La drammatica fuga dall’Ucraina in guerra: imprenditore di Chieri in salvo in Moldavia

Alberto Miglietta al volante dirante la fuga dall’Ucraina

Nel dramma dell’Ucraina c’è anche una piccola, incredibile storia chierese. Per fortuna con un finale positivo. Gian Luca Miglietta, dopo un viaggio allucinante tra bombe, posti di blocco, buio e tanta paura, è arrivato nelle prime ore del mattino in Moldavia, in un convoglio organizzato dall’Ambasciata italiana a Kiev di cui facevano parte con lui alcune decine di altri connazionali. Miglietta, 46 anni, dopo il matrimonio con Irina, ucraina conosciuta qui, si era trasferito da qualche anno a Bucha, nei sobborghi di Kiev, mettendo in piedi una azienda nel settore dei cosmetici. Una vita tranquilla, in un posto tranquillo: prima che scoppiasse l’inferno che stiamo vivendo. Rachele Sacco, consigliera comunale di Chieri con innumerevoli impegni nel volontariato, è amica da sempre di Gian Luca, che a lei si rivolge disperato all’arrivo dei primo bombardamenti. Racconta Sacco: “Mi ha chiamato qualche giorno fa, raccontandomi dei suoi sforzi per contattare l’Ambasciata italiana e dell’impossibilità di raggiungerla per dare corso alla evacuazione. Allora mi sono messa al telefono e ho chiamato tutti i miei contatti, sono arrivata all’ambasciatore e poi ho fatto da ponte per organizzare la fuga. Nel frattempo Gian Luca, la moglie e i loro due cani, si sono rintanati in un bunker. Ad un certo punto, con una vecchia Fiat usata come seconda macchina (la prima è finita distrutta da un bombardamento) hanno rischiato: sono partiti, senza una meta precisa e con gravissimi rischi, mentre i militari dell’ambasciata, con i quali ho tenuto un  contatto continuo, si sono messi sulle loro tracce per portarli nel convoglio con destinazione la Moldavia. Sono state ore drammatiche, ma alla fine ce l’hanno fatta. Incolonnati con altre auto sotto bandiera diplomatica, sono riusciti ad entrare in Moldavia. Di qui, faranno una pausa per rifocillarsi (ho trovato una mia amica disposta ad ospitarli) e poi si dirigeranno verso l’Italia. Non so dire quando, ma presto saranno a Chieri.” (G.G.)