AMARCORD – Chieri. Quando a San Carlo il tennis era di casa…

Nel 1935 il primo campo nel ‘padiglione’, negli Anni Cinquanta il boom, con il Fulgor Tennis Club

 

Ai lettori meno giovani di Centotorrri, osservando questo titolo.  verrà subito in mente: chissà dove ho lasciato la racchetta e le scarpette con suola rigorosamente piatta? In quale ripostiglio? La racchetta era di legno con corde di budello oppure di materiale sintetico, fibra di carbonio, vetroresina? Centinaia, forse migliaia, hanno calpestato per qualche ora la terra battuta dei campi di Villa S.Carlo. Attingendo agli archivi dei Gesuiti di S.Antonio-S.Carlo, riferisco qualche notizia sulla costruzione dei campi da tennis. Prima uno, poi due, poi tre. Il tennis in Congregazione Mariana non era lo sport più antico: nacque dopo altre due attività, il calcio e la “pelota”, un misto di baseball-tamburello, che si giocava nel vecchio cortile di S.Antonio negli anni trenta. Risale al 1935 la costruzione del primo campo da tennis nel “Padiglione”, l’attuale zona tra via S.Agostino e via Marconi, nel luogo dove tra gli anni ’50 e ’60 furono poi costruiti il “grattacielo” e le altre case a fianco della bellissima chiesa di S.Bernardino. I congregati di allora, con sede a S.Antonio, ricordavano quanta fatica fosse loro costato quell’allestimento: via vai di carriole, sudatissime rollate, le segnature del campo a mano con il gesso prima delle partite. Venduto il “Padiglione” ed acquistata villa S.Carlo nel 1950, un nuovo campo da tennis (n.1), inferiore, fu ricostruito assieme ad un secondo, riservato (n.2) ai “gagni” nella zona superiore. Nel 1953 iniziarono i primi tornei notturni interni con vittorie degli allora insuperabili Beppe Badoglio e Pin Gay.  Il 1956 fu l’anno di Giovanni Tagini che, in coppia con Lallo Viola, si aggiudicò la vittoria su Nino Gambino e Ginetto Piovano. In quegli anni il singolo non lasciava chance a nessuno per l’egemonia incontrastata di Nino e Giovanni.

Renato Tosco e Nino Gambino a Villa San Carlo, anni ’60

Il primo gennaio 1958 nacque il Fulgor Tennis Club, su idea di Valerio Masera: presidente Saverio Tabasso, segretario e animatore Giovanni Tagini, che per molti anni seguì l’attività tennistica in ogni suo aspetto. In quell’anno venne anche rifatto il campo n.2 e furono omologati entrambi i campi dalla FIT (Federazione Italiana Tennis). Giovanni Tagini  poté così organizzare nel 1958 il primo torneo per la cat. Juniores vinto dal T.C.Torino, che bissò la vittoria anche nel ‘59, anno in cui nacque il primo torneo notturno, vinto dalla società Canottieri Caprera.

I tornei si susseguirono ininterrottamente sino al 1968 con la partecipazione dei migliori giocatori della regione, sempre seguiti da un caloroso pubblico.  Sia il giudice arbitro Rossetti che tutti i giocatori intervenivano volentieri alle gare chieresi, poiché vi trovavano un clima familiare e accogliente. Grazie anche alle bottiglie dei “rossi” offerte da Nino Gambino, dopo (ma anche prima…!!!) delle partite , nell’immancabile visita alla sua cantina, alla fonderia di via Garibaldi 2. Infatti, nonostante il suo carattere piuttosto “originale”, Nino era amico di tutti gli iscritti, anche perché con il socio Giorgio Chiosso partecipava a tutti i tornei regionali,  piazzandosi sovente sul podio.

Un’altra persona preziosa da ricordare è indubbiamente Gigi Biasiolo, padre di Carlo, Iside e Dario, che ancora oggi si occupa dello sport a San Carlo. Si può dire con certezza che fu la persona che calpestò di più la terra rossa, senza aver giocato neppure una partita: con grande competenza e umiltà, ogni mattina puntualmente curava la manutenzione dei campi. Ma, mentre passava il rabot e lo straccio per livellare le scarpate della sera precedente, alzava lo sguardo per seguire i movimenti e i canti di un uccellino tra i rami del famoso cedro del Libano: li conosceva perfettamente, uno dopo l’altro, e li preannunciava con esattezza nello stupore di chi era lì presente. E, intanto, il campo diventava liscio come un biliardo per la gioia dei primi giocatori della giornata. Da notare che ad ogni inizio di stagione tutti e tre i campi venivano “rifatti” da una ditta esterna con aggiunte di terriccio sottomanto e manto e con rullate faticosissime, finchè non entrò in azione un rullo elettrico, made Fratelli Gambino. Per piazzare le righe, regolarmente tolte ad ogni fine stagione, occorrevano solo… 3.000 chiodi a campo, 9.000 in tutto! Dal 1964 nacquero i centri di addestramento. Il gentil sesso venne ammesso alla Congregazione Mariana nel 1965 e fu  organizzato il primo torneo femminile vinto da Clelia Re, sorella di Ermanno e Roberto. Nel 1968 i campi diventarono tre, permettendo di sviluppare l’attività giovanile con le Coppe Lambertenghi ed i Criteria: moltissime nuove persone si avvicinarono a questo sport. I più assidui frequentatori dei campi, oltre ai già sopracitati furono Adolfo Bagnasacco, Toni Marino. Enrico Maina,  i fratelli Bertola, Giancarlo Tabasso, Renato Tosco. Per diversi anni il gruppo vantava più di 200 iscritti. Nino Gambino continuava ad essere incontrastato dominatore dei tornei sociali, raramente sconfitto da Renato Tosco, astro nascente della società. Negli anni successivi al ‘73 emersero Aldo Bello, campione sociale 1974, e, in campo femminile, Rosanna Cerrato e Rossana Masera. Tra le giovani leve primeggiava Enrico Compagnoni. Dal 1964, anno di fondazione dell’U.S.Fulgor, al 1978 tutti gli introiti della gestione tennistica finanziarono le attività polisportive: iscrizioni, trasferte anche interregionali. Padre Giovanni Almondo controllava i resoconti finanziari e la loro minuziosa regolarità fiscale (!). Dagli anni ‘80 in poi i campi vennero dati in gestione a società esterne e si stipulò un comodato d’uso con la Parrocchia del Duomo, che a tutt’oggi è responsabile di numerose attività giovanili. Rimane un solo campo superiore in terra rossa, mentre  il secondo si utilizza per il beach volley e il campo inferiore, sintetico, è tracciato per partite di calcio a 5.

Giuseppe Toffetti