il sindaco di Chieri, Alessandro Sicchiero: «Sono trascorsi un mese e venti giorni dall’ultimo presidio dei lavoratori ex Embraco/Ventures sotto la Prefettura di Torino, e nel frattempo nulla è cambiato. Gli appelli lanciati da noi Sindaci del territorio, dai sindacati e dalla chiesa locale sono rimasti inascoltati. Ma il progetto Italcomp esiste ancora, o è rimasto nella testa dell’ex ministro Patuanelli, del sottosegretario Alessandra Todde e del commissario straordinario Maurizio Castro, visto che dal ministro allo Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti non giungono segnali? Nella compagine governativa, i rappresentanti di 5stelle e di Lega si parlano e si confrontano? Il ministro Giorgetti cosa aspetta a convocare un incontro sul futuro della ex Embraco e del progetto Italcomp? Non c’è più tempo per studiare dossier, i lavoratori tra un mese vedranno scattare i licenziamenti e hanno bisogno di una qualche certezza, ovvero di concreti atti da parte del Governo, a cominciare dal trovare una soluzione alla cassa integrazione che scadrà a luglio. Oggi tra le lavoratrici e i lavoratori in piazza si aggirava il timore che possano prevalere interessi di altri Paesi, non favorevoli alla nascita del polo italiano dei compressori tra Riva di Chieri e Mel. Questi timori corrispondono al vero? È necessario che il Governo confermi il proprio “europeismo” anche in questa occasione, smentendo queste preoccupanti voci. Nel silenzio, l’Embraco muore».