Inaugurata a Costigliole “Art for Freedom”, la mostra che promuove i diritti e la libertà delle donne

Inaugurata sabato scorso “Art for Freedom”, con il patrocinio del Comune di Costigliole,  nata al Museo Diocesano San Giovanni di Asti e  curata dall’artista astigiana Marisa Garramone che promuove i diritti e la libertà delle donne. La mostra d’arte contemporanea  è approdata al Castello di Costigliole: al centro la lotta delle donne per affermare i propri diritti, con le opere di tredici artisti astigiani che si sono confrontati sul tema della libertà, in particolare sulla libertà delle donne nel mondo, con particolare attenzione a quelle iraniane e afgane, così da diffondere in modo capillare il  messaggio attraverso l’arte. I linguaggi dell’arte sono sempre strumenti importanti di comunicazione e si avvicinano ai grandi cambiamenti, in particolare alle lotte per i diritti umani. In questo caso l’arte si unisce al desiderio di libertà delle donne che stanno combattendo per non soccombere all’oppressione di culture retrograde ed immorali e per il diritto all’uguaglianza tra esseri umani. In questo secondo appuntamento troviamo le opere simboliche di Valentina Lorenza, i lavori surreali di Ottavia Boano Bausano, neo espressioniste di Massimo Rizzieri Paganini, neo figurative di Marisa Garramone, segniche di Maurizio Carrer. Ancora le visioni neo Pop di Ludovica Ferraris, esistenziali di  Viviana  Gonella, espressioniste astratte di Piergiorgio Panelli, enigmatiche di Nicola Coluciello, , le sculture plastiche metaforiche di Giorgio Grosso, le installazioni  materiche  di Chiara Cirio, l’impressionismo di Joy Moore e il realismo scenografico di Paolo Viola. In questa edizione si sono aggiunte  le sculture suggestive di Paolo Spinoglio e il segno scrittura dell’italo – Iraniana Flavia Nasrin Testa. “Art for Freedom” si propone di essere non solo una mostra d’arte, ma anche una voce per la promozione dei diritti e delle libertà delle donne, sottolineando l’importanza di combattere le ingiustizie e le discriminazioni di genere. Tredici gli artisti che, con le loro opere, hanno interpretato la lotta delle donne dell’Iran e dell’Afghanistan per affermare i propri diritti, con la volontà di dare un segnale forte sulla condizione del mondo femminile. In questo caso sulla condizione di donne i cui diritti sono violati, in un messaggio, quindi, per sensibilizzare attraverso l’arte tutti i visitatori. Lo spunto viene da Mahsa Amini, la ragazza curda arrestata e torturata fino alla morte dalla polizia iraniana per aver indossato il velo in modo scorretto. “Art for Freedom”, definita da Marisa Garramone “una sorta di racconto”, sarà visitabile fino al 16 luglio con i seguenti orari :  sabato e domenica dalle 10 /12, 30 e 14.30 /19.ingresso libero.

                                           Alessandra Gallo