PIEMONTE ARTE: SAN FILIPPO CHIERI, DE-COLL, MUSEI REALI, STUPINIGI, DRAGOMIRESCU, BARICHELLO, ZEGNA, CAMERA, INFINI.TO…

coordinamento redazionale di Angelo Mistrangelo

 

CHIERI. SU G.R.P. UN NUOVO REPORTAGE SUI “RESTAURI D’ARTE” DEDICATO ALLA CAPPELLA DELL’ORATORIO DI SAN FILIPPO A CHIERI

La serie di reportage televisivi che la Direzione comunicazione e rapporti con i cittadini e il territorio della Città Metropolitana di Torino dedica ai “Restauri d’Arte” prosegue questa settimana con il filmato dedicato alla cappella dell’Oratorio di San Filippo Neri a Chieri. I filmati vengono messi in onda dall’emittente televisiva locale GRP sul canale 13 del digitale terrestre, il venerdì alle 19,45, il sabato alle 13,30 e la domenica alle 22,30. Per visionare la playlist dei reportage video sinora pubblicati sul canale YouTube della Città Metropolitana di Torino e le fotogallery basta accedere al portale Internet della Città Metropolitana di Torino, alla pagina

www.cittametropolitana.torino.it/speciali/2021/riflettori_restauri_arte/

LA CAPPELLA DELL’ORATORIO DI SAN FILIPPO NERI A CHIERI COME LA VIDE DON BOSCO

Nella cappella dell’Oratorio di San Filippo Neri è in corso un impegnativo restauro curato dalla Città di Chieri con il contributo della Regione Piemonte. Il luogo è caro ai chieresi e ai Salesiani perché tra quelle mura, in quelle stanze e in quei corridoi Don Bosco studiò dall’ottobre del 1835 al 1841, anno in cui terminò, a malincuore, il suo percorso di clericato, come egli stesso ricorda: “Mi tornò dolorosissima quella separazione; separazione da un luogo dove ero vissuto per sei anni, dove ebbi educazione, scienza, spirito ecclesiastico e tutti i segni di bontà e di affetto che si possono desiderare”. Il centro visite allestito al primo piano permette di scoprire la vita del Santo e l’ambiente chierese che fu il teatro della formazione di Don Bosco, attraverso un percorso multimediale e la parziale ricostruzione di alcuni ambienti della prima metà dell’Ottocento. L’oratorio si presenta, chiuso tra la galleria di accesso al convento e la chiesa di San Filippo Neri, come un’aula a navata unica con pianta rettangolare, coperta da una volta a botte costolonata. Il presbiterio è absidato, con cupola e cupolino a pianta ottagonale. La prima edificazione dell’oratorio risale al 1695, come conseguenza dell’ampliarsi del convento e del suo collegarsi alla chiesa di San Filippo. Le opere vennero proseguite tra il 1763 e il 1772, su progetto dell’architetto Galletti. Nell’anno successivo la Congregazione dei Filippini decide di far realizzare l’altare in marmo dell’oratorio, ma la configurazione attuale risale alla fine dell’Ottocento, quando il professor Massoglia demolì il presbiterio e lo ampliò, rifacendo interamente la volta (decorata con affreschi) e l’orchestra. Appartengono a questa fase di rifacimenti neo-barocchi gli stucchi dei fratelli Borgogno e del Gianoli. Dopo la chiusura del seminario, anche l’oratorio, come il convento, andò lentamente depauperandosi. Nel 1801, durante la dominazione francese, chiesa e convento passarono al Comune. Dopo la restaurazione, i padri Oratoriani tornarono in possesso degli edifici, ma nel 1819 chiusero il convento per mancanza di religiosi. Dal 1828 al 1949 l’edificio fu sede del Seminario Maggiore di Torino. Fu più volte parzialmente requisito per essere utilizzato come caserma e poi come carcere nel periodo della Grande Guerra. In seguito il convento fu acquistato dai padri Salvatoriani e successivamente ceduto al Comune. Dopo la chiusura del seminario, l’oratorio subì un forte degrado degli intonaci dipinti e delle decorazioni a stucco, causato da dilavamenti e infiltrazioni di acqua piovana proveniente dalla copertura superiore, ora sanata, che, fortunatamente, non hanno intaccato la struttura della volta. Non si evidenziano fratture né cedimenti significativi, mentre la superficie pittorica è stata interessata da un processo di erosione e impoverimento, in alcune aree più superficiale in altre più profondo. Anche l’altare purtroppo non è in buono stato di conservazione. La pavimentazione nella zona presbiteriale risulta complessivamente in buone condizioni, mentre più critico appare lo stato conservativo della pavimentazione dell’aula, in cui si notano lastre fratturate, rappezzi cementizi e lacune. I lavori di restauro, iniziati nel gennaio di quest’anno, mirano a restituire l’antica cappella all’aspetto di fine Ottocento. Attraverso analisi fisico-chimiche è stato possibile ricostruire l’originale impianto. L’intervento riguarda non solo l’apparato decorativo pittorico e quello a stucco, ma l’insieme della cappella, anche con il recupero impiantistico, finalizzato ad un utilizzo per eventi culturali di vario tipo. L’intenzione dell’amministrazione comunale è quella di dotare la città di una sala ad uso polivalente tornata agli splendori originali e attrezzata con i più moderni impianti tecnologici. Nella prima fase del restauro sono state ripulite le pareti affrescate, anche attraverso l’estrazione dei sali depositati sulla superficie. Sono state inoltre rasate le parti di intonaco mancanti in seguito a distacchi. Le decorazioni pittoriche sono in corso di ripristino. Nei casi in cui la pittura è completamente asportata si usa la tecnica dello spolvero, che consente di riprodurre la decorazione con assoluta fedeltà all’originale. Le parti mancanti delle numerose figure di puttini sono invece ridipinte in modo non invasivo con la tecnica del puntinato o del rigatino, che permette di ricostruire il disegno evidenziando però l’intervento, nel rispetto dei dettami del restauro conservativo.

 

DE-COLL E L’INSTALLAZIONE “MIRA ALLA LUNA”

L’artista chierese Pier Tancredi De-Coll presenta “MIRA ALLA LUNA”, la sua installazione permanente nel comune di Ogliastro Cilento nell’ ambito del PACC Percorsi d Arte Contemporanea nel Cilento, il grande progetto voluto dalla Fondazione De Stefano su iniziativa della sua Vice Presidente Angela Riccio De Braud, con la Direzione Artistica di Elio Rumma e la realizzazione operativa di Tesi Tecnologie e Servizi Innovativi e del suo A.D. Luigi Punzo.

 

 

 

 

 

 

DAL 27 APRILE RIAPRONO I MUSEI REALI CON NUOVI ALLESTIMENTI E VISITE GUIDATE

Con il passaggio in zona gialla, che sancisce finalmente la riapertura dei luoghi d’arte, anche i Musei Reali tornano ad accogliere il pubblico dal 27 aprile: il complesso museale nel cuore di Torino aprirà le sue porte dal martedì alla domenica, dalle 9 alle 19. Per garantire modalità di fruizione contingentata, chi vorrà accedere alle collezioni e alle attività in programma nel weekend dovrà obbligatoriamente prenotare l’ingresso entro la mezzanotte del giorno precedente la visita. I biglietti sono acquistabili online tramite sul sito www.coopculture.it oppure chiamando il numero 011.19560449. Per informazioni è possibile scrivere a info.torino@coopculture.it. Nella prima settimana di apertura, dal 27 aprile al 2 maggio, il percorso di visita comprenderà il Palazzo Reale con l’Armeria, la Cappella della Sindone, il primo piano della Galleria Sabauda e i Giardini Reali, in cui concedersi un momento speciale di relax o una passeggiata tra giochi prospettici e sculture immerse nel verde. Da martedì 4 maggio, il percorso tornerà a comprendere anche il secondo piano della Galleria Sabauda e la sezione Torino del Museo di Antichità.

