LE PERLE NERE DELLA MUSICA a cura di Edoardo Ferrati

Leos Janacek (1854-1928), foto

Messa Glagolitica; Sinfonietta – Solisti: Marlyn Bistrom (soprano), Jennifer Josthon (mezzosoprano),

Ladislav Egrl (tenore), Adam Plischtka (basso) / Orchestra Filarmonica di Srasburgo e coro Filarmonico Ceco di Brno diretti da Marko Letonja

etichetta Warner Music 019029628034; registrazione aprile 2022; pubblicazione luglio 2022; durata 1h.6’

 

L’originalità di Janacek si trova identificata nella biografia, per gran parte della sua esistenza fu un maestro della provincia morava che nel tempo libero si dedicava alla studio del canto popolare nella sua struttura ritmica e melodica. Per comprendere meglio il termine glagolitico bisogna risalire alla giovinezza del compositore (1869): da qui il proposito di comporre una Messa  con l’uso di un’antica lingua slava, adottando la scrittura glagolitica, derivata con probabilità dalla grafia greca del settimo e dell’ottavo secolo e da un alfabeto ancora precedente paleoslavo il cui nome si legge alla parola “glagola” che è la traduzione del “dicit” latino in alcune zone della Croazia. Sul versante etimologico alfabeto “glagolitico”  significa alfabeto del Verbo. Una Messa religiosa? Proprio per nulla. Lo stesso Janacek esplicita questa precisazione: Ho voluto ritrarre la fiducia nella saldezza della nazione su una base non religiosa che chiama Dio come testimone. La composizione vide la luce in breve tempo e venne eseguita per la prima volta il 5 dicembre 1927 al Sokol Stadium di Brno. All’ascolto si coglie subito l’arditezza creativa di Janacek: ritmica non molto ricca  e varia strumentazione costruita su un’invenzione tematica a cellule melodiche brevi ricavate dalla lingua parlata. Nella scrittura orchestrale sono privilegiate le sonorità acute e basse sempre incastrate in un contesto che agisce tra lucide luci trasparenti e momenti di barbarica violenza.

Opera matura è la Sinfonietta dietro cui si cela un preciso disegno etico-politico. Nella memoria del compositore è viva la data del 28 ottobre 1918 giorno in cui , grazie alla caduta della monarchia, venne realizzato un antico sogno: la nascita dello Stato  Nazionale Ceco. Prese a pretesto una passeggiata nella città  liberata. Ogni movimento reca la precisa indicazione di un autentico luogo topografico di Brno. La scrittura procede con passo rapido ed energico. Le sezioni chiavi sono costruite sul principio di uno strumento solista con il “tutti” dell’orchestra, di una famiglia di strumenti con l’altra, di un concertino con un ripieno. Cuore della Sinfonietta è il movimento centrale (Moderato) dove una lirica aura viene contrapposta al suono selvaggio degli ottoni. Cinque movimenti flessibili nella loro agogica e nella diversa distribuzione dell’organico orchestrale.

Superbi i solisti e il coro che mettono in risalto la dimensione vocale propensa all’eccesso: effetti parlati, registro acuto fino allo spasimo, invocazioni, rapidi accenti di devozione. Incisiva la scansione ritmica  gestita da un vigore primitivo, barbarico del tutto inedito rispetto alla consueta atmosfera religiosa. Un capolavoro percorso da una instancabile carica  innovativa di grande suggestione.

Filarmonica di Strasburgo in grande spolvero, netta nei timbri e vitale per energia. La direzione dello sloveno Marko Letonja licenzia una lettura  che bilancia con cura la solidità e l’energia del suono. Una edizione degna di confrontarsi con le famose incisioni firmate d Kubelik, Bernstein, Neumann, Ancerl, Rattle, Masur realizzate negli anni 1963(91.