Prostituzione sulle strade, Villastellone introduce per primo il Daspo Urbano
Tre importanti strade provinciali che attraversano il territorio comunale di Villastellone – la 122, 130 e 393 – sono letteralmente assediate dalla prostituzione su strada. Il fenomeno ha conosciuto un preoccupante incremento con l’estate, di fatto raddoppiando. E quello che è peggio, l’atteggiamento delle lavoratrici del sesso a pagamento si è fatto aggressivo e invadente nei confronti di chiunque si trovi a transitare per quegli assi viari.
Il Comune di Villastellone ha deciso così di porre rimedio a una situazione denunciata da tempo da molti cittadini e ben nota alle forze dell’ordine. E ha approvato nella seduta di ieri del Consiglio comunale, con anche il voto dell’opposizione, l’introduzione del cosiddetto Daspo Urbano nei confronti delle persone segnalate.
Il Daspo Urbano è stato introdotto nella legislazione dal cosiddetto Decreto Minniti n. 42 del 20 febbraio 2017 convertito in legge n. 48 del 18 aprile 2017, che autorizza i Comuni a modificare le proprie dinamiche di sicurezza sul territorio a fronte di atti di condotta molesta e volti a minare il decoro urbano. Tecnicamente si tratta di una modifica al regolamento comunale di Polizia Urbana che definisce le zone del proprio territorio nelle quali è possibile applicare le misure previste dalla legge nazionale.
La normativa permette al Comune tre concrete attività di contrasto: 1. Alla prima segnalazione, i vigili o i carabinieri emettono al soggetto una sanzione fra i 100 e i 300 euro e impongono l’allontanamento per 48 ore dal territorio comunale; 2. In caso di recidiva entra in gioco la Questura e si dispone al soggetto il divieto di accesso totale al territorio comunale per 12 mesi, 24 se ha già riportato condanne; 3. In caso di ulteriore recidiva, viene disposto l’arresto fino a 1 anno o 2 se già pregiudicato.
Spiega il vicesindaco con delega alla sicurezza, Domenico Ristaino: «Villastellone è il primo Comune della Città metropolitana di Torino a introdurre questo strumento. La norma non parla esplicitamente di prostituzione ma più genericamente di condotte moleste e minaccia al decoro urbano, in cui queste ricadono ampiamente: non si punisce quindi la persona ma i comportamenti. Questo può essere di grande aiuto perché, in passato, le periodiche retate effettuate dalle forze dell’ordine finivano in un nulla di fatto a fronte della dichiarazione delle ragazze di non essere sfruttate ma di lavorare liberamente. L’idea di adottare questo strumento ci è stata suggerita dal Comando della Stazione Carabinieri: l’abbiamo fatto studiare e adattare dal comandante della Polizia Municipale Gianclaudio Maione che ha predisposto le modifiche al regolamento approvate all’unanimità . Ci stanno già arrivando le richieste da altri Comuni per studiare provvedimenti analoghi».
Dal consigliere regionale e vicepresidente del Gruppo Fratelli d’Italia Davide Nicco il vivo apprezzamento per il risultato: «Quello di Villastellone è un caso in cui i cittadini stessi si fanno carico in prima persona del controllo del loro territorio segnalando con elevato senso civico e di comunità i comportamenti illegali di cui il territorio è fatto oggetto. Il nuovo Daspo Urbano è un esempio virtuoso di coordinamento fra Amministrazione Comunale e presidii locali delle Forze dell’Ordine nelle politiche di sicurezza e decoro urbano. Mi rendo disponibile con piacere a organizzare a breve un incontro con i Comuni limitrofi per fare rete ed evitare che il fenomeno si sposti semplicemente al di là dei confini comunali senza venire risolto in modo coordinato ed efficace».