I nuovi allestimenti

Numerose sono le novità che attendono i visitatori. Il pubblico potrà finalmente ammirare l’altare della Cappella della Sindone, progettato dall’ingegnere e matematico Antonio Bertola tra il 1688 e il 1694 per accogliere la sacra reliquia, conservata nell’urna centrale dal 1694 al 1993, e restituito alla comunità dopo una complessa opera di restauro. Durante la chiusura, il percorso di visita dei Musei Reali è stato arricchito con la carrozza Mylord di Vittorio Emanuele II appartenente alle Collezioni Presidenziali del Quirinale, collocata nella Rotonda dell’Armeria Reale a pochi passi dalla loggia dalla quale Carlo Alberto annunciò, il 4 marzo 1848, la promulgazione dello Statuto. L’Armeria Reale presenta inoltre il nuovo allestimento Le armi del Re, una selezione di 21 oggetti di notevole pregio e importanza storica, recentemente restaurati, che facevano parte delle ricche raccolte personali di Vittorio Emanuele II. Bandiere, uniformi, onorificenze e altri oggetti strettamente personali, doni diplomatici, fucili e coltelli, oltre a due armature giapponesi, donate al sovrano dall’imperatore Meiji nel 1869 e nel 1871, in seguito alla firma del trattato di amicizia e commercio che apriva le relazioni diplomatiche tra il Regno d’Italia e l’Impero giapponese. Fino al 4 luglio, le vetrine del Medagliere Reale ospitano il percorso speciale Il Volto delle Donne. L’altra faccia della Storia: nato da un progetto di ricerca avviato nel 2019, con il sostegno di Soroptimist Torino, questa prima tappa della ricerca mira a studiare il ruolo dei personaggi femminili attraverso la lente delle collezioni numismatiche dei Musei Reali. Da sabato 1° maggio sul sito dei Musei Reali sarà fruibile anche online un percorso virtuale in cui conoscere alcune importanti donne che hanno contribuito a fare la Storia.

Le mostre in corso

Fino al 30 maggio, nelle sale dedicate ai pittori caravaggeschi della Galleria Sabauda, i visitatori avranno modo di contemplare l’emozionante dipinto di Caravaggio che raffigura il San Giovanni Battista, uno dei santi più venerati dalle chiese cristiane, asceta spesso considerato come l’ultimo dei Profeti. Esposto al pubblico per soli due giorni prima della chiusura forzata, l’opera realizzata tra il 1604 e il 1606 proviene da Roma dalle Gallerie Nazionali di Arte Antica grazie a uno scambio promosso dalle direzioni dei due musei. Sempre in Galleria Sabauda, dal 4 al 30 maggio sarà prorogata anche la mostra Sulle tracce di Raffaello nelle collezioni sabaude, dedicata al protagonista assoluto, insieme a Leonardo e Michelangelo, del Rinascimento italiano. A 500 anni dalla sua morte, i Musei Reali hanno reso omaggio al grande maestro di Urbino con un’esposizione che attraverso dipinti, incisioni e oggetti di arte decorativa illustra la diffusione dei modelli derivati dalla sua opera, dalla prima metà del Cinquecento alla fine dell’Ottocento, in Piemonte e nelle raccolte dei Savoia. Nelle Sale Chiablese, dal 26 aprile al 30 maggio si potrà nuovamente visitare la mostra monografica Capa in color, dedicata al fotografo di fama mondiale Robert Capa e nata da un progetto di Cynthia Young, curatrice della collezione al Centro Internazionale di Fotografia di New York. L’esposizione presenta per la prima volta in Italia oltre 150 immagini a colori, lettere personali e appunti dalle riviste su cui furono pubblicate per illustrare il particolare approccio dell’autore verso i nuovi mezzi fotografici e la sua straordinaria capacità di integrare il colore nei lavori da fotoreporter, realizzati tra gli Anni ‘40 e ‘50 del Novecento. È possibile acquistare i biglietti sul sito www.capaincolor.it (per informazioni e prenotazioni: info@capaincolor.it).

Le visite guidate

Con la riapertura dei Musei Reali riprendono anche i tour guidati condotti dai volontari dell’Associazione “Amici di Palazzo Reale”. Da venerdì 30 a domenica 2 maggio, alle ore 10, 11, 12, 15, 16 e 17, è in programma la visita all’Appartamento dei Principi di Piemonte al secondo piano di Palazzo Reale, con il suggestivo affaccio sul terrazzo dal quale ammirare i Giardini Reali e piazza Castello. Nei mesi di maggio e giugno sarà eccezionalmente compresa nel prezzo del biglietto anche la visita guidata all’Area Sacra, che include la Sacrestia, la Cappella della Sindone, la Tribuna Reale e la Cappella Regia. I tour si terranno dal martedì al giovedì con orario 15,16 e 17 e dal venerdì alla domenica con orario 10, 11, 12, 15, 16 e 17.

Riapre anche il Caffè Reale

Nella suggestiva Corte d’Onore di Palazzo Reale, dal 27 aprile è possibile rigenerarsi con una pausa al Caffè Reale Torino, ospitato in una cornice unica ed elegante, impreziosita da suppellettili in porcellana e argento provenienti dalle collezioni sabaude. Informazioni e prenotazioni al numero 335 8140537 o via e-mail all’indirizzo segreteria@ilcatering.net.

Webinar

Lunedì 3 maggio alle 17 prosegue il ciclo di webinar Da Torino tutto intorno con l’appuntamento La stagione più felice: Il Piemonte tra archeologia e sociale, in cui si dialogherà intorno alla figura di Ariodante Fabretti e all’archeologia nella società di metà Ottocento. Info e prenotazioni: mr-to.edu@beniculturali.it.

Le visite online

È possibile visitare i Musei Reali anche a distanza, estendendo l’esperienza di visita nel tempo e nello spazio grazie a LiveCulture. Non si tratta di un tour registrato, ma di una vera visita immersiva e interattiva, con immagini fotosferiche a 360° ad altissima risoluzione, guidati da operatori didattici dal vivo, a cui è possibile accedere in pochi semplici passi. Ideata e realizzata da CoopCulture in collaborazione con la start up ad alto contenuto innovativo Twiceout, la piattaforma è dedicata agli studenti di ogni ordine e grado, che da oltre un anno hanno dovuto rinunciare alle uscite didattiche e ai viaggi di istruzione, e ai turisti per i quali l’esperienza digitale, in questo momento di restrizioni a viaggi e spostamenti, è un modo per mantenere viva la percezione della bellezza del nostro patrimonio. I due primi percorsi, entrambi della durata di 45 minuti, sono disponibili in italiano e in inglese:

– Musei delle meraviglie: un viaggio nell’arte e nell’archeologia lungo tre chilometri, tra reperti, splendidi dipinti, antichi disegni e i Giardini.

– Invito a Palazzo: il Palazzo Reale e la Cappella della Sindone sono tra i protagonisti di una visita a volo d’uccello che attraversa nobili gallerie, sale solenni e appartamenti fastosi, fino alle cucine del Re.

