PIEMONTE ARTE: FRANCESCO CASORATI A CARMAGNOLA, CERAMICA A CASTELLAMONTE, SARKISSIAN, SAUZE D’OULX, CARTOLINE A STUPINIGI, PLAY…

Coordinamento redazionale di Angelo Mistrangelo

CARMAGNOLA. TRA MAGIA E GEOMETRIA. LA PITTURA DI FRANCESCO CASORATI. UN PERCORSO ARTISTICO INDIPENDENTE

Palazzo Lomellini, a Carmagnola, ospita dal 2 settembre al 13 novembre, la mostra antologica di Francesco Casorati, dal titolo “Tra magia e geometria”, curata da Elena Pontiggia, promossa dal Comune di Carmagnola. Vernissage venerdì 2 settembre alle 18,30

La mostra di Francesco Casorati “Tra magia e geometria”, a Palazzo Lomellini a Carmagnola (vernissage venerdì 2 settembre alle 18,30, aperta al pubblico sino al 13 novembre) ripercorre attraverso una trentina di opere, le tappe più significative della lunga carriera dell’artista, suddividendola in quattro “focus” principali dedicati per scelta solo alle sue opere pittoriche e selezionate per il loro significato emblematico dalla curatrice Elena Pontiggia, che, nel suo saggio introduttivo al catalogo, sottolinea il carattere del tutto originale e indipendente del percorso artistico di Francesco Casorati. Nella prima sala di Palazzo Lomellini sono esposte le opere degli anni ’50, come la visionaria “Torre di Babele” del 1952, metafora della guerra, dell’incapacità degli uomini di comprendersi, dipinta da Francesco Casorati appena diciottenne, eppure opera di un artista già maturo, informato, colto, come ricorda la curatrice. Nella seconda sala il periodo successivo caratterizzato dal colore blu, il colore della lontananza e del sogno,  tra cui emerge “il Grande Passero”, opera dipinta nel 1968. La mostra prosegue al secondo piano con la sala dedicata ad una serie di opere dipinte ad acrilico dove i soggetti vengono raffreddati e sospesi come in “Labirinto di carta” del 1984, e infine nell’ultima sala arriviamo alla produzione più recente caratterizzata dal ritorno alla pittura ad olio, che gli permetteva vibrazioni cromatiche e materiche più liriche, come nel poetico “Sette barche e tre pesci” del 2010.

Attraverso le opere selezionate per la mostra, traspare come la pittura di Francesco Casorati abbia la capacità di dialogare con le tendenze a lui contemporanee senza appartenere a nessuna di esse e anche quando, inizio anni sessanta, nei suoi quadri linee e volumi tendono a dissolversi, conservano intatte le proprie radici e genesi figurative e narrative. Anche il periodo post-informale, che attraversa nella seconda metà degli anni Sessanta, è declinato originalmente dall’artista. Casorati dialoga con la Pop Art e dialoga anche col surrealismo, soprattutto di Magritte. Il blu, su cui nella seconda metà degli anni Sessanta imposta le sue composizioni, è insieme il colore della lontananza – come diceva Cézanne – e il colore del sogno. È una monocromia che sottrae l’immagine alla banale colorazione della vita quotidiana e al realismo immediato, altrettanto banale. Per oltre un decennio, fra gli anni Settanta e Ottanta, Francesco abbandona la tecnica ad olio a favore dell’acrilico, funzionale per ottenere una tessitura quasi monocromatica e rarefatta, su cui proiettare la nuova fiaba visuale dalle tonalità atimbriche e dal rigore architettonico metafisico. Infine la tappa ultima, aperta dal trittico “Burrasca” del 1986, quella del ritorno alla pittura ad olio, a ritmi espressivi, a affabulazioni sceniche, a vibrazioni cromatiche nuove e intrise di “poetica irragionevolezza”, rimanendo intatto il controllo mentale e formale della composizione. La cifra che accomuna le diverse fasi, arrivando alle opere degli anni 2000, è il carattere antinaturalistico della intera rappresentazione pittorica di Francesco, ad un tempo logica e lirica, mentale e visionaria, fiabesca e astratta, autonoma dalle correnti artistiche, ma aperta al dialogo, pur sui generis, con alcune di queste quando non lontane dalla sua poetica e visione del mondo.

