“Distretto del cibo: sostenibilità ad un bivio  Occorre un Piano Regolatore di Distretto”

Un documento del Gruppo Italia Viva Chierese-Carmagnolese e Gruppo Chieri Sul Serio

“Un anno fa, dopo un lungo percorso di studio e condivisione, 25 comuni, enti ed associazioni agricole, con il riconoscimento della Regione Piemonte, hanno dato vita al Distretto del Cibo del Chierese-Carmagnolese.

L’accordo fissa ambiziosi obiettivi: lo sviluppo del territorio, la valorizzazione delle sue produzioni agricole ed agroalimentari con un ridotto impatto ambientale, la salvaguardia ed il miglioramento del paesaggio rurale.

Era stata definita una prima governance unitaria di Distretto, per poter fare sistema, ed erano previsti degli obblighi per gli aderenti fra i quali quello di astenersi dall’intraprendere iniziative in contrasto con gli scopi dell’accordo.

Negli ultimi mesi, tuttavia, abbiamo assistito ad un crescendo di progetti, pubblici e privati, che rischiano di interrompere bruscamente questo percorso virtuoso. Tra questi:

  • un nuovo polo logistico a Carmagnola;
  •  un allevamento intensivo di oltre 8000 maiali, con sistemi tradizionali di smaltimento dei liquami, a Poirino;
  • un mega campo fotovoltaico di 68 ettari, sempre a Poirino;

Ogni singola iniziativa si inserisce in un quadro normativo differente: comunale, metropolitano, regionale e nazionale. La spinta proviene da una pluralità di legittime aspettative, volte a creare valore sia per i privati proprietari delle terre sia per le singole amministrazioni comunali, che avrebbero significativi benefici in termini di introiti ed opere compensative. A questi tre interventi ne potrebbero seguire ulteriori in altri comuni.

In breve tempo, gran parte delle aspettative di crescita sostenibile, immaginate con la nascita del Distretto, verrebbero compromesse. Il comune di Poirino si era persino spinto a proporre il Pianalto come futuro sito Unesco.

Occorre una decisa presa di coscienza di tutta la comunità politica ed amministrativa del territorio dei 25 comuni, che si deve tradurre, al più presto, in un PIANO REGOLATORE DI DISTRETTO, con l’obiettivo di fissare regole e comportamenti comuni per non minare il percorso intrapreso in questi anni.

Non possiamo delegare ai soli tecnici la fattibilità di interventi molto impattanti per il nostro territorio, come quelli citati pocanzi.

Italia Viva ed il gruppo Chieri Sul Serio rivolgono un appello trasversale, a tutte le forze politiche, affinché si ritorni a considerare gli obiettivi di sviluppo contenuti nell’accordo di Distretto.

Non possiamo permettere che singoli interventi, a beneficio di pochi, interrompano per sempre quel percorso virtuoso iniziato da un’intera comunità di 145.000 persone.” Lo scrive in un documento Pier Antonio Pasquero per Gruppo Italia Viva Chierese-Carmagnolese e Gruppo Chieri Sul Serio