Per maggiori informazioni e dettagli, visitare il sito www.liveculture.it; per le scuole il costo è di 90 euro a classe (per prenotazioni: edu@coopculture.it); 130 euro per i gruppi con massimo 15 partecipanti (per prenotazioni: tour@coopculture.it).

La Biblioteca Reale

Dalla prossima settimana anche la Biblioteca Reale estenderà l’orario di visita e sarà aperta al pubblico dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 18 e il sabato dalle 9 alle 13. Le consultazioni dovranno essere prenotate con almeno 24 ore di anticipo scrivendo all’indirizzo mr-to.bibliotecareale@beniculturali.it, indicando tutte le informazioni disponibili per la richiesta. Per conoscere le modalità di accesso e registrazione consultare la pagina www.museireali.beniculturali.it/events/biblioteca-reale-riapertura/.

 

STUPINIGI ONLINE E ON-SITE

La Palazzina di Caccia di Stupinigi riapre le porte ai visitatori e lancia un’inedita piattaforma streaming per una visita virtuale unica

La Palazzina di Caccia di Stupinigi ha chiuso le sue porte fisiche per l’emergenza sanitaria, ma ha aperto le porte digitali per interagire con il pubblico. Tra dirette facebook, racconti social di straordinari arredi, laboratori online per famiglie, approfondimenti #aportechiuse sui singoli ambienti, sono state superate le 100mila visualizzazioni, con una crescita costante, nell’ultimo anno, del numero di followers su Facebook e Instagram. Da lunedì 26 aprile la Palazzina di Caccia di Stupinigi apre di nuovo i cancelli al pubblico, contingentando gli ingressi e applicando tutte le regole in vigore per una visita in sicurezza, rafforzando allo stesso tempo l’esperienza online con l’avvio di una nuova e innovativa piattaforma streaming personalizzata. Il nuovo servizio non utilizza le più comuni piattaforme e non si limita a virtual tour attraverso immagini statiche o con la ormai diffusa tecnologia Google Street View, ma per la prima volta in campo museale offre una vera e propria visita virtuale totale, narrata da Serena Fumero, referente per la Didattica, sala dopo sala, alla scoperta di opere, arredi e curiosità, per una durata complessiva di 45 minuti. La fruizione online e on-site «non vuole essere un’offerta alternativa – spiega Marta Fusi, direttrice della Palazzina di Caccia di Stupinigi – ma complementare. Noi non abbiamo mai chiuso, in realtà, perché siamo sempre stati presenti online e vogliamo continuare a farlo offrendo questo nuovo servizio. La visita virtuale è pensata per chi preferisce rimanere a casa, per chi è distante fisicamente, ma anche e soprattutto per chi vuole conoscere la Palazzina prima della visita reale». Oltre alla Palazzina di Caccia di Stupinigi, si potrà visitare virtualmente anche la Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso, uno dei più celebri esempi del gotico internazionale, ed è in fase di preparazione anche la visita guidata dell’Abbazia di Santa Maria di Staffarda, uno dei più grandi monumenti medioevali del Piemonte. Sono state inoltre attivate modalità di visite online anche per le scuole. Tutte le attività Facebook online di approfondimento saranno mantenute: “I Venerdì di Stupinigi”, ciclo di approfondimenti dentro e fuori il museo in programma tutti i venerdì all’ora del tè; “I racconti del Centro a Stupinigi” con protagonisti gli arredi del percorso museale, in collaborazione con il Centro di Conservazione Restauro La Venaria Reale; “Famiglie al Museo!”, l’appuntamento del sabato pomeriggio con le famiglie per una visita virtuale e un laboratorio; “#aportechiuse”, la rubrica del martedì di approfondimento su un ambiente della Palazzina. Tra i primi appuntamenti in programma online, venerdì 30 aprile alle 18, il concerto dell’Orchestra Barocca dell’Accademia di Sant’Uberto dal titolo “Cerimoniale e Divertissement” che celebra la musica barocca e l’arte dei suonatori del corno da caccia (patrimonio Unesco). Si tratta della prima esecuzione integrale al mondo, dopo quella del 1971 di Paillard, e soprattutto della prima esecuzione assoluta con strumenti originali barocchi. Il concerto sarà trasmesso sulle pagine Facebook della Palazzina di Caccia di Stupinigi, Corni da caccia della Reggia Venaria – Accademia di Sant’Uberto, Regione Piemonte, VisitPiemonte, Reggia di Venaria.

 

ACCADEMIA ALBERTINA: MOSTRA DI  RADU DRAGOMIRESCU ”TEMPO DI UN BEL ROSSO, ROSSO, VIOLA”

a cura di Edoardo Di Mauro

Mercoledì 28 aprile 2021 dalle 17.00 alle 19.00 

L’apertura  al  pubblico  dell’antologica  di  Radu  Dragomirescu  rappresenta  l’occasione  per intitolare ufficialmente la sede espositiva dell’ Ipogeo della Rotonda del Talucchi al compianto Presidente Fiorenzo  Alfieri,  che  molto  si  era  battuto  per  la  ristrutturazione dello  spazio,  e commemorare Massimo Melotti, critico d’arte, intellettuale ed apprezzato docente di Antropologia Culturale all’Accademia Albertina, recentemente scomparso pochi giorni dopo un malore che lo ha colto durante una lezione, a testimonianza della sua dedizione all’insegnamento.

Spazio espositivo Fiorenzo Alfieri nell’ipogeo della Rotonda di Talucchi

via Accademia Albertina 8 – Torino

La mostra sarà aperta al pubblico fino al 28 maggio 2021

Dal lunedì al venerdì, dalle 14 alle 18. Ultimo ingresso alle 17.30. INTERO 5 euro / RIDOTTO 3 euro / GRATIS con l’Abbonamento Musei.

 

 

RIAPRE IL MUSEO NAZIONALE DEL RISORGIMENTO

Con il passaggio in zona gialla e la possibilità prevista di riaprire i musei, il Museo Nazionale del Risorgimento Italiano torna ad accogliere i visitatori a partire da martedì 27 aprile, tutti i giorni (escluso il lunedì) dalle ore 10 alle ore 18. L’ingresso sarà secondo le consuete tariffe e riduzioni. Come da indicazioni del Ministero della Cultura, nel fine settimana sarà obbligatorio prenotare almeno un giorno prima telefonando al n. 011.5621147, dalle ore 10 alle ore 18. Tra le prime iniziative in programma, segnaliamo la celebrazione del 200° anniversario della morte di Napoleone Bonaparte alle cui vicende storiche il Museo dedica le prime sale del percorso espositivo. Mercoledì 5 maggio 2021 saranno organizzate visite guidate a tema e una lettura scenica dell’ode Il cinque maggio scritta da Alessandro Manzoni nel 1821, in occasione della morte dell’imperatore. L’intervento teatrale sarà a cura dell’attrice Elena Ruzza, dell’Associazione Terra Terra. L’attuale situazione di emergenza sanitaria impone il rispetto di precise norme che possano garantire la visita in totale sicurezza. Per accedere al Museo sarà obbligatorio indossare una mascherina a copertura di naso e bocca. All’ingresso saranno disposti dispenser con i disinfettanti per le mani. Ciascun visitatore sarà sottoposto al controllo della temperatura corporea che non dovrà essere superiore ai 37,5° C.  All’interno delle sale occorrerà mantenere la distanza interpersonale di oltre un metro ed evitare assembramenti.

