UNA TORRE DI LIBRI a cura di Michela Azzinnari

Rubrica su recensioni di libri, novità letterarie, appuntamenti, recensioni, interviste agli autori

 

Una rubrica speciale questa!  Inauguriamo oggi la prima “Intervista all’Autore” dedicata alla scrittrice Luisella Ceretta.

Nata a Chieri nel 1963, vive a Caprie in Valle di Susa. Laureata in Storia Medievale al Dams di Torino, lavora all’Ufficio Cultura e Turismo del Comune di Avigliana. Vincitrice nel 2009 del Premio Bancarella Cucina con il libro “Le donne e la cucina nel Ventennio”.  Le sue pubblicazioni sono numerose – ne evidenziamo qui alcune, oltre a quelle che saranno oggetto dell’intervista:

  • Donne e cucina nell’Italia del Boom economico (con prefazione di Bruno Gambarotta), pubblicato nel 2013, Susalibri (in collaborazione con il quotidiano La Stampa)
  • Viaggio nel tempo, 2017, Spunto editore (romanzo)
  • Spirito d’estate. Storie di collina, 2021, Neos editore
  • Tutto sotto. Sotto zero, 2022, Neos editore

Luisella Ceretta

Le domande di oggi saranno incentrate sui due romanzi noir “Le notti degli angeli” e “Quello che il falso cuore sa” e il romanzo di formazione “Da grande farò l’Uomo Ragno”. I primi due hanno come protagonista l’ispettore Fabris e un numero importante di personaggi che vertono intorno al detective e alle sue inchieste. Entrambi sono ambientati a Torino; nel primo libro la vittima, anzi, le vittime, sono tre transgender che vivono la notte e che rappresentano  gli angeli del titolo, mentre nel secondo,  la sventurata è una donna e l’omicidio avverrà proprio nella notte della Vigilia di Natale.

  • Parliamo dei due libri gialli che hanno come protagonista l’ispettore Fabris “Le notti degli angeli” e “Quello che il falso cuore sa”, pubblicati entrambi nel 2018 e editi dalla Robin Edizioni e parliamo nello specifico dell’ispettore Fabris. I lettori si affezionano spesso ai personaggi positivi: quali sono le caratterizzazioni di questo personaggio (abitudini, manie, riti, ricorrenze).

Luigi Fabris è un bell’uomo, alto, capelli scuri, occhi verdi. Nonostante ciò non è molto fortunato con le donne e lui non approfitta comunque mai della sua bellezza per fare conquiste. Ama leggere romanzi per bambini, soprattutto quelli di Roald Dahl, perché di tragedie ne vede già abbastanza con il suo lavoro. È appassionato di arrampicata sportiva ma ha poco tempo per praticarla. Non sa cucinare, infatti il suo frigo è di norma vuoto come una distesa antartica. Non si arena sui pregiudizi ma cerca sempre di capire se il suo punto di vista sia corretto o meno. Ha un padre che, a differenza sua, ama circondarsi di fidanzate più giovani, andare in moto, sciare, giocare a tennis, viaggiare, insomma, non stare mai fermo. Fabris si trova molto in sintonia con i colleghi, sia con i “suoi”

agenti che con il suo capo, il commissario amante del ballo e dei villaggi turistici. Non riesce a staccarsi dalla sua vecchia Jeep, uno scassone che sta su per miracolo e che sovente lo lascia a piedi. Nei primi due romanzi ci sono altri personaggi che lo affiancano, ai quali sono molto affezionata. Gloria è uno di quelli, una che ha sofferto e che a fatica è riuscita a conquistare l’amicizia di Fabris, e non solo la sua. Credo sia il personaggio che amo di più, pur non essendo la protagonista dei romanzi.

  • Per entrambi con la prefazione di Bruno Gambarotta, noto scrittore e giornalista, nato ad Asti ma di fama nazionale: com’è avvenuto l’incontro?