Dal 2 settembre al 13 novembre 2022, a Palazzo Lomellini, piazza S.Agostino 17, Carmagnola (TO). Info Comune di Carmagnola 011/9724238.

Vernissage a ingresso libero venerdì 2 settembre alle 18,30 a Palazzo Lomellini.

Orario dal 2 all’11 settembre: dal lunedì al venerdì 20,30-23; sabato e domenica 15,30-18,30 e 20,30-23. Orario dal 12 settembre al 13 novembre: giovedì, venerdì e sabato 15,30-18,30, sabato e domenica 10,30-12,30 e 15,30-18,30.

Ingresso libero.

 

61ª MOSTRA DELLA CERAMICA DI CASTELLAMONTE – 2022

L’Amministrazione comunale, rappresentata dal Sindaco Pasquale Mazza e dall’Assessore alla Cultura Claudio Bethaz, insieme al curatore Giuseppe Bertero, già responsabile delle precedenti mostre, con i ceramisti di Castellamonte e il Liceo Artistico “Felice Faccio”, hanno deliberato di dedicare la sessantunesima edizione della mostra della ceramica ai Cento Anni della Scuola d’Arte “Felice Faccio”, oggi Liceo Artistico, che dall’anno della sua fondazione nel 1922 ad oggi è sempre stato un luogo di alta formazione educativa e importante centro culturale per il territorio. Una serie articolata di eventi sarà attivata per ricordare al meglio questo importante appuntamento storico.

Per l’occasione verrà allestita una mostra del centenario presso il Liceo Artistico Statale “Felice Faccio” a cura del Dirigente Scolastico e dei docenti che presenteranno opere storiche e recenti dell’attività didattica della sezione ceramica.

Fra le molte iniziative si torna a proporre il progetto “ritorno alla rotonda antonelliana” che nella passata edizione ha riscosso un grandissimo successo durante tutto il periodo dell’esposizione ma anche ben oltre il termine della mostra. In questo spazio suggestivo è prevista l’esposizione di grandi e medie opere realizzate dagli artisti di Castellamonte, di Faenza, della “Baia della Ceramica” (Savona, Albissola Marina, Albisola Superiore e Celle Ligure) e Pavia compresa. Un’occasione prestigiosa per gettare uno “sguardo” aggiornato sulla contemporaneità della scultura in ceramica.

Fra le arcate del Palazzo Antonelli, sede del Comune, saranno esposte le famose stufe di Castellamonte sia quelle della tradizione che quelle contemporanee di squisita fattura e sempre più famose nel mondo, presenti nelle case di famosi attori italiani e americani.

Al piano terra del Centro Congressi Martinetti, sarà allestita la mostra delle opere selezionate per il concorso internazionale “Ceramics in Love  2022”, dedicato in particolare alla Ucraina dove sono presenti ben cinque artisti che fra indicibili difficoltà sono riusciti a far pervenire le loro sculture.

La mostra presenta un insieme di opere di grandissimo interesse  estetico, 103 il numero delle opere provenienti dall’Italia e da 15 diverse nazioni del mondo.

Fin dalle sue origini il concorso si è posto l’obiettivo di accogliere e consentire ad un nutrito numero di artisti italiani e stranieri di potere mostrare la loro creatività sulla ribalta del prestigioso palcoscenico della Mostra di Castellamonte; di interpretare un’arte tanto antica quanto moderna e sempre attraente per la qualità delle sue forme, colori, dimensioni, tecnologie innovative e non per ultimo, di favorire un dialogo proficuo fra artisti di differenti culture.

Al secondo piano del Centro Congressi Piero Martinetti, sarà ospitata la Collezione permanente delle “ceramiche sonore”, ovvero i fischietti in terracotta provenienti da tutte le parti del mondo raccolti dal grande ceramista Mario Giani noto a tutti come CLIZIA e da lui donati alla città.

Nella stessa sede espositiva faranno bella mostra di sé le POP/OPERE in ceramica molto innovative nella forma e nella tecnica di due giovani artisti: Gianluca Cutrupi e Paolo Pastorino.

