Come si misura la Sostenibilità? Ce lo spiega Luca Dal Fabbro nel suo nuovo Libro

Un volume innovativo sui criteri di valutazione ESG

“Oggi, per valutare un’azienda o un investimento, non è più sufficiente guardare solo i dati finanziari. Sempre più spesso, le decisioni di investimento e le valutazioni dei piani aziendali non si basano solo su parametri “finanziari”, ma prendono in considerazione anche fattori non esclusivamente legati alle performance aziendali, ovvero i fattori ESG (Environmental, Social and Governance), che giocano un ruolo fondamentale nel determinare la strategia di sostenibilità di un investimento nel medio-lungo periodo.” A sostenerlo è Luca Dal Fabbro, presidente e fondatore di ESG European Institute e vice presidente del Circular Economy Network.

 

ESG – La Misurazione della Sostenibilità

Con il libro “ESG – La Misurazione della Sostenibilità” (Rubbettino Editore, 2022), Luca Dal Fabbro, manager di lungo corso nelle più grandi aziende di utility italiane (Snam, Enel, E.ON, Terna, Iren), fornisce un quadro metodologico per misurare la sostenibilità delle aziende. L’obiettivo di questo volume non è solo quello di analizzare le metriche ESG esistenti, ma di avanzare un’analisi che contribuisca al processo di semplificazione e standardizzazione delle metriche ESG esistenti. Questo libro, lettura essenziale per tutti i professionisti che vogliono acquisire una buona comprensione dei principali standard di sostenibilità e delle relative metriche e indicatori, così come per i manager delle piattaforme tecnologiche e gli investitori, fornisce un quadro per comprendere l’importanza di questi fattori nella valutazione della performance di sostenibilità aziendale e spiega come questi driver possono supportare il processo decisionale.

L’Importanza della misurazione della Sostenibilità

La misurazione della sostenibilità è diventata negli ultimi anni, parte integrante della valutazione di un investimento e deve essere considerata come un fattore che contribuisce all’espansione e alla continuità dei piani di business di un’azienda, promuovendo anche lo sviluppo di un nuovo vantaggio competitivo: la capacità di rispondere proattivamente ai cambiamenti globali in atto sul nostro pianeta. Come ha dichiarato Dal Fabbro, “Questo è uno studio importante che evidenzia la necessità di una maggiore trasparenza nel reporting aziendale. L’oggettivazione dei criteri ESG faciliterebbe sia il reporting da parte degli emittenti che il consolidamento di questi criteri in un bilancio integrato, accanto ai dati finanziari. Faciliterebbe anche la valutazione della performance ESG da parte degli investitori e il collegamento della remunerazione del top management a questa performance”. Anche a livello normativo, l’Europa ha compreso l’importanza della rendicontazione non finanziaria, promuovendo in tal senso una direttiva specifica sulla Corporate Sustainability Reporting (CSRD) sull’informativa dei dati non finanziari delle società, pubblicata nell’aprile 2021 dalla Commissione europea. Inoltre, Dal Fabbro ritiene che una corretta rendicontazione può aiutare a prevenire fenomeni di greenwashing – la pratica di manipolare i consumatori facendogli credere di essere stati responsabili dal punto di vista ambientale, quando in realtà non hanno fatto alcuno sforzo in tal senso – così come aiutare gli investitori a prendere decisioni più informate su quali aziende sono più adatte per gli investimenti sulla base delle loro valutazioni di impatto ESG.

In breve, dei criteri di misura uniformi e oggettivi possono guidare più rapidamente lo sviluppo sostenibile verso una transizione ecologica reale e un’economia nazionale e internazionale sempre più circolare.