L’incontro è avvenuto grazie al Premio Bancarella. Lui era il presentatore della giornata di premiazione e, tra l’altro, è amico di Angelo Panassi (Susalibri). Dopo quell’evento ho avuto occasione di incontrarlo parecchie volte, per presentare insieme i nostri libri, per averlo come compagno alle presentazioni dei miei o per presentare io i suoi. È un’ottima persona, intelligente, ironico e ricco di cultura. Quando gli ho chiesto di leggere i miei gialli e di scrivere un commento introduttivo, subito mi ha risposto che si era ripromesso di non farlo più per nessuno. Dopo averli letti mi ha detto, invece, che l’avrebbe fatto perché gli erano piaciuti. Per me è stato davvero un grande onore.

  • La collana “Luoghi del delitto” è una delle più note e ambite nel mondo della scrittura poliziesca: com’è nata la collaborazione con Robin Edizioni?

Conoscevo Robin come lettrice, sapevo che pubblicavano anche narrativa gialla/noir, così ho deciso di inviare in lettura i miei manoscritti. Sono piaciuti, mi hanno inviato il contratto e, siccome non era richiesto né un pagamento per pubblicare con loro e neppure un acquisto minimo di copie, ho firmato. Mi è piaciuta anche la grafica di copertina e mi spiace che, nelle ultime edizioni, l’abbiano modificata.

L’ultima domanda verte sull’ultima libro scritto a quattro mani con l’autore Maurizio Puato “Da grande farò l’Uomo Ragno” – romanzo di formazione – e sul futuro della scrittrice:

  • Parliamo del libro “Da grande farò l’Uomo Ragno” scritto con Maurizio Puato, pubblicato nel 2022 e edito da Neos Editore: è un romanzo di formazione ma anche un’autobiografia dello stesso Puato: com’è nata l’idea di scrivere a quattro mani e le opportunità e difficoltà incontrate.

Avevo conosciuto Maurizio molti anni fa, quando frequentavo l’ambiente dell’arrampicata sportiva. I casi della vita ci hanno fatti perdere di vista e ritrovare grazie a Facebook (se usato bene questo social diventa anche utile). Maurizio aveva scritto la storia in forma di sceneggiatura che aveva già proposto a un’altra persona per ricavarne un romanzo. Quest’ultima, dopo un anno, non ne aveva fatto nulla. Quando ci siamo incontrati, a fine 2019, mi ha chiesto se volevo leggerla io: l’ho fatto, mi è piaciuta e ho deciso di lavorarci su. Ed è arrivato il 2020, “bellissimo” anno che ricordiamo tutti molto bene, almeno noi sopravvissuti. È stato un lavoro fatto di scambio di messaggi whatsapp (anche vocali), telefonate (alcune anche mentre Maurizio era appeso sulla Mole a fare lavori di manutenzione) e mail. Appena possibile siamo riusciti a incontrarci e, dopo un anno di lavoro, siamo arrivati alla fine del romanzo. L’abbiamo proposto a Neos, che conoscevo per aver pubblicato alcuni racconti in sue antologie, ed è piaciuto. Anche Neos ci ha proposto un contratto no eap (non a pagamento), come Robin. Ne è venuta fuori anche una copertina azzeccata, almeno secondo me. Finora, chi l’ha letto, ci ha inviato commenti piacevoli.

  • Quale sarà il prossimo progetto editoriale?

Sto lavorando su diversi fronti: un saggio che potrebbe uscire nel 2024, un romanzo per bambini, la terza stagione dell’ispettore Fabris, un altro romanzo che prende spunto da “Da grande farò l’Uomo Ragno” e altre idee abbozzate.

Inoltre, tra il 2024 e il 2025 (io spero nel 2024), uscirà un nuovo giallo con una nuova coppia di “sbirri”. Ci ho lavorato su parecchi mesi, in un editing serrato con il grande Carlo F. De Filippis, purtroppo scomparso di recente. Però non anticipo altro, salvo che questo romanzo sarà dedicato a lui.

Le idee ci sono, la voglia anche, il tempo è sempre poco e tiranno. Se poi ci mettiamo anche la lettura, che adoro tanto quanto scrivere, forse anche di più, bè, che dire d’altro? Posso solo augurare: buona lettura e buone emozioni.