Sempre in materia di fischietti in terracotta, al primo piano del Martinetti, continua l’esposizione delle opere del recente concorso internazionale “Ceramiche Sonore”, inaugurata a maggio 2022.

Ai cento anni della scuola d’arte si aggiungono i duecento anni della Casa della Musica, per l’occasione gli allievi del corso di ceramica del Liceo Artistico, diretti dal loro docente prof. Davide Quagliolo, presentano diversi strumenti musicali realizzati in terracotta smaltata maiolicata.

Sempre alla Casa della Musica sarà esposto un grande bassorilievo dello scultore Enrico CARMASSI proveniente dalla Fondazione San Paolo di Torino

Questa sessantunesima  edizione vede l’importante presenza alla Fornace Pagliero 1814 di Spineto, frazione di Castellamonte, della mostra  “KÈRAMOS”-Off Gallery – Gulliarte di Savona con otto artisti contemporanei della ceramica.

Al piano terra del Centro Congressi Martinetti, come buona consuetudine, il CNA propone  le sue ceramiche da “indossare”.

Per questa 61aEdizione della Mostra, dedicata al Centenario della Scuola Felice Faccio, oggi Liceo Artistico Statale, il manifesto è stato creato da Luca Chiartano. Si è voluto raffigurare un particolare di un grande altorilievo dello scultore Enrico Carmassi, insegnante e preside dal 1944 al 1967 della medesima scuola. Un particolare che ben rappresenta la lavorazione dell’argilla sia nella didattica scolastica, sia nelle botteghe che nelle industrie del settore in Castellamonte.

Durante la mostra saranno presenti tutte le realtà della produzione ceramica di Castellamonte, nota per le sue stufe, di antica tradizione ed elegante valore estetico, via via attualizzate da un moderno design di sapore contemporaneo, insieme con le numerose botteghe d’arte che portano avanti con tanta passione il fascino arcano dell’argilla quando incontra l’ardore dei forni e il fuoco della creatività. Le vicende  dell’arte non sono soltanto quella delle grandi realizzazioni clamorose, dei nomi famosi, dei musei prestigiosi, ma anche quelle minute, fatte di lavoro onesto e impegno quotidiano nei laboratori, negli atelier e nelle botteghe artigiane, portavoce di cultura e tradizioni locali, senza dimenticare che sono una dimensione importante anche per l’economia e il sistema produttivo, in grado di stringere un forte legame con il territorio, sulle tracce della sua storia, della sua identità , ma soprattutto per la capacità  di prevedere ulteriori sviluppi futuri.

Anche per l’edizione di quest’anno sono confermati i punti espositivi pubblici che da sempre accompagnano il percorso ufficiale della mostra: la Rotonda Antonelliana, le arcate del Palazzo Antonelli, il Centro Congressi Martinetti, la Casa della Musica, la storica Fornace Pagliero 1814 e quelli privati come luogo di confronto e di dialogo fra artisti e cultori dell’arte ceramica, quali il “Cantiere delle Arti”, la ditta “La Castellamonte”, le “Fornaci Museo Pagliero”, le “ Ceramiche Castellamonte” di Elisa Giampietro, le “ Ceramiche Camerlo”, le “Ceramiche Grandinetti”,.

LA 61aMOSTRA DELLA CERAMICA DI CASTELLAMONTE SARÀ INAUGURATA SABATO 20 AGOSTO ALLE ORE 17 IN PIAZZA MARTIRI DELLA LIBERTÀ. Orari della mostra dal martedì al venerdì ore 17, 00 – 21,00; sabato e domenica dalle ore 10,00 alle 21,00. Ingresso libero.

