Chivasso, mercoledì 25 agosto la festa patronale del Beato Angelo Carletti

Da Chivasso alla biblioteca di Palazzo Cisterna sulle tracce della Summa Angelica del Beato Carletti

Come vuole la tradizione, anche quest’anno, l’ultimo mercoledì di agosto, a Chivasso si svolge la festa patronale del Beato Angelo Carletti. Un programma ricco di eventi organizzati nel pieno rispetto delle regole anti Covid -19. Mercoledì 25 agosto al Parco Mauriziano si tiene la Fiera Regionale con l’esposizione di macchinari, animali di allevamento, auto e moto. I festeggiamenti, come sempre, curati dall’amministrazione in stretta collaborazione della Pro Loco L’Agricola, vedono anche l’esposizione della mostra fotografica “Testimone di un’epoca” di Leonarda Mescia Fatibene, notissima fotografa chivassesse dal 1972 al 2001, e molti momenti di aggregazione sulle sponde del Po, al Parco del Bricel. Ricca l’offerta per domenica 29 agosto quando, a partire dalle ore 9,30, si può partecipare alla camminata non competitiva accompagnata da pillole di storia ed ecologia a cura del Cai di Chivasso e della Hope Running. Durante la stessa giornata è anche possibile fare dei tour in barca grazie alla collaborazione con “Gli amici del Po di Casale”. Nel pomeriggio sono molte le attività pensate per i più piccoli con l’animazione di Lodobus, scacchi giganti, giochi di ruolo e l’esibizione di droni sul Po. La serata si conclude alle 21 quando nel cortile di Palazzo Santa Chiara va in scena lo spettacolo di Livio Viano “Le avventure di Pinocchio”. Parlando del patrono di Chivasso, il Beato Angelo Carletti (Chivasso, 1410 – Cuneo, 11 aprile 1495) , il pensiero corre alla sua maggiore opera la Summa angelica, unico libro stampato a Chivasso nel XV secolo dal Suigus. Il volume tratta delle varie questioni di coscienza e si configura come una guida per i confessori, ebbe gran fortuna e diffusione e come simbolo dell’ortodossia cattolica fu bruciato da Lutero sulla pubblica piazza di Wittenberg il 10 dicembre 1520, insieme alla bolla di scomunica, al codice di diritto canonico e alla Summa Teologica di San Tommaso. Nella Biblioteca di Storia e Cultura del Piemonte Giuseppe Grosso, inestimabile patrimonio di Città metropolitana che ha sede a Palazzo Cisterna, è custodito un incunabolo della Summa angelica, datato 1486, che presenta diffuse note a margine e i capilettera in bicromia rossa e blu. Con il termine incunabolo si definisce convenzionalmente un documento stampato con la tecnologia dei caratteri mobili e realizzato nella seconda metà del XV secolo. Il termine proviene dal latino incunabula, ‘fasce’, a sua volta derivato da cuna, ‘culla’, da cui il significato di ‘origine, primo inizio’. Generalmente gli incunaboli non hanno frontespizio, ma solo una indicazione, spesso approssimativa, che riporta il nome dell’autore dell’opera e un titolo nell’incipit. Le note tipografiche, se presenti, si trovano nel colophon. Infatti i primi libri realizzati con i caratteri mobili tendevano a imitare l’aspetto dei libri manoscritti, in cui questo tipo di indicazioni erano superflue. Il buono stato di conservazione di molti incunaboli, rispetto a libri ben più recenti, è dovuto all’ottima qualità dell’antica carta, fabbricata a mano con stracci di cotone.