Tutte le info su www.museorisorgimentotorino.it

 

BIELLA: L’INSTALLAZIONE DI BARICHELLO NEL SEGNO DEL GIRO E DELLA CANDIDATURA PER L’ADUNATA DEGLI ALPINI

L’artista Paolo Barichello ha già contribuito con le sue opere ad arricchire la Città di Biella: “Uomo-Bike” la scultura di 8 metri in onore di Pantani nella Rotonda di fronte Piazza Martiri della Libertà, l’installazione temporanea di “DX PLANET SX” davanti al Duomo, posizionata dopo il viaggio attraverso le Alpi Biellesi e raggiunto il rifugio più alto d’Europa, il Rifugio Regina Margherita e “DX PEACE SX” all’ingresso della Biblioteca Civica. Ora, il 2 maggio, a Biella, alle ore 19, in piazza Duomo sarà inaugurata la sua installazione temporanea “Espressione Alpina”. Si tratterà di un evento nel contesto del percorso di candidatura della Città di Biella e del Biellese per l’adunata Nazionale Alpini 2023. L’opera si lega bene peraltro anche con le tematiche relative a Biella Città Alpina 2021 e al Giro d’Italia, visto che vuole essere simbolo di unione tra tutte le regioni d’Italia, proprio come la Maglia Rosa che percorre tutta l’Italia. L’inaugurazione del 2 maggio rientra quindi nel calendario degli eventi collaterali del comitato locale della tappa del Giro, comitato di cui la sezione ANA di Biella è tra i componenti. L’installazione sarà inaugurata alla presenza delle autorità locali, dei vertici dell’ANA Biella e della Fanfara ANA Sezione di Biella: durante la cerimonia si potrà assistere all’alzabandiera e all’accensione dell’opera che verrà illuminata con il tricolore (la manifestazione rispetterà i protocolli previsti dall’emergenza sanitaria in corso). Il lavoro di Barichello rappresenta il Cappello Alpino, visto dall’artista come completo di quella penna emblema e simbolo della grande famiglia degli Alpini, che protegge e sostiene l’Italia dal 1872. L’artista vuole simboleggiare la forza, la determinazione ed il coraggio di proiettarsi verso il futuro, nel vero spirito alpino. L’opera è realizzata in alluminio, pesa 3.600 Kg, con la “Penna” raggiunge l’altezza di 15 metri. La “Penna” è costituita dai nomi delle regioni italiane legate tra loro, formando un traliccio e doppiate. Larga alla base, si stringe alla sommità, dove è posizionata l’asta porta bandiera. L’installazione è smontabile in due pezzi per facilitarne il trasporto e il montaggio, per cui servirà un camion rimorchio a culla e gru. Si tratta quindi di un lavoro che vuole rappresentare l’Italia, attraverso l’unione delle sue regioni, diverse ma accomunate dall’ “Uomo Alpino”, che simboleggia determinazione, tenacia, amore, coraggio, solidarietà e fratellanza. La finalità dell’opera è quella di essere collocata nelle varie città ospitanti l’Adunata Nazionale Alpina per tutta la durata dell’evento, per poi essere consegnata alla nuova città ospitante.

Paolo Barichello, nato a Biella nel 1965, dopo essersi diplomato congeniatore meccanico nel 1982 raggiunge una grande esperienza nelle lavorazioni meccaniche e nella conoscenza dei materiali. Le sue opere spaziano dall’espressione artistica al design, alle sculture, alle installazioni, agli eventi. Egli, ispirato dall’immaginazione, trasforma e modella materiali tradizionali come legno e ferro, leghe metalliche e materie plastiche, riuscendo ad animarle in opere simboliche o rappresentative. La conoscenza dei materiali è fondamentale per la sua arte, così come l’operosità manuale e la capacità di utilizzare macchinari tradizionali e ad alta tecnologia. Tutto ciò gli consente un contatto diretto e continuativo con i suoi lavori, dove si può ammirare la ricerca del particolare e vedere la sua intensa passione e personalità.

Enzo De Paoli

 

GALLERIA D’ARTE PIRRA: DA VENERDÌ 30 APRILE MOSTRA “PAESAGGI”

Per la prima mostra dalla riapertura della Galleria abbiamo scelto come soggetto il paesaggio, un tema “classico” che ci permette di spaziare liberamente trai i tanti nostri artisti, spesso distanti per epoca e cultura. L’allestimento comprende, infatti, autori francesi tra Ottocento e Novecento, tra cui Charles-Jean Agard (1866-1950) con una Veduta di Rouen, Paul Lecomte (1842-1920) con un Villaggio in riva al fiume, Edouard Chappel (1859-1944) con un olio d’importanti dimensioni del 1920, e l’italiano Fausto Zonaro (1854-1929) rappresentato da una suggestiva veduta all’alba di Costantinopoli. Sempre italiane, ma più recenti, le opere dalla grande potenza espressiva di Edgardo Corbelli (1918-1989), con un paesaggio di St. Vincent del 1974, e i “non luoghi” di Fernando Farulli (1923-1997) dalle violente dissonanze cromatiche e dalle larghe campiture di colore. Ovviamente non possono mancare i maestri post-impressionisti russi che, refrattari a tematiche di propaganda politica, nel paesaggio esprimono liberamente la propria sensibilità, il profondo legame con la terra madre e i grandi spazi aperti. Tra i principali, Georgij Moroz (1937-2015), inconfondibile nei colori densi e vibranti, nelle pennellate la cui carica espressiva sembra inseguire un movimento interiore, i fratelli Aleksej e Sergej Tkacev (rispettivamente 1925 e 1922), grandi interpreti del mondo rurale, così come Leonid Vaichlia (1922), e il moscovita Dmitij Kosmin (1925 – 2003).

La mostra rimarrà aperta sino al 6 giugno 2021.

Siamo aperti tutti i giorni:

dal lunedì al sabato 10 – 12,30; 15,30 – 19

domenica 10 -12,30

Vi invitiamo a visitare anche il nostro sito www.galleriapirra.it e i nostri social

   @galleripirratorino

   Galleria Pirra

Corso Vittorio Emanuele II, 82 – 10121 Torino – Tel. 011.543393

 

BIELLA. MOSTRA FOTOGRAFICA “IN GIAPPONE LA BELLEZZA È INIZIATICA”

Fosco Maraini, Olmo Amato e Michela Cavagna in mostra a Biella

Dal 29 aprile al 23 maggio 2021 – Palazzo Ferrero

Il Paese del Sol Levante da sempre esercita un fascino magnetico sugli artisti occidentali, che in ogni tempo lo hanno raccontato attraverso immagini e parole. La mostra In Giappone la bellezza è iniziatica, 29 aprile-23 maggio 2021 a Biella, riunisce tre figure che attraverso le loro fotografie e le loro opere indagano il concetto di estetica applicato al mondo giapponese, costruendo una lettura inedita, a cavallo tra passato e contemporaneo: Palazzo Ferrero ospita la mostra La luna e il bambù del fotografo romano Olmo Amato, celebre per la sua capacità di unire in un’immagine l’analogico e il digitale e che ci pone di fronte a immagini di un Giappone lontano dai grattacieli e dalla tecnologia dominante. Nelle stessa sede espositiva, Endocosmo Maraini offre l’opportunità di godere di immagini spettacolari che il grande osservatore e narratore del mondo Fosco Maraini ha scattato durante la sua permanenza in Giappone. La terza esposizione, allestita presso la sede di BI-BOx sempre a Palazzo Ferrero, è Iris. Inverno (e poi sarà di nuovo primavera) e raccoglie delle opere inedite di Michela Cavagna, un omaggio alla cultura giapponese, dove silenzio e vuoto assumono un significato ricco di interpretazioni lasciate a chi le osserva. In Giappone la bellezza è iniziatica è un progetto di BI-BOx – APS a cura di Irene Finiguerra e realizzato in collaborazione con l’associazione StileLibero. Le tre mostre fanno parte del percorso espositivo Viaggio. Orizzonti, Frontiere, Generazioni a cura di Fabrizio Lava, e hanno avuto il contributo da parte della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella. L’apertura delle mostre è fissata per il 29 aprile 2021. L’accesso sarà regolato dagli addetti nel rispetto delle norme vigenti per la gestione dell’emergenza Covid-19.