 

AOSTA. APRE AL CENTRO SAINT-BÉNIN LA MOSTRA ARSHAK SARKISSIAN. ANGELI E DEMONI

L’Assessorato Beni culturali, Turismo, Sport e Commercio della Regione autonoma Valle d’Aosta comunica che venerdì 29 luglio 2022, alle ore 18, sarà inaugurata presso il Centro Saint-Bénin di Aosta la mostra Arshak Sarkissian. Angeli e Demoni. L’esposizione, a cura di Dominique Lora, è dedicata all’artista armeno Arshak Sarkissian, figura emergente dell’arte contemporanea, e presenta una ricca selezione di dipinti, disegni, incisioni e installazioni. Arshak Sarkissian (1981) vive e lavora tra Jerevan e Londra. Ha iniziato giovanissimo la carriera artistica, unendo lo spirito del mondo classico con elementi contemporanei e creando personaggi surreali, tra realtà e invenzione, ispirato dai maestri della storia dell’arte e dalla tradizione popolare armena. La curatrice Dominique Lora così introduce la mostra di Aosta: “L’artista è un figlio emblematico della sua epoca poiché ha conosciuto la fine dell’impero sovietico e la complessa transizione che ne è risultata. Come un ricercatore polifonico che sconfina oltre la dimensione progettuale del lavoro, sperimenta e alterna mezzi espressivi quali pittura, disegno, grafica, scultura e installazione, giocando con segni, simboli e materiali che, come idiomi babelici, si confondono, si sovrappongono e si riorganizzano. La sua visione del mondo inizia e si compie attraverso opere pregne di memoria, di colori, di forme antiche e moderne, permeate di umorismo e dense di drammaticità collettiva”. Le composizioni di Sarkissian sono animate da bizzarre figure, saltimbanchi, popolani, cantastorie, folli, pescatori, scimmie, strani animali antropomorfi o ancora creature stravaganti e fenomeni da baraccone, accarezzati da una luce fissa e assorta. L’artista ritrae soggetti inconsueti, il cui corpo si fa spesso emblema, mezzo espressivo essenziale a cui è conferita una bellezza straniante. Personaggi grotteschi in pose classicheggianti, con volti dall’espressione composta, rivelano il dramma di un’umanità magnetica che attrae. La sua iconografia è ispirata alla quotidianità e a un mondo familiare, trattato con un distacco malinconico che conferisce ai suoi soggetti un’aura magica, inafferrabile, irreale. “La pittura di Arshak – scrive in catalogo Daria Jorioz, dirigente delle Attività espositive – si è nutrita della lezione di inquieti maestri quali Jieronymus Bosch, Francisco de Goya ed Ernst Ludwig Kirchner, ha guardato alla dimensione onirica del Surrealismo e in particolare a Max Ernst, si è lasciata ispirare da tutta la storia dell’arte, forse anche dalle disturbanti fotografie di Diane Arbus e dalle stranianti visioni di Matthew Barney, per giungere a una sintesi personale ed efficacissima, che ci consegna una visione del presente complessa ma anche solidamente radicata nel passato, di cui vengono colte e rielaborate suggestioni artistiche molto diverse tra loro, senza alcuna preclusione”. In mostra al Centro Saint-Bénin di Aosta sono presentati anche disegni e incisioni ispirati al soggetto dei Freak Shows e ai Caprichos di Francisco de Goya. In questa serie di lavori Sarkissian si allontana dalle gioiose composizioni che lo contraddistinguono per sperimentare una nuova qualità strutturale. Lo spazio mentale dell’opera diventa una mappa immaginaria in cui l’artista riorganizza e traccia i propri sogni, le proprie geografie, le proprie architetture. La base del suo lavoro sono le fotografie di archivio degli artisti di spettacolo, i cosiddetti Freaks, resi famosi al grande pubblico dall’omonimo film di Tod Browning del 1932. Ispirandosi alla documentazione ottocentesca in bianco e nero, Arshak esplora l’origine e il carattere del corpo contemporaneo, richiamando rappresentazioni corporee e forme dell’anatomia umana ormai quasi dimenticate. La mostra è arricchita infine dall’installazione Anime Immaginarie, una scenografia teatrale composta da maschere e costumi misteriosi, inquietanti ma anche magici e liberatori, che mettono in scena un incontro tra umanità e natura, bellezza e bruttezza. L’installazione evoca una fantasia creativa che ricorda da vicino maestri del passato come Arcimboldo, Gustave Moreau e, più di recente, opere cinematografiche come Eyes Wide Shut di Stanley Kubrick. Ogni personaggio esprime uno stato di ambiguità tra finzione e realtà, tra amore e morte, muovendosi con eleganza nello spazio entrando in un dialogo armonioso con l’architettura del Centro Saint-Bénin di Aosta.

