Chieri- INCONTRO CON LA CORALITA’ INGLESE

Il concerto dal titolo “An Immer Landscape” (Musica e natura  nella tradizione corale inglese dal ‘500 ad oggi”) ha concluso la sezione primaverile di “Spring Sing” della rassegna “Quattro stagioni musicali-Chieri Classica”. Apertura con una triade d’importanti e singolari figure del periodo rinascimentale. Thomas Tallis figura di primo piano nelle antologie della musica liturgica inglese, Servì quattro sovrani, evitando di coinvolgersi nella contesa religiosa. Rimase cattolico per tutta la vita senza inserirsi nella diatriba  di natura stilistica  tra liturgia cattolica e anglicana .  Orlando Gibbons la cui peculiarità della sua opera sta nell’allentamento della struttura astratta dei brani polifonici per dare spazio a più libere e ariose esposizioni musicali. Chiude la trilogia rinascimentale John Dowalnd, forse di origine irlandese, noto autore di madrigali  e di molte composizioni per liuto.Con un salto di due secoli i Musica Manens sono approdati a Edward Elgar, autore autodidatta che, nonostante sia considerato tipicamente inglese, nella maggior parte dei suoi lavori si avvertono influenze provenienti dall’Europa continentale. Il suo cosiddetto “cattolicesimo romano” era considerato con sospetto in alcuni ambienti dell’era vittoriana. Herbert Howell, scomparso nel 1989, seguì le orma del padre come organista, autore di molti brani per i cori della Wetminster Abbey e della Saint Paul Cathedral di Londra.

Gerald Finzi, deceduto nel 1956, di origine italo-tedesca e di radici ebraiche, sviluppò uno stile musicale assai particolare. Benjamin Britten, il compositore inglese più grande del Novecento,

si adoprò cosciente di staccarsi dalla musica del suo paese, definita “compiacente, isolana.”. Il breve viaggio nella coralità britannica si è concluso nel nome di Ralph Vaughan Williams  dove nelle sue musiche non si è mai del tutto sicuri che si stia ascoltando qualcosa di vecchio oppure qualcosa di molto moderno.

Musica Manens ha donato a un folto pubblico caloroso una serata davvero piacevole con esecuzioni esemplari caratterizzate  da arcate fantasiose e convinte .Si è apprezzato non solo la coesione dell’insieme e il calibrato amalgama delle voci. Variare, diminuire,, fraseggiare, abbellire sono tutti elementi che la felice acustica della chiesa di San Giorgio ha sottolineato Il merito va ascritto soprattutto al direttore Andrea Damiano Cotti che ha posto in risalto le dovute sfumature che hanno dato la sensazione di un mondo ideale alto ed elegante. In due brani la guida del coro è stata ceduta a Filippo Donà.

Prossimi appuntamenti il 5, 13 e 20 luglio alla chiesa di San Filippo (ore 21.00) per la sezione  estiva di “Chieri Classica” con “Musica in corte” affidata alla Accademia dei Solinghi.

Edoardo Ferrati