Chieri. Il Distretto del Cibo del Chierese-Carmagnolese verso la maturità

 Le proposte di Italia Viva di ieri e di oggi

Si è svolto oggi a Chieri un incontro pubblico di approfondimento sul futuro del Distretto del Cibo del Chierese-Carmagnolese.Sono intervenuti:

  • Alessandro Sicchiero Sindaco di Chieri
  • Roberto Ghio Sindaco di Santena e Presidente del Distretto del Cibo del Chierese-Carmagnolese
  • Gino Anchisi Presidente dell’Associazione dei produttori di asparagi di Santena e delle terre del Pianalto
  • Bebbe Tresso fondatore e Ceo della Bef Biosystem
  • Pier Antonio Pasquero Coordinatore di Italia Viva del Chierese-Carmagnolese
  • Teresa Bellanova già ministro dell’agricoltura esponente di spicco di Italia Viva.

IL DISTRETTO DEL CIBO CHIERESE-CARMAGNOLESE E LE PROPOSTE DI ITALIA VIVA

Premessa e contesto

Dagli studi realizzati sul territorio emerge che:• cresce la richiesta di cibi di qualità;• aumenta la sensibilità verso la valorizzazione dei cibi del territorio;• il Piemonte si posiziona in cima alla lista delle Regioni più meritevoli di essere visitate per la grande varietà e ricchezza dei paesaggi. In questo contesto, si inserisce la presentazione a Chieri, nel 2017, dell’Atlante del cibo di Torino Metropolitana, che ha restituito una visione sistemica del “foodsystem” metropolitano ed ha rappresentato la base teorica per la costruzione del futuro Distretto. Se Torino può diventare la capitale del cibo, noi possiamo ambire a nutrirla tutti i giorni. ITALIA VIVA, in questo territorio, ha sempre rappresentato una forza politica sovracomunale, che ha promosso azioni e ragionamenti liberi da condizionamenti di campanile.La cronaca di oggi L’elevata frammentazione del Distretto in numerose amministrazioni comunali limitala visione d’insieme, necessaria per creare un’identità di territorio e frena le energiee le potenzialità di questi luoghi. Occorre creare, dunque, un’identità sovracomunale per questo territorio. A questo scopo riteniamo necessario che:• venga programmato un “roadshow” per la presentazione degli obiettivi del distretto nei 25 comuni coinvolti.• gli organi d’informazione locali non facciano mancare il loro interesse riguardo al Distretto; purtroppo, nell’ultimo anno, sono venute alla luce possibili iniziative in contrasto con la vocazione del Distretto. Facciamo riferimento, in particolare, a:• un nuovo polo logistico a Carmagnola, di rilevanti dimensioni, da realizzare su terreno vergine; anziché ristrutturando aree industriali dismesse, già presenti sul territorio dei 25 comuni;• l’insediamento di un nuovo allevamento di maiali (circa 8.000 capi) a Poirino,che avrebbe un significativo impatto ambientale e che necessita di attenta valutazione;• un nuovo impianto fotovoltaico da realizzare su 70 ettari di terreno agricolo coltivato a Poirino.Il progetto del Distretto del Cibo fa parte del DNA di ITALIA VIVA e con le nostre proposte vogliamo farlo crescere. Oggi il Distretto si trova di fronte ad un bivio: o lo facciamo diventare il vero motore della crescita del nostro territorio; oppure dobbiamo prendere atto che si è trattato di un fuoco di paglia a causa dell’atteggiamento di alcuni sindaci, che hanno continuato ad operare nell’esclusivo interesse del loro comune. Non possiamo essere, contemporaneamente, Distretto del cibo, polo logistico del nord-ovest, sede di grandi allevamenti intensivi di suini e di terre coltivate dedicate al fotovoltaico. Occorre fare delle scelte forti e condivise, che rendano riconoscibileil nostro territorio. L’economia circolare non può essere un semplice slogan. La legittima ricerca del profitto da parte dei privati e quella di entrate comunali stabili, deve avvenire nel rispetto della vocazione originaria dell’accordo di Distretto. È di fondamentale importanza, dunque, che gli investimenti ed i nuovi insediamenti siano coerenti con uno sviluppo sostenibile del territorio.E’ possibile conciliare le diverse esigenze economiche se è vero che, secondo uno studio Cerved sugli scenari 2022 di Snam e Terna, in Italia:• esistono spazi su fabbricati industriali per installare 30 GWatt di nuova capacità fotovoltaica, utilizzando i 110.000 tetti di oltre 2000 mq.;• vi sono spazi su terreni agricoli non utilizzati per 12 miliardi di mq. Utilizzando solo il 10% di tali terreni si potrebbero realizzare circa 73 GWatt di nuovacapacità fotovoltaica (obiettivo del Green-Deal è di realizzare nuova capacità fotovoltaica per 70 GWatt).Si tenga presente, inoltre, che:• sono già in corso iniziative di realizzazione di nuovi impianti fotovoltaici su edifici agricoli ad uso produttivo, con 1,5 mld di investimenti e 375 MW diproduzione potenziale;• è possibile produrre energia rinnovabile, nella forma del Biometano, attraverso lo smaltimento pulito dei residui agricoli e delle deiezioni animali.

Conclusioni e proposte.

La nostra proposta è di realizzare un “Piano Regolatore di Distretto”, attraverso un percorso di approfondimento mirato a:• individuare, a seguito di un’attenta analisi territoriale, tipicità e criticità locali e complessive del Distretto;• definire azioni strategiche che salvaguardino le potenzialità del territorio e ne tutelino l’equilibrio complessivo;• stabilire regole e comportamenti comuni per uno sviluppo omogeneo e condiviso del territorio.Il percorso di approfondimento, con l’eventuale supporto di Università e Politecnico di Torino, avrà il compito fondamentale di elaborare concetti, proposte e comportamenti comuni. I risultati saranno trasferiti nel “Piano Regolatore di Distretto”. Proponiamo, inoltre, di incaricare la Città Metropolitana o un Comune capofila di seguire l’iter di realizzazione del Piano. I nuovi investimenti ed imprese dovranno trovare un quadro regolamentare di Distretto, chiaro e trasparente, per adeguare i loro piani di insediamento e sviluppoalle effettive esigenze del territorio.

Il Comitato di Italia Viva del Chierese-Carmagnolese