L’esposizione è accompagnata da un catalogo bilingue (italiano, francese) edito da Sagep, con testi di Dominique Lora e di Daria Jorioz, acquistabile in mostra al prezzo di 20 euro.

 

SAUZE D’OULX. MOSTRA FOTOGRAFICA “L’UOMO E LA MONTAGNA”

la Fondazione Torino Musei segnala l’inaugurazione, sabato 30 luglio alle 16, della mostra fotografica L’uomo e la montagna, allestita nell’Ufficio del Turismo di Sauze d’Oulx, che presenta fotografie di viaggio di Carla e Giorgio Milone, coppia di appassionati fotografi viaggiatori. Il progetto si inserisce tra le attività che la Fondazione Torino Musei sviluppa con l’obiettivo di divenire un punto di riferimento per gli enti locali, affiancando alla gestione diretta di tre musei un’attività di sostegno allo sviluppo delle realtà culturali presenti sul territorio regionale.

 

 

“DIRE, FARE, LIMONI” AL POLO DEL ‘900

 Nel cortile di Palazzo San Daniele un nuovo spazio gratuito, verde e sostenibile dove studiare, leggere e incontrarsi

Il Polo del ‘900 cresce ancora e amplia gli spazi gratuiti a disposizione di giovani, ricercatori, lavoratori. Inaugura così nel cortile di Palazzo San Daniele (Via del Carmine, 14) un grande spazio all’aperto per studiare, lavorare, incontrarsi e far crescere idee e progetti. Un nuovo allestimento verde e sostenibile, dotato di oltre 40 postazioni e uno spazio per eventi, presentazioni e incontri pensato per ospitare attività per bambini, seminari, laboratori e messo a disposizione delle realtà emergenti della città per accogliere e sviluppare iniziative artistiche e legate al verde. Aperto fino al 30 ottobre, dal lunedì al venerdì (17.00-21.00) e anche sabato e domenica (10.00-20.00) ad accesso libero.

Il cortile del Polo del ‘900 apre le porte oggi 19 luglio alle ore 18 alla presenza del nuovo Consiglio di Amministrazione e del Presidente Alberto Sinigaglia che nella stessa giornata incontrano per la prima volta i 25 enti del Polo. Completa la serata d’inaugurazione il live set del musicista polistrumentista Andrea Cilano.

“Il nuovo cortile è semplicemente una cosa bella – spiega Emiliano Paoletti, direttore del Polo del ‘900 – uno spazio di felicità a disposizione di tutti. Al Polo vogliamo aiutare le persone a coltivare il desiderio di vivere a pieno il proprio tempo, a sognare il proprio futuro, a credere nella nostra storia e portarla avanti insieme. L’invenzione di questo nuovo spazio è solo un seme di cambiamento, qualcosa che speriamo liberi energie, idee e nuove visioni”.

Firma il progetto di riqualificazione del cortile Erker Studio in collaborazione con Turin Garden. “Dire, fare, limoni” è il claim che ne accompagna l’apertura, sulla falsariga del gioco “Dire, fare, baciare” che da bambini spesso ci riuniva  proprio nel cortile di scuola.

CARTOLINE STORICHE. LA STORIA DELLA PALAZZINA DI CACCIA DI STUPINIGI NELLE CARTOLINE D’EPOCA

30 luglio – 4 settembre 2022

Sala del Cervo, Palazzina di Caccia di Stupinigi

Attraverso 60 cartoline d’epoca, nella Sala del Cervo della Palazzina di Caccia di Stupinigi, dal 30 luglio al 4 settembre, si snoda un ideale percorso storico tra le immagini e le memorie immortalate in un cartoncino rettangolare. Le cartoline provengono dalla collezione di più di 50mila cartoline d’epoca di Angelo Magliacane, raccolte nei mercatini in giro per il mondo.