 

URP REGIONE PIEMONTE: MOSTRA FOTOGRAFICA “R-ESISTIAMO CON UMANITÀ”

In omaggio al lavoro dei sanitari che da più di un anno lottano contro il Covid, da lunedì 26 aprile le vetrine dell’URP di via Arsenale 14/G ospiteranno le fotografie intitolate “R-Esistiamo con umanità”: una galleria di immagini in bianco e nero scattate dal fotografo Piero Nizzia all’interno dell’ospedale di Cuorgnè. Gli ottanta scatti realizzati all’interno del covid hospital canavesano a gennaio 2021 saranno in esposizione nelle vetrine esterne dell’Ufficio relazioni con il pubblico del Consiglio regionale da lunedì 26 aprile fino al 14 maggio 2021. “Questa esposizione fotografica – dichiara il presidente del Consiglio regionale Stefano Allasia – può stimolare un momento di riflessione su un periodo difficile che purtroppo prosegue e per ricordare tutte le persone che non sono più con noi. Oggi abbiamo bisogno di speranze, di progetti e di unità di intenti per sconfiggere un nemico che si chiama Covid. Mi preme ringraziare tutto il personale sanitario che da oltre un anno lavora in prima linea nella lotta al virus”. “Gli ordini professionali che rappresentano il personale sanitario sul territorio piemontese – prosegue Allasia – saranno insigniti, appena ci saranno le condizioni, dell’onorificenza della presidenza del Consiglio regionale per meriti civili, per onorarne il lavoro, l’impegno, la professionalità e il sacrificio mostrati nel corso del 2020, nella prima fase della pandemia da Covid-19”. L’esposizione è promossa dal Comune di Cuorgnè, in collaborazione con l’Asl TO4 ed i Comuni canavesani partecipanti al progetto, per ringraziare tutto il personale sanitario e valorizzare l’Ospedale Civico di Cuorgnè, in quanto struttura essenziale per la popolazione del territorio anche quando sarà cessata l’attuale emergenza sanitaria. L’Amministrazione Comunale della Città di Cuorgnè realizzerà una mostra all’aria aperta con le immagini di Piero Nizzia stampate su grandi striscioni esposti per le vie della cittadina. Questo tipo di allestimento potrà essere riutilizzato da altri Comuni che ne faranno richiesta.

 

ANDREA ZEGNA DONA AL CASTELLO DI RIVOLI TRE IMPORTANTI OPERE

Il Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea annuncia la donazione da parte di Andrea Zegna, collezionista e Amico Benefattore, di tre importanti opere che vanno ad arricchire la Collezione permanente del Museo. Andrea Zegna dona al Museo le opere Still Water (The River Thames, for Example) (Acqua quieta – Il Tamigi, per esempio, 1999) e Untitled #3 (Mature Gannet) (Senza titolo n.3 – Sula maturo, 1999) di Roni Horn e Ventomatic (1982) di Bertrand Lavier.

Roni Horn (New York, 1955) è un’artista americana che usa la scrittura, la fotografia e la scultura per indagare, attraverso un approccio minimale e poetico, elementi ambientali quali il clima e l’acqua. Intenzionalmente aperte a più interpretazioni, le sue opere indagano i sottili processi che portano alla costruzione del senso attraverso i principi della relazione, della differenza, della ripetizione e della somiglianza. Still Water (The River Thames, for Example) (Acqua quieta – Il Tamigi, per esempio, 1999) è una serie di opere che nasce da un soggiorno in Inghilterra, in risposta all’incontro con le acque del Tamigi, criptiche come un linguaggio oscuro e capaci di contenere un vortice di significati. Horn ha scattato molteplici fotografie concentrandosi su una porzione del fiume che scorre nel centro di Londra, arrivando a catturare aspetti dell’acqua difficilmente visibili a occhio nudo. Il flusso di pensieri scaturito dalla frequentazione con il fiume è l’oggetto delle note poste a commento di determinati punti di ciascuna immagine. Untitled #3 (Mature Gannet) (Senza titolo n.3 – Sula maturo, 1999) è formato da una coppia di fotografie a colori che ritraggono il dettaglio posteriore della testa di un grande uccello marino, tipico del nord della Scozia. Come in altre opere di Horn, le due immagini si presentano come apparentemente simili eppure diverse, secondo un processo di riconoscimento che coinvolge chi guarda in un’esperienza legata al luogo e al tempo. Mettendo in questione i criteri che separano la sfera artistica dalla vita quotidiana, Bertrand Lavier (Châtillon-sur-Seine, Francia, 1949) è tra i più importanti artisti internazionali emersi nel corso degli anni Ottanta del secolo scorso. È particolarmente noto per aver ridefinito oggetti e arredi quotidiani con la loro ricopertura a pittura acrilica, cancellando pertanto la distinzione tra la natura della pittura – il dipinto – e la natura delle cose – la realtà. Ventomatic (1982) appartiene a questa tipologia di opere. Il risultato è quello di conseguire una sorta di osmosi tra la pittura fluida e il solido sul quale essa viene stesa. Queste tre opere, donate all’inizio del 2021, vanno ad aggiungersi alle altre sei opere che dal 2002 il collezionista periodicamente ha destinato al Museo.

