Nuovi colori per i cassonetti della raccolta porta a porta

Il 3 dicembre scorso è entrato in vigore il Decreto Ministeriale 23 giugno 2022, che prevede 𝐧𝐮𝐨𝐯𝐞 𝐫𝐞𝐠𝐨𝐥𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐢 𝐜𝐨𝐥𝐨𝐫𝐢 𝐝𝐞𝐢 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐞𝐧𝐢𝐭𝐨𝐫𝐢 in plastica 𝐮𝐭𝐢𝐥𝐢𝐳𝐳𝐚𝐭𝐢 𝐩𝐞𝐫 𝐥𝐚 𝐫𝐚𝐜𝐜𝐨𝐥𝐭𝐚 𝐩𝐨𝐫𝐭𝐚 𝐚 𝐩𝐨𝐫𝐭𝐚 dei rifiuti. Il Decreto infatti prevede l’applicazione di criteri ambientali minimi che favoriscano la riduzione complessiva degli impatti ambientali generati dalla fabbricazione dei cassonetti. La prima novità riguarderà le vasche che, per tutte le tipologie di raccolta, dovranno essere di 𝐜𝐨𝐥𝐨𝐫𝐞 𝐠𝐫𝐢𝐠𝐢𝐨 𝐬𝐜𝐮𝐫𝐨 𝐨 𝐧𝐞𝐫𝐨 in modo da poter essere 𝐫𝐞𝐚𝐥𝐢𝐳𝐳𝐚𝐭𝐢 𝐜𝐨𝐧 𝐮𝐧𝐚 𝐩𝐞𝐫𝐜𝐞𝐧𝐭𝐮𝐚𝐥𝐞 𝐝𝐢 𝐩𝐥𝐚𝐬𝐭𝐢𝐜𝐚 𝐫𝐢𝐜𝐢𝐜𝐥𝐚𝐭𝐚 𝐧𝐨𝐧 𝐢𝐧𝐟𝐞𝐫𝐢𝐨𝐫𝐞 𝐚𝐥 𝟕𝟎% in peso. I coperchi invece dovranno essere realizzati con una percentuale più bassa di plastica riciclata (almeno il 30%) e quindi potranno essere differenziati per colore. La seconda novità riguarderà proprio il colore dei coperchi, che dovrà necessariamente adeguarsi alle regole della norma UNI 11686:2017 “Waste Visual Elements”. Infatti solo per alcuni materiali i colori rimarranno invariati, come il marrone per il rifiuto organico (umido) e il grigio per il rifiuto indifferenziato. Gli altri colori saranno:

il 𝐛𝐥𝐮 𝐩𝐞𝐫 𝐜𝐚𝐫𝐭𝐚, 𝐜𝐚𝐫𝐭𝐨𝐧𝐞 𝐞 𝐭𝐞𝐭𝐫𝐚𝐩𝐚𝐤 (che ad oggi è bianco)

il 𝐯𝐞𝐫𝐝𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐠𝐥𝐢 𝐢𝐦𝐛𝐚𝐥𝐥𝐚𝐠𝐠𝐢 𝐢𝐧 𝐯𝐞𝐭𝐫𝐨 (che ad oggi è blu)

e il beige per la raccolta degli sfalci e potature (che ad oggi è verde).

Restano invariati, per tutti i materiali, i “Waste panel”, cioè i pannelli informativi adesivi applicati ai contenitori, che sono già conformi alla norma UNI 11686:2017 da diversi anni.

Nonostante il cambio di alcuni colori dei coperchi, non cambierà assolutamente il modello di raccolta, le tipologie dei rifiuti raccolti e neanche i tipi di materiali da introdurre nei vari contenitori. Bisognerà però sapere che, 𝐩𝐞𝐫 𝐝𝐢𝐯𝐞𝐫𝐬𝐢 𝐚𝐧𝐧𝐢, 𝐜𝐨𝐞𝐬𝐢𝐬𝐭𝐞𝐫𝐚𝐧𝐧𝐨 𝐬𝐮𝐥 𝐭𝐞𝐫𝐫𝐢𝐭𝐨𝐫𝐢𝐨 𝐜𝐚𝐬𝐬𝐨𝐧𝐞𝐭𝐭𝐢 𝐜𝐨𝐧 𝐢𝐥 “𝐯𝐞𝐜𝐜𝐡𝐢𝐨” 𝐜𝐨𝐥𝐨𝐫𝐞 𝐞 𝐜𝐚𝐬𝐬𝐨𝐧𝐞𝐭𝐭𝐢 𝐜𝐨𝐧 𝐢𝐥 “𝐧𝐮𝐨𝐯𝐨 𝐜𝐨𝐥𝐨𝐫𝐞”, fino a quando i primi andranno ad esaurimento per vetustà. Infatti la norma impone i nuovi colori solo per i contenitori acquistati dal 2023 in avanti ma non la sostituzione di tutti i cassonetti già distribuiti, che avrebbe comportato un costo elevatissimo che avrebbe finito per gravare sulle tasche dei cittadini attraverso la TARI.