LE PERLE NERE DELLA MUSICA a cura di Edoardo Ferrati

PABLO PICASSO E STRAVINSKIJ: DUE PERCORSI DIVERSI, MA COMPLEMENTARI

Picasso  il 3 aprile 1973 si spegneva a Mougins nel dipartimento francese delle Alpi Marittime, nato a Malaga il 25 ottobre 1881. Il cinquantenario della scomparsa è l’occasione per affrontare il rapporto che il grande genio spagnolo ebbe con la musica. Rapporto che iniziò con la frequenza di spettacoli legati alla tradizione popolare come la fanfara, il circo e la corrida. Le amicizie strette  con illustri musicisti come Satie, Stravinskij, de Falla e Milhaud lo portarono a diventano protagonisti  il mandolino, , il violino, la chitarra, il flauto e il clarinetto nei molti suoi quadri del periodo cubista. Come molti artisti del suo tempo (Cocteau, Stravinskij, Nijnsky, Coco Chanel) prese parte all’avventura dei Ballets Russes di Diaghlev .Creò nel ‘17 le scenografie, i costumi e il sipario per il balletto Parade di Satie sulla base dei testi di Jean Cocteau; nel ’19 la scenografia per il balletto Il cappello a tre punte di de Falla, nel ’20 per Pulcinella di Stravinskij e nel ’24 per Le avventure di Mercurio di Satie e per Il treno blu di Milhaud.Le opere picassiane sono  un testimonianza del suo attaccamento  alla cultura spagnola dove la musica occupa un posto di rilievo e parte integrante dell’anima, come lo è per qualsiasi spagnolo.

Uno dei temi più discussi è la storica diatriba tradizione-innovazione che nel secolo scorso raggiunse il vertice della propria tensione. Stravinskij e Picasso si sobbarcarono il peso di questo scontro: la fama dei due artisti nei rispettivi campi è andata oltre l’ambito accademico, fino a raggiungere la sfera della cultura popolare, tanto da essere definiti, senza alcun timore, come i due artisti più influenti del Novecento. Stravinskij e Picasso nascono rispettivamente nel 1882 e 1881,  entrambi  ebbero una formazione accademica. mentre il compositore attende molti anni  prima di sperimentare uno stile proprio; Picasso, invece,  si mette subito in gioco, originale e innovativo. Il musicista russo, invece, mostra i primi segni di una timida intraprendenza artistica.

Ora, tentiamo due analogie fra Picasso e Stravinskij.. Entrambi videro nelle correnti artistiche francesi una via d’uscita dal dilagante accademismo che il circondava. In secondo  luogo hanno  alternato  periodi stilistici in apparenza opposti. La differenza tra i due sta  nel periodo in cui hanno affrontato tali cambiamenti, Picasso ha sempre  prediletto il passaggio graduale tra un periodo stilistico a quello successivo, lavorando spesso su molteplici fronti. Stravinskij si è reso protagonista di cambiamenti  repentini. Al riguardo Alfredo Panzella scrive: I  tratti in cui esplorano  la primitività repressa che si nasconde all’interno dell’uomo moderno, utilizzando un’arte  che non j ha bisogno di essere contestualizzata e razionalizzata, ma che giunge al pubblico in modo spontaneo e travolgente al tempo stesso. . Non è un caso che i capolavori di questi due artisti : Les demoiselles d’Avignon di Picasso e Le sacre du printemps di Stravinskij (1913) siano stati accolti in un fragoroso dissenso che si  concretizzarono in  un autentico scandalo. Picasso per Les demoiselles  dipinge le prostitute di una casa di piacere richiamandosi alle figure statiche, ma flessuose delle statue di arte “negra”; Stravinskij nel Sacre esprime l’immagine di una donna costretta a  danzare  fino alla morte  il tutto seguendo  un immaginario rito della “Russia pagana” allo scopo di mantenere una primavera rigogliosa E’ facile per questo  notare una analogia tra le forme bizzarre e asettiche di Picasso e la musica istintiva di schemi reali, grottesca, a tratti brutale di Stravinskij.