 Le precedenti donazioni

Nel 2020 Zegna ha donato al Castello di Rivoli le opere Cartoline (1990-1991) di Stefano Arienti, Senza titolo (Mappamondo nero con bollini, 2003) di Roberto Cuoghi e Alma (1994-1995) di Mimmo Paladino. Cartoline (1990-1991) di Stefano Arienti appartiene a una ricerca nella quale l’artista incide su lastre di polistirolo dettagli di immagini riconducibili a opere d’arte, monumenti, paesaggi, utilizzando al tempo stesso cartoline o biglietti augurali. Senza titolo (Mappamondo nero con bollini, 2003) di Roberto Cuoghi, ha origine dallo una carta geografica del globo tracciata a memoria, con l’est disposto verso l’alto i cui contorni fumosi e le corrosioni contribuiscono a rendere l’opera una sorta di psico-geografia che contraddice l’idea di mappa quale strumento utile all’orientamento. Alma (1994-1995) di Mimmo Paladino è un’opera della metà degli anni Novanta, in cui l’artista inserisce sulla superfice di sfondo della tela, dipinta con una duplice campitura di due verdi differenti, un inserto obliquo di pittura rossa, quasi un quadro nel quadro che sembra suggerire una possibilità di penetrazione all’interno della tela stessa. Nel 2019 Zegna acquista per le collezioni del Museo l’opera Movimento (1971) di Emilio Prini, che va ad arricchire l’importante nucleo di opere storiche di Arte Povera. Anche conosciuta come “Motorinmoto”, l’opera propone un titolo interpretabile come gioco di parole riferibile sia a qualcosa che si muove sia a una protesta a carattere politico. Ottenuta attraverso la tecnica fotografica della doppia esposizione, Prini produce un’immagine che si rivolge anche all’udito nella quale veicola l’idea di una vibrazione che si propaga nell’ambiente, sfalsando i contorni degli oggetti e delle figure circostanti. Misteriosamente, solo una persona tra quelle ritratte sembra immune alla vibrazione. In occasione della mostra L’emozione dei COLORI nell’arte, presentata al Castello di Rivoli e alla GAM-Torino nel 2017, Zegna ha acquistato per il Castello di Rivoli l’opera WHAT’S THE DAMAGE (QUAL È IL DANNO, 2017) di Heather Phillipson, appositamente realizzata dall’artista per la mostra. L’artista prende soggetto il sangue mestruale, tema intenzionalmente scomodo. L’opera si presenta come un ambiente connotato da grandi tendaggi stampati, da un tappeto posato a terra e da un video. I visitatori si trovano coinvolti in un’esperienza visiva, tattile e sonora, i cui riferimenti spaziano dalla politica al femminismo, dall’emergenza ambientale alla fantascienza. Risale invece al 2002 la donazione dell’opera Niente pianti in pubblico – antibiotici (1998) di Margherita Manzelli, che ha contribuito a rafforzare il nucleo di lavori di artisti italiani tempestivamente acquisiti per la collezione del Museo. Giovani ma fortemente segnate dal tempo, le donne dipinte da Margherita Manzelli sono figure che intenzionalmente espongono fragilità esteriori e tormenti interiori, attraverso una pittura tesa a indagare stati emotivi e situazioni esistenziali.

 

GALLERIA FEBO E DAFNE: MOSTRA COLLETTIVA “SEASONS”

Pier De Felice | Martina Di Trapani | Zamfira Facas | Tano Festa

Carlo Galfione | Mark Kostabi | Silvia Leveroni Calvi | Ugo Nespolo

Luisa Raffaelli | Giorgio Ramella | Gosia Turzeniecka

Fino al  22 maggio 2021

dal martedì al sabato / ore 15.00–19.00

Via Vanchiglia 16 (interno cortile) – 10124 Torino

La galleria Febo e Dafne partecipa alla riapertura delle gallerie TAG con la mostra collettiva Seasons il 24 aprile 2021. La mostra proseguirà fino al 22 maggio e presenta una selezione di artisti contemporanei che collaborano, o hanno collaborato con la galleria, messi in dialogo con nomi noti del contemporaneo e del moderno.  “Seasons” è la mostra collettiva che inaugura alla galleria Febo e Dafne in occasione dell’opening collettivo delle gallerie TAG. Pier De Felice, Martina Di Trapani, Zamfira Facas, Carlo Galfione, Silvia Leveroni Calvi, Luisa Raffaelli, Gosia Turzeniecka, sono artisti che circuitano nell’ambiente torinese per nascita o per scelta e collaborano, o hanno collaborato, con la galleria; Tano Festa, Mark Kostabi, Ugo Nespolo e Giorgio Ramella sono i nomi noti scelti per imbastire con loro un dialogo ideale.  Seasons racconta le stagioni della galleria attraverso le sue collaborazioni passate e recenti e instaura un dialogo ideale con una serie di artisti che in qualche maniera affascinano le linee guida ed il gusto della galleria. Alcuni artisti sono torinesi, come Luisa Raffaelli, Pier De Felice, Carlo Galfione  e Silvia Leveroni Calvi, che da oltre dieci anni risiede in Bretagna, ma che non ha mai interrotto i suoi legami con la città. Altri hanno fatto di Torino la loro città d’adozione, come Martina Di Trapani di origini palermitane o la polacca Gosia Turzeniecka e la rumena Zamfira Facas. Stagioni della galleria Febo e Dafne che, attraverso le narrazioni degli artisti che ne hanno allestito le mostre degli ultimi anni, offre la propria visione su quanto succede in questa città, non troppo grande né troppo piccola, non completamente al centro del mondo, ma che trova sempre il modo di farsi notare, una città a misura d’uomo con le sue contraddizioni e le sue peculiarità.  Così dopo i mesi difficili che abbiamo trascorso, la galleria fa un po’ i conti con la sua breve storia, che vanta comunque ormai 6 anni dalla sua fondazione nel 2015. E per rendere il dialogo più stimolante ha scelto una serie di opere provenienti da collezioni private che indicano, in maniera anche eterogenea, i profili estetici e di ricerca, dai quali la direzione artistica di Febo e Dafne ha tratto ispirazione. Troviamo così l’artista americano Mark Kostabi, il romano Tano Festa e di nuovo due torinesi Ugo Nespolo e Giorgio Ramella. Quale migliore occasione di una mostra per riflettere su quanto c’è stato di buono, per guardare al futuro e per delineare nuovi obiettivi e nuovi tragitti.

 

PINACOTECA ALBERTINA: I PROSSIMI APPUNTAMENTI

Lunedì 26 aprile ha riaperto al pubblico la Pinacoteca Albertina  con  le  sue  collezioni  e  la  mostra “L’eclettismo  della  ragione”,  dedicata  all’opera di Carlo Giuliano

Lun-ven 10-18, sab-dom chiuso. INTERO  7  euro  /  RIDOTTO  5  euro  /  GRATIS con l’Abbonamento Musei.

Mercoledì 28 aprile, dalle 17 alle 19, verrà aperta  la  mostra  di  Radu  Dragomirescu “Tempo  di  un  bel  rosso,  rosso,  viola…”, allestita  nel  nuovo  spazio  espositivo  della Rotonda di Talucchi, dedicato alla memoria di Fiorenzo Alfieri. Sarà visitabile fino al 30 maggio 2021.

Lun-ven 14-18, sab-dom chiuso.     INTERO  5  euro  /  RIDOTTO  3  euro  / GRATIS con l’Abbonamento Musei.

Per il 5 maggio una sorpresa “napoleonica” e  cinematografica  sui  nostri  social,  nata dalla   collaborazione   tra   l’Associazione Culturale “Le vie del tempo” e il Corso di Fotografia del prof. Fabio Amerio.

Il  27  maggio alle  ore  18  la  presentazione  del  recente  libro I  cartoni rinascimentali dell’Accademia Albertina, edito da Skira e Albertina Press.

Dal 7 giugno  inizierà  il  programma  dei  “lunedì  dell’Albertina”,  alle ore  18:  presentazioni  di  libri  ed  eventi  nel  giardino  interno all’Accademia di Belle Arti.