“Sono sempre alla costante ricerca di quei cartoncini illustrati – racconta Magliacane – che sono segno e traccia della storia dei nostri bellissimi borghi ed anche della vita quotidiana dei nostri avi e la nostalgia è sicuramente una delle ragioni per cui colleziono cartoline. Le immagini e i racconti mostrati sono spesso associati a memorie del nostro e proprio passato che rievocano ricordi, emozioni e bellezze”.

La prima cartolina postale del mondo fu della Correspondenz-Karte e non conteneva immagini. Era un cartoncino in bianco e nero emesso dalle poste dell’Impero Austro-Ungarico il 1° ottobre 1869. Fu inventata da Emanuel Herrmann, professore di Economia all’Accademia Militare Teresiana, con l’intento di sostituire, per la breve corrispondenza, le più onerose lettere. Ma il titolo di fautrice della cartolina illustrata spetta alla Francia: nel 1870 il libraio Bernardeau de Sillé-le-Guillaume ebbe per primo l’idea di ornare di disegni e figure le cartoline e nel 1891 Dominique Piazza ideò le cartoline illustrate con fotografie. Il 23 giugno 1873 anche l’Italia introduce la “Cartolina postale di Stato”.

Mostra di Cartoline storiche

A cura di Angelo Magliacane

Palazzina di Caccia di Stupinigi

Piazza Principe Amedeo 7, Stupinigi – Nichelino (TO)

www.ordinemauriziano.it

Giorni e orario di apertura: da martedì a venerdì 10-17,30 (ultimo ingresso ore 17); sabato, domenica e festivi 10-18,30 (ultimo ingresso ore 18).

La mostra è a ingresso libero, rientra nel percorso di visita della Palazzina

Biglietto: 12 euro intero; 8 euro ridotto

Gratuito minori di 6 anni e possessori di Abbonamento Musei Torino Piemonte e Royal Card

Info: 011.6200634

 

MACUGNAGA. MOSTRA “PASSARE LE ALPI”

Passare le Alpi segna il ritorno della grande mostra collettiva itinerante a cielo aperto del progetto Di-Se – Disegnare il territorio, quest’anno dedicata alle alte vie di comunicazione, ai passi alpini, ai mezzi di trasporto e ai viaggiatori tra Val d’Ossola e Canton Vallese.

Sarà visitabile da sabato 30 luglio a domenica 28 agosto nei centri storici di Macugnaga (VB), ai piedi del Monte Rosa, e della frazione Ponte di Formazza, nell’omonima valle, estrema punta settentrionale del Piemonte che si incunea in Svizzera.

Inaugurazione sabato 30 luglio, ore 11, Formazza (VB) – Dorf Platz, centro della frazione Ponte, ore 17, Macugnaga (VB) – dalla piazza del municipio alla frazione Dorf.

 

LA GRANDE NAVE – FRANCESCO CASORATI A CERVO

Dal 22 luglio al 14 agosto all’Oratorio di Santa Caterina di Cervo la mostra omaggio all’artista

