Chieri assente al Recovery Plan: le prime, dure reazioni. Pezzini: “Incomprensibile ed irresponsabile”

Roberto Pezzini
Chieri non ha presentato alcun progetto in Regione per accedere ai finanziamenti europei del Recovery Plan. La notizia, data ieri da 100torri.it riprendendo il comunicato della Regione Piemonte che comunicava i 1200 progetti presentati dal territorio (e li elencava in dettaglio) non era, ad avviso della redazione, neppure una notizia, visto che la carta stampata a livello locale aveva già, il 12 marzo scorso, anticipato il fatto e fornito, per bocca del sindaco Sicchiero, le motivazioni. Eppure, da ieri, i nostri social ospitano un gran numero di commenti di cittadini (a dir poco) inferociti, forse anche per il confronto impietoso con altri comuni (da Moncalieri a Carmagnola, da Poirino a Villanova d’Asti) che di progetti ne hanno presentati, e anche parecchi. Oggi, ospitiamo l’opinione (autorevole) di Roberto Pezzini, presidente del Comitatro Centro Storico e da sempre profondo conoscitore della realtà economica chierese. Scrive Pezzini in una nota: “Una notizia incredibile , una omissione grave e proprio perché voluta incomprensibile ed irresponsabile . Le considerazioni sull’ episodio sono di carattere economico ed emotivo. Economico perché è noto quanto sia difficile e laborioso per le imprese conseguire sostegni e contributi pubblici, ma la rinuncia a priori del Comune di Chieri significa stroncare sul nascere ogni ipotetica probabilità di uno specifico intervento finanziario. Emotivo perché le aziende per ripartire credono ed auspicano che la mano pubblica sia particolarmente attenta alle loro difficoltà ed alle loro esigenze , mentre sentirsi dire che non lo si è fatto perché i contributi pervenuti in passato sono sempre stati di modesta entità significa non solo non aver compreso tutte le gravità del periodo , ma ancor più avere mortificato sul nascere le speranze di chi vuol continuare a lavorare. Insomma un episodio di ingiustificabile lontananza dai cittadini da parte degli Amministratori locali.”