 

CAMERA, LE NUOVE MOSTRE

Mercoledì 28 aprile, CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia riapre al pubblico con le nuove mostre dedicate a Lisette Model e Horst P. Horst e con la mostra in Project Room dedicata a Roberto Gabetti.  Attraverso il format CAMERA DOPPIA, dal 28 aprile al 4 luglio, il centro espositivo di via delle Rosine 18 a Torino propone parallelamente le personali Lisette Model. Street Life, curata da Monica Poggi e Horst P. Horst. Style and Glamour, curata da Giangavino Pazzola: ironica e dissacrante street photographer lei e genio della fotografia di moda lui, punti di riferimento nello sviluppo del proprio specifico genere fotografico ed ispiratori di intere generazioni. Nonostante l’avvicinamento al mondo della fotografia inizi per entrambi a Parigi negli anni Trenta, il loro atteggiamento nei confronti dei soggetti ritratti è totalmente opposto: se per l’autrice austriaca i soggetti ritratti diventano caricature di sé stessi, emblema di una società goffa e decadente, per l’autore tedesco le proprie modelle rappresentano un’eleganza senza tempo, dai richiami classici e dalla bellezza statuaria. Anche per questo le mostre si presentano come una doppia occasione per scoprire due grandi protagonisti della storia del linguaggio fotografico in grado di rilevare la ricchezza culturale dei decenni in esame.

Le mostre sono accompagnate da due cataloghi, pubblicati da Silvana Editoriale.

Nella Project Room di CAMERA, dal 28 aprile al 23 maggio è visitabile la mostra Roberto Gabetti fotografo, un omaggio all’originale sguardo fotografico di Roberto Gabetti (Torino, 1925-2000), a vent’anni dalla sua scomparsa. A rimarcare il ruolo di CAMERA nella valorizzazione di patrimoni fotografici tanto ricchi quanto non sufficientemente noti, l’esposizione curata da Sisto Giriodi, presenta per la prima volta un’ampia selezione dell’archivio privato di Gabetti.

Gli orari di apertura a partire dal 28 aprile:

Lunedì, mercoledì, venerdì, sabato, domenica > 11-19

Giovedì > 11-21

Martedì > chiuso

Sarà obbligatorio prenotare la propria visita alle mostre nei fine settimana e nei festivi, mentre la prenotazione sarà facoltativa dal lunedì al venerdì. Si potrà prenotare sul sito di CAMERA – www.camera.to – alla sezione “Prenotazioni”.

 

 

LA XIX EDIZIONE DI “ADOTTA UNO SCRITTORE” AL VIA ANCHE IN PROVINCIA DI TORINO: AD AVIGLIANA, BUTTIGLIERA ALTA, VIGONE, CARIGNANO

Il progetto, sostenuto dall’Associazione delle Fondazioni di origine bancaria del Piemonte in collaborazione con Fondazione con il Sud, coinvolgerà 37 autori per 34 adozioni in 19 istituti, 13 scuole carcerarie, 2 università.

Bjorn Larsson all’Istituto Tecnico Commerciale e per Geometri Galileo Galilei di Avigliana (prossimi incontri martedì 27/04 e 4/05)

Rosella Postorino all’Istituto Comprensivo Buttigliera Alta-Rosta di Buttigliera Alta (primo incontro martedì 27 aprile, poi 14/05, 18/05)

Silvia Vecchini e l’illustratore Sualzo all’Istituto Comprensivo di Vigone (primo incontro venerdì 30 aprile, poi 7/05, 14/05)

Alice Urciuolo – candidata al Premio Strega 2021 – all’Istituto Superiore Norberto Bobbio di Carignano (prossimi incontri 05/05, 19/05)

Al via in classe e online la XIX edizione di Adotta uno scrittore, l’iniziativa di promozione della lettura sostenuta dall’Associazione delle Fondazioni di origine bancaria del Piemonte, in collaborazione con la Fondazione con il Sud. L’edizione 2021 farà incontrare studenti e scrittori: coinvolgerà 37 autori che saranno adottati da 19 scuole (8 secondarie di secondo grado, 6 secondarie di primo grado, 5 primarie), 2 università e 13 scuole carcerarie di 8 regioni italiane.

In provincia di Torino.

Bjorn Larsson, docente di letteratura francese all’Università di Lund, filologo, traduttore, nonché uno degli autori svedesi più noti in Italia, sarà ospite dell’Istituto Tecnico Commerciale e per Geometri Galileo Galilei di Avigliana; i prossimi incontri sono previsti martedì 27 aprile e poi il 4 maggio).

Rosella Postorino – scrittrice (ha vinto il Premio Campiello 2018), traduttrice, editor di Einaudi Stile Libero – sarà adottata dall’Istituto Comprensivo Buttigliera Alta-Rosta di Buttigera Alta (TO), dove racconterà Tutti giù per aria, il suo libro per ragazzi uscito nel 2019 per Salani; il primo incontro sarà martedì 27 aprile, poi 14/05, 18/05.

All’istituto Comprensivo di Vigone arriveranno la scrittrice e poetessa Silvia Vecchini e l’illustratore Sualzo, autori de La zona rossa (Il Castoro); primo incontro venerdì 30 aprile, poi 7 e 14/05.

Alice Urciuolo, scrittrice e sceneggiatrice, tra le autrici della serie di successo Skam Italia (Netflix, TIMvision e Cross Productions) sarà, con il suo primo romanzo Adorazione (66thand2nd) candidato al Premio Strega 2021, all’Istituto Superiore Norberto Bobbio di Carignano; prossimi incontri 5 e 19 maggio.

Adotta uno scrittore online e per tutti

Già nel 2020 Adotta uno Scrittore ha aperto i suoi contenuti a docenti e studenti non coinvolti nel progetto grazie alla piattaforma digitale SalTo per la Scuola. Anche per questa nuova edizione dell’iniziativa, sulla piattaforma SalTo+ troveranno spazio alcune video-lezioni realizzate dagli autori adottati che saranno a disposizione di tutta la comunità scolastica del Salone. Il ciclo di lezioni si intitola Adotta una parola: ciascun autore sceglierà una parola, un modo per mostrare voci diverse, sguardi sul mondo e approcci degli scrittori di questa edizione. Ma anche per fornire a tutte le scuole materiali da affiancare alla didattica tradizionale. I primi video di Adotta una parola saranno pubblicati oggi, mercoledì 14 aprile, su Salto+ e vedranno protagonisti Alessandro Robecchi (a partire dalla parola ossessione), Bernard Friot (a partire dalla parola banalità) e Simone Saccucci (a partire dalla parola ostacolo). La lezione di Robecchi sarà trasmessa, sempre oggi 14 aprile, anche sulla pagina Facebook del Salone alle 18.30.

Il racconto partecipato di autori e studenti coinvolti dal progetto avrà come sempre uno spazio dedicato sul Bookblog. In 19 anni Adotta uno scrittore ha coinvolto oltre 12.000 studenti di 400 classi e, inoltre, 18 case di reclusione, due università e un ospedale. Gli autori adottati sono stati quasi 400. A ulteriore supporto del libro e della lettura, l’Associazione delle Fondazioni di origine bancaria del Piemonte negli anni ha permesso l’ingresso gratuito al Salone a oltre 140.000 studenti e studentesse piemontesi.

 

PINO TORINESE. INFINI.TO RIAPRE LE SUE PORTE

#RipartiamoInsieme

Sabato 1 e domenica 2 maggio 2021

Infini.to – Planetario di Torino riapre al pubblico il sabato dalle ore 14.15 alle ore 21.00 e la domenica dalle ore 14.15 alle ore 18.30. Il pubblico potrà visitare liberamente il Museo interattivo utilizzando la nuovissima audioguida che verrà inaugurata proprio con la riapertura. A seguire lo spettacolo nel Planetario digitale per immergersi tra stelle, costellazioni e corpi celesti del cielo primaverile. Gli ingressi sono contingentati, i biglietti saranno in vendita sul circuito Ticketone. Non sarà possibile, come indicato dal decreto, acquistare biglietti presso la biglietteria del Museo.

