Chieri. I beni comuni avranno un nuovo regolamento

DALLA CONDIVISIONE ALLA COLLABORAZIONE: PROCEDURE SEMPLIFICATE

 

Alessandro Sicchiero

È in dirittura di arrivo il nuovo Regolamento dei Beni Comuni, ovvero il “Regolamento comunale sulla collaborazione tra cittadini ed amministrazione per la cura, la gestione condivisa e la rigenerazione dei beni comuni”, che a breve sarà discusso ed approvato in Consiglio comunale. A distanza di otto anni, l’amministrazione ha ritenuto opportuno aggiornare il Regolamento, rinnovando il suo impegno nell’ambito della cura condivisa dei beni comuni, semplificando le procedure e garantendo una maggiore accessibilità ai cittadini. Chieri è stato tra i primi Comuni italiani ad adottare, nel 2014, un Regolamento sui Beni Comuni, che disciplina e rende possibili le ‘azioni di cittadinanza attiva’, attraverso un percorso che muove dalle proposte avanzate dai cittadini per arrivare ai ‘patti di condivisione’, che disciplinano i vari aspetti della gestione e cura dei Beni Comuni, definendo gli impegni sia dell’amministrazione sia dei cittadini. I patti di condivisione sono risultati uno strumento che ha consentito di coinvolgere e rendere protagonisti i cittadini nella gestione e cura dei beni comuni, materiali o immateriali, definendo e disciplinando le modalità di collaborazione tra il Comune e il soggetto proponente (associazioni, soggetti del Terzo settore, gruppi informali di cittadini o singoli cittadini) per la realizzazione di attività di interesse generale. Grazie alla collaborazione con Labsus Laboratorio per la Sussidiarietà, sono state individuate le possibili migliorie da apportare al Regolamento, condivise con la struttura comunale, e sono state raccolte osservazioni da parte dei cittadini. Il percorso proseguirà con il dibattito in seconda commissione consiliare, coinvolgendo i consiglieri comunali di maggioranza e minoranza.  Spiega il Sindaco di Chieri Alessandro SICCHIERO: «Attualmente sono 2i i patti di condivisione attivi a Chieri, che nel 2021 hanno coinvolto oltre mille chieresi. Il bilancio di questa esperienza è assolutamente positivo. Sono uno strumento di raccordo tra amministrazione e cittadini, esempi di cittadinanza attiva e di partecipazione dal basso grazie ai quali la nostra città cresce e diventa migliore. Alla luce di quanto fatto in questi anni, abbiamo ritenuto fosse il momento di migliorare e semplificare il Regolamento. A parte alcune novità lessicali, ad esempio non si parlerà più di “patti di condivisione”, bensì di “patti di collaborazione”, per rimarcarne la valenza operativa, vengono definite con maggior precisione le fasi dell’iter che porta dalla proposta di un patto alla sua sottoscrizione, si prevede il parere del Dirigente competente, affinché la sigla del patto sia sostenuta formalmente da una valutazione tecnica, si eliminano alcuni strumenti di fatto non utilizzati (ad es. il quaderno della partecipazione), si aggiornano le agevolazioni messe a disposizione, in particolare l’assicurazione contro gli infortuni e per la responsabilità civile verso terzi connessi allo svolgimento dell’attività». «I patti di collaborazione sono un tassello importante della nostra idea di partecipazione, che in questi due anni si è tradotta nel progetto “Chieri partecipa” come in “Playgroud civico”-aggiunge Alessandro SICCHIERO-I patti consentono di riportare l’attenzione su spazi sotto utilizzati o degradati, segnalando all’amministrazione la necessità di interventi relativi a igiene urbana, sicurezza, illuminazione ecc… Consentono di programmare attività gratuite coinvolgendo altri cittadini; di sperimentare nuove prassi, a carattere innovativo e partecipativo; di ideare progetti “dal basso”: di sensibilizzare i cittadini su temi di interesse generale; di coinvolgere soggetti con fragilità fisiche, sociali ed economiche, ecc… insomma, migliorano la qualità della vita. Grazie ai patti sono nati servizi che si sono consolidati, diventando punti di riferimento per la comunità. Insomma, la ricaduta sociale e culturale è stata davvero significativa».