REDDITO di LIBERTA’: di cosa si tratta e a chi si chiede

Tale misura è stata istituita con il Decreto Legge 19 maggio 2020, n. 34 (cosiddetto Decreto Rilancio, poi convertito nella Legge 17 luglio 2020, n. 77); ma la disciplina di tale istituto e la procedura indicante le modalità di erogazione sono stante introdotte con due apposite circolari  dell’INPS, la prima dell’8 novembre 2021 n. 166 e la seconda del 24 novembre 2021 n. 4132; per cui provvedimenti recentissimi. Il Reddito di Libertà è un contributo economico che può essere richiesto dalle donne vittime di violenza, senza figli o con figli minori, seguite dai centri antiviolenza riconosciuti dalle regioni e dai servizi sociali. Tale erogazione è stata introdotta al fine di aiutare le vittime nel percorso destinato al raggiungimento di una propria autonomia economica; queste donne devono inoltre avere intrapreso un percorso di fuoriuscita dalla situazione di violenza. Il reddito è destinato a chi si trova in una particolare condizione di povertà e di vulnerabilità, dichiarata e certificata dal servizio sociale professionale di riferimento territoriale. È riconosciuto ed erogato principalmente con lo scopo di andare a coprire: le spese per l’affitto dell’abitazione; percorso scolastico e formativo per i figli o le figlie minori; per riacquisire un’autonomia personale; si tratta di un sussidio di €. 400,00 mensili riconosciuto per 12 mesi.

La domanda può essere presentata all’INPS tramite il Comune di residenza.

Monica Pelissero