All’interno di tutta la struttura è obbligatorio l’uso della mascherina e verrà controllata la temperatura all’ingresso.

Cosa comprende il biglietto:

visita libera al Museo interattivo (1h)

proiezione in Planetario (30 minuti)

Cosa non comprende il biglietto:

visita guidata al Museo interattivo

Biglietti

Intero: € 12.00

Ridotto: € 10.00

per ragazzi 6-18 anni, adulti over 60 anni, enti convenzionati, universitari fino a 25 anni con smartcard

Gratuito

per bambini sotto i 6 anni, disabile e accompagnatore, possessori di Abbonamento Musei o Torino+Piemonte Card, possessori del Passaporto Culturale, residenti a Pino Torinese, titolari Membership Standard. I giornalisti devono accreditarsi qui.

 

I VINCITORI DEL CONCORSO RICCARDA MIRIAM GIRAUDI

Martedì 4 maggio alle ore 17, alla Galleria del Ponte, in corso Moncalieri 3, si terrà la cerimonia di premiazione della prima edizione del Concorso Riccarda Miriam Giraudi con tema ‘IL GATTO’  organizzato dalla giornalista Marina Rota.  Le opere partecipanti alle varie sezioni del Concorso (poesia, racconto breve, arte, fotografia, articolo giornalistico, sezione giovani) sono state valutate da una giuria composta da Piero Bianucci (giornalista e divulgatore scientifico), Fred Chiosso (fotografo), Giovanni Cordero (scrittore), Massimo Ghiotti (scultore), Angelo Mistrangelo (giornalista, critico d’arte), Pier Franco Quaglieni (saggista, direttore del Centro Pannunzio), Marina Rota (giornalista e scrittrice), Stefano e Stefania Testa (galleristi).

La classifica dei vincitori, riportata on line sulla pagina FB ‘Concorso Riccarda Miriam Giraudi, è la seguente:

Poesia:

1° Premio: Lucia Guidorizzi

2° Premio : Rita Primicino ex aequo con Leonardo Serasini

3° Premio: Patrizia Valpiani.

Premio speciale Poesia:

Giuseppe Contini (liriche in lingua sarda)

Racconti:

1° Premio: Francesca Mogavero ex aequo con Luisa Bussi

2° Premio: Luciana Navone Nosari ex aequo con Valeria Scafetta

3° Premio: Daniela Messi ex aequo con Marina Petronio

Finalisti: Elisabetta Grilli, Sergio Rustichelli,  Carla Bronzino, Guido de Liguoro, Riccardo Castagneri

Premio speciale giornalismo

Rita Boini

Sezione Arte

1° premio: Noemi Israel ex aequo con Carlotta Soffiantino

2° premio: Antida Tammaro ex aequo con Carla Bronzino

3° Premio: Cinzia Mastropaolo ex aequo con Gianpiero Actis e Rosalind Keith

Fotografia:

1° Premio: Maria Grazia Toma

2° Premio: Stefania Testa

3° Premio: Gabriella Messi

Sezione Arte Giovani

1° Premio: Michele Paragnani ex aequo con Pietro Pizzutto e Orlando Serasini.

Interverranno  alla cerimonia l’attore Bruno Pennasso, che darà lettura delle poesie vincitrici, e le Artiste Anna Borgarelli, Flaviana Chiarotto e Egle Scroppo, che hanno presentato opere fuori concorso per  partecipare al ricordo della dottoressa Riccarda Miriam Giraudi.

 

COLLEGNO. ANCORA POCHI GIORNI PER POTER PARTECIPARE E INVIARE UN RACCONTO AL CONCORSO LETTERARIO “CARO FABRIZIO, TI RACCONTO DI UN RICORDO”

Ancora pochi giorni per partecipare e inviare un racconto alla nuova edizione del concorso letterario indetto dall’Associazione “Cercando Fabrizio e…” intitolato “Caro Fabrizio, ti racconto di un ricordo”, aperto a chiunque voglia esprimere e imprimere su carta un ricordo in forma scritta o illustrata. La data di scadenza per far pervenire i racconti è infatti il 30 aprile 2021 (farà fede la data dell’e-mail). Il concorso giunto alla settima edizione è intitolato a Fabrizio ed è dedicato a chi lo ha conosciuto e a chi, pur non conoscendolo, ne è diventato amico grazie al racconto e alle testimonianze della sua storia. Per scaricare il bando completo clicca qui. Questa settima edizione si sta rivelando sicuramente la più difficile da quando è iniziato il concorso, e questo soprattutto da un punto di vista emotivo a causa della pandemia di Covid-19. La prima a rendersi conto della complessità della situazione è Caterina Migliazza, la presidente dell’Associazione Cercando Fabrizio e… che infatti dichiara: “Il periodo che stiamo vivendo tutti, e penso soprattutto ai giovani e a quello che hanno dovuto rinunciare in termini di aggregazione ed esperienze, non accende immediatamente creatività e vena. Lezioni in DAD, o anche lo stesso smartworking, non conciliano certo con i momenti di riflessione. Anzi. Sono però convinta – continua Migliazza – che proprio per questo possa essere salutare, direi vivifico, lasciarsi andare alla dolcezza di un bel ricordo. La memoria è davvero qualcosa di prezioso, qualcosa capace di aiutare a creare dei punti fermi su cui eventualmente ricostruire e ripartire. La scrittura è uno strumento potente, perché con essa ci si può prendere cura proprio di quella memoria e quindi di noi stessi. Voglio quindi ringraziare coloro che si sono presi del tempo per sé e hanno voluto regalare a noi i loro ricordi. Spero che questi primi giorni di primavera di fatto di nuova apertura ispirino soprattutto i più giovani: noi davvero contiamo di leggere quanti più ricordi possibili”. E la centralità del ricordo sarà una volta di più ribadita dalla stessa Caterina Migliazza durante la diretta Facebook in programma lunedì 26 aprile alle ore 18 sulla pagina della Biblioteca di Collegno (qui il link) dove verrà presentato il suo libro “Il falco e l’altalena”. Un appuntamento che Caterina Migliazza lancia così: “La pandemia ha ridotto i momenti di condivisione per cui occasioni come queste sono davvero preziose per sottolineare al maggior numero di persone possibile quanto sia terapeutico il racconto di una memoria personale, anche quando questa assume la forma di una favola. Nel libro che presento c’è un avvincente alternarsi di momenti gioiosi e di sprofondamenti nella disperazione, ma è soprattutto il racconto di una speranza che, nonostante tutto, continua a dondolare e che spera di poter volare alto come un falco. È il racconto che io rivolgo a mio figlio”. Alla presentazione del libro ci saranno oltre al sindaco di Collegno Francesco Casciano e l’Assessore alla Cultura Matteo Cavallone anche l’editore Enrico Cavallito e la blogger letteraria Loredana Gasparri. L’Associazione “Cercando Fabrizio e…” sin dalla sua nascita, da quando Fabrizio è sparito ad Assisi, dove frequentava il secondo anno di un corso di musicoterapia, si propone di continuare le ricerche di Fabrizio Catalano, e di tutte le altre persone scomparse. L’Associazione sostiene e dà voce ai familiari di chi non si trova più, per contrastare l’oblio e l’indifferenza, per informare e sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni, al fine di ottenere collaborazione, sostegno, strumenti normativi e operativi adeguati.