Ha inaugurato venerdì 22 luglio e resterà visitabile fino al 14 agosto La Grande Nave, mostra dedicata a Francesco Casorati e curata dall’Archivio Casorati in collaborazione con il Comune di Cervo all’Oratorio di Santa Caterina, nel cuore del borgo antico. La giornata di venerdì 22 luglio inizierà alle 17.00 con la presentazione di una targa dedicata al Maestro Francesco Casorati presso la sua abitazione, in Strada San Bernardo 5, alla quale presenzierà il sindaco di Cervo Lina Cha. Seguirà, alle 17.45 nell’Oratorio di Santa Caterina, una conversazione sull’artista coordinata dalle figlie di Francesco Casorati nell’ambito della quale sarà presentato il catalogo della mostra, curato dall’Archivio Casorati e con testi di Marco Vallora e di Alfonso Sista, storico dell’arte che interverrà. Alle 18.30, infine, l’inaugurazione della mostra all’Oratorio di Santa Caterina, che ha ingresso libero e resterà aperta dal 22 luglio al 14 agosto dalle 18.30 alle 21.30. La mostra rientra nel progetto “Pittori famosi”, con cui Cervo vuole rendere omaggio e celebrare i “suoi” artisti, sancendone il legame con il borgo e il suo paesaggio culturale e valorizzando sempre più una storia fatta di arte, musica (qui il violinista ungherese Sandor Végh fondò nel 1964 il Festival Internazionale di Musica da Camera) e letteratura (a Cervo abitarono Henry Furst e Orsola Nemi, che portarono nel borgo intellettuali che ruotavano intorno alla Fondazione Bellonci e al Premio Strega, legame recuperato grazie a Cervo ti Strega). A metà degli anni Cinquanta Cervo ha ospitato una comunità di artisti torinesi formata da pittori di fama nazionale che hanno ricoperto ruoli di prestigio nell’ambito dell’istruzione artistica e in campo accademico. Adalberto e Romano Campagnoli, Francesco Casorati, Piero Martina e Sergio Saroni hanno deciso di fare del borgo una seconda residenza, lavorando intensamente a Cervo per molti anni. A loro si sono poi aggiunti artisti con frequentazione meno assidua, tra cui Felice Casorati e la moglie, la pittrice Daphne Maugham, Francesco Menzio, Carlo Levi e Nicola Galante parte del gruppo dei cosiddetti Sei di Torino, Nino Aimone e Mauro Chessa. Proprio a metà degli anni Cinquanta ebbe il suo periodo di massimo splendore a Cervo Il Pennello d’oro, concorso di pittura aperto a tutti fondato proprio dagli artisti torinesi e, dopo essere stato dimenticato per un periodo, tornato a rifiorire fino a giungere oggi alle trentesima edizione che si svolgerà, come consuetudine, nel primo weekend di settembre.

REGGIA DI VENARIA: MOSTRA “PLAY. VIDEOGAME, ARTE E OLTRE”

La Reggia di Venaria presenta PLAY. Videogame, arte e oltre, una grande mostra che indaga i videogiochi come “decima forma d’arte” praticata da 3 miliardi di persone nel mondo, riconoscendone i profondi impatti nella società contemporanea.

Nell’anno dedicato al tema del “gioco”, la Reggia ha scelto di raccontare i videogiochi in quanto rilevante comparto creativo dove nascono idee e visioni, una meta forma d’arte in cui architettura, pittura, scultura, musica, arti performative, poesia, cinema, fumetto convivono dando vita a stratificati mondi collettivi. La mostra è visitabile presso le Sale delle Arti della Reggia di Venaria dal 22 luglio 2022 al 15 gennaio 2023.

A partire da domani, inoltre, La Venaria Reale inaugura le Sere d’Estate alla Reggia, le aperture serali in cui è possibile visitare la Reggia, le mostre e i Giardini – animati da spettacoli di musica e danza – fino alle ore 22.30, ogni venerdì e sabato dal 22 luglio fino a domenica 14 agosto incluso. Durante le aperture serali il pubblico può vivere l’esperienza del “Venaria Light Show – Il Grande Gioco”, un videogioco “reale” di interazione e cooperazione creativa appositamente realizzato per la Reggia, come prosecuzione ideale della mostra.

MUSEI SALUZZO – IN NOTTURNA

sabato 30 luglio ore 21-24

Nel periodo estivo Castiglia, Casa Cavassa e Antico Palazzo Comunale con Torre Civica e Pinacoteca Matteo Olivero aprono le loro porte oltre l’orario abituale. Approfittatene per trascorrere a Saluzzo una serata diversa dal solito con le nostre visite guidate notturne, un’occasione non solo per scoprire – o riscoprire – le meraviglie dei musei saluzzesi, ma anche per ammirarle in un’atmosfera totalmente differente da quella usuale.

Il secondo appuntamento sarà “Una notte a Casa Cavassa”.

Lasciati affascinare dal fasto di uno degli edifici simbolo del Rinascimento saluzzese in notturna con la possibilità di accedere alla visita autonoma del museo dalle 21 alle 24 con ingresso ridotto o partecipare alle esclusive visite guidate proposte alle ore 21,30 e 22,30.

Orario apertura del museo per la visita autonoma: dalle 21 alle 24

Costo visite guidate: 2€ + biglietto d’ingresso al museo.

La prenotazione alle visite guidate è obbligatoria rivolgendosi a:

musa@itur.it / Tel. 800 942241.