Chieri e il piano del traffico. Cosa dice il documento approvato dalla Giunta

Via Roaschia zona 30 con i ‘cuscini berlinesi’, Piazza Pellico ‘piazza scolastica’ con verde e giochi: questo il futuro prossimo. Per il Murè senza semaforo, la strettoia Dinosport e Piazza Cavour modificata bisognerà aspettare…

 

Piazza Pellico. Giardino e giochi al posto delle erbacce

Un documento di una cinquantina di pagine, approvato dalla Giunta: questo il progetto del (futuro) nuovo Piano Generale del Traffico Urbano di Chieri. Che, già nelle premesse, non spaventa né rassicura, perché, a parte poche scelte che saranno operative nel giro di qualche mese, il resto è una lunga, dettagliata ‘lista della spesa’ che potrà ancora subire, nel dibattito appena cominciato con le parti sociali interessate (commercianti in primis, ma non solo), modifiche anche di sostanza. Dice infatti il documento, predisposto dai professionisti di Polinomia sulla base delle linee guida date dall’amministrazione poco meno di un anno fa: “Nel presente documento sono ora proposti dei ‘pacchetti di azioni’ che sviluppano, completano e precisano gli indirizzi iniziali, in modo da tener conto sia delle risultanze emerse dall’analisi, sia le indicazioni raccolte dai soggetti coinvolti nel processo partecipativo. Sul documento si apre ora la seconda fase del Piano, nella quale le proposte devono essere discusse, valutate e organizzate per priorità. Come si vedra, le proposte sono numerose e di non trascurabile impatto, e non potranno essere tutte adottate contemporaneamente o indipendentemente, ma dovranno rispettare un’implementazione progressiva e prudente, che le controlli, le perfezioni, e che verifichi ogni volta sulla base di un confronto aperto e trasparente la sussistenza delle condizioni che ne assicurano una solida accettabilita tecnica e sociale.”

In ordine cronologico, quel che si potrà vedere per primo è una Piazza Pellico promossa ‘piazza scolastica’. Il plesso ospita una scuola primaria e una secondaria di primo grado. Entrambi gli accessi affacciano direttamente sulla piazza Pellico, chiusa al traffico nel senso di marcia adiacente agli

Via Roaschia

ingressi durante gli orari di ingresso e uscita da scuola. Arrivando da via Massa sono presenti marciapiedi su entrambi i lati della carreggiata, le dimensioni sono tuttavia ridotte e non consentono l’affiancamento di più di due persone, costringendo alla continua discesa su strada. La problematica è accentuata dalla presenza dell’ospedale che comporta il frequente utilizzo di via Massa da parte delle ambulanze, anche in situazione di emergenza. Le vie a nord degli istituti costituiscono la viabilità principale del centro storico, e sono dunque caratterizzate da sezioni strette, che spesso non includono percorsi pedonali o marciapiedi. Arrivando da ovest le strade sono più ampie e presentano percorsi pedonali più adeguati. Assume particolare importanza il collegamento tra le scuole e l’area Caselli che ospita non solo un ampio parcheggio libero, ma anche un’area verde con giochi per i più piccoli. Come emerso anche durante gli incontri pubblici con i rappresentanti scolastici, il nodo di accesso all’area risulta poco sicuro, considerando il flusso di veicoli in ingresso e uscita dal parcheggio. Risulta anche in questo caso necessario aumentare gli spazi pedonali e la sicurezza stradale nei dintorni della scuola, aumentando ove possibile la larghezza del marciapiede e mettendo in sicurezza l’attraversamento del nodo all’area Caselli. È già presente nell’amministrazione la volontà di trasformare l’attuale chiusura di via Pellico da temporanea a permanente, con creazione di un’ampia zona pedonale, volontà che il PGTU assume”

Tempi non lunghi anche per incidere su Via Roaschia, dove debutteranno al posto degli attuali, criticatissimi rialzi, i ‘cuscini berlinesi’, alti solo 7 centimetri e tali da non intralciare il passaggio ai mezzi di soccorso e ai ciclisti. “Via Roaschia presenta un elevato livello di criticità soprattutto legato alla sua pericolosità, pericolosità legata alla presenza di un traffico intenso e veloce unitamente alla densità di immissioni laterali e alla scarsa protezione offerta alla circolazione dei pedoni. E’ dunque essenziale garantire almeno che i comportamenti degli automobilisti siano i più moderati possibile. A tal fine sono state nel tempo adottate diverse misure, di cui alcune si sono rivelate non adeguate, come in particolare gli ‘stop’ introdotti in corrispondenza delle immissioni delle vie Moncalvo e Boves21. Tali interventi vanno con dispositivi di rallentamento pensati e disposti sulla base di un attento progetto unitario sull’intera strada, svolto integrando quelli già esistenti (attraversamento rialzato, rotatoria di via Chiadò). Si suggerisce in particolare di installare un semaforo con controllo velocità all’incrocio con via Moncalvo, punto senza visibilità, che consentirebbe anche di ripristinarne il doppio senso di circolazione”.

Particolarmente curato il tema Zona 30. “In definitiva l’attuale zona 30, coincidente con l’area centrale, viene estesa in pratica sino ai limiti dell’edificato, con l’esclusione delle strade di tipo E ed EF1, oltre ad alcuni tratti di radiali di categoria EF2. Risulta inserito in zona 30 anche il lato sud di piazza Europa. All’interno delle zone 30 possono essere individuate le “zone residenziali”, cioè ambiti particolarmente moderati –le velocità possono qui essere ulteriormente ridotte- dai quali escludere le componenti di traffico non strettamente locali e nei quali l’intero spazio stradale è restituito all’uso condiviso tra i diversi utenti, motorizzati e non.” Da Zona 30 a Città 30 il passo non sarà breve. “L’attuazione della “città 30” può essere articolata in due fasi. Una prima fase, basata sulla sola installazione della segnaletica, si limita a estendere i nuovi limiti di velocità a tutte le zone previste dal Piano (con opportune ripetizioni della segnaletica per ricordare i nuovi limiti al conducente). La seconda fase è invece destinata rendere effettiva la moderazione dei comportamenti nelle zone o lungo gli assi che lo richiedono sulla base di specifici ‘piani particolareggiati’.”

Tra i tanti altri temi trattati nella relazione, è complicato scegliere cosa evidenziare, visto che le scelte sulla carta potrebbero impattare (come hanno già fatto nel recente passato) con l’opposizione di tanti, dentro e soprattutto fuori il consiglio comunale. Prendiamo il Murè. “L’intersezione del Murè presenta diverse problematiche legate non solo al traffico, ma anche alla sicurezza e all’organizzazione della circolazione cittadina. In particolare preoccupano le velocità elevate e la funzione di via Amendola, strada che cede la sua funzione prettamente residenziale a quella di attraversamento, in quanto unica alternativa alla circonvallazione per i veicoli in svolta a sinistra da via Andezeno o che proseguono dritti da strada Baldissero. Per questi motivi si ritiene fondamentale l’adozione di una diversa configurazione dell’intersezione. Lo schema sottostante mostra una possibile riorganizzazione delle intersezioni tra Andezeno/Buozzi/Garibaldi/Matteotti e via Andezeno/Baldissero/Amendola. La proposta prevede l’eliminazione del semaforo e l’inserimento di due rotatorie compatte con diametro esterno pari a 26 m la prima e 27 m la seconda”. Tutto da vedere come  e soprattutto quando si potrà mettere mano alla Strettoia ‘Dino Sport’ e piazza Cavour. La strettoia esistente su via Vittorio in corrispondenza del negozio ‘Dino Sport’ è stata ripetutamente segnalata quale criticità nel corso degli incontri preliminari, criticità dovuta alla sistematica e pericolosa invasione dei marciapiedi da parte dei veicoli che vi si devono incrociare, in particolare in presenza di mezzi ingombranti. Una possibile soluzione consisterebbe nell’adozione del senso unico di marcia lungo la strettoia in direzione Torino e nella deviazione del senso opposto attraverso piazza Dante, ovviamente dopo aver meglio separato gli spazi di circolazione da quelli di manovra del parcheggio e aver inserito adeguate protezioni pedonali. Si tratta tuttavia di una soluzione che confliggerebbe con l’attuale uso della piazza per il mercato e per la sosta. L’ipotesi qui avanzata prevede invece la regolazione della strettoia a senso unico alternato regolato da semaforo, ipotesi resa possibile dall’inversione del senso di circolazione in piazza Cavour ovvero della sua pedonalizzazione. Le verifiche effettuate evidenziano ottimo funzionamento dell’impianto, con code massime contenute entro i 4 veicoli.”

Detto così, sembra facile e logico. Ma scommettiamo che non sarà così… (G.G.)