CURIOSITA’ NOVARESI 50. ANTICHE BOTTEGHE TRA CORSO ITALIA E VIA PRINA

Negozio Besozzi Calzature

Proseguendo il nostro itinerario per le antiche botteghe con arredi “storici”, arredi di cui offriamo brevi ma dettagliate descrizioni, desunte dal volume “Le Botteghe in Piemonte – esterni e interni tra 1750 e 1930” a cura di Chiara Ronchetta (edizione del Centro Studi Piemontesi per conto della Regione Piemonte, 2008), si vuole ora presentare quelle attualmente esistenti in corso Italia e nella perpendicolare via Prina.

Cominciamo quindi con “Besozzi Calzature” di corso Italia 12d (nella foto). L’attività ha una importante storia famigliare. Nasce nel 1946 con Mario Besozzi e la moglie Dolores Cestagalli, modista dal 1936. L’attività passa poi al figlio Angelo nel 1971 e quindi al figlio di lui, nipote di Mario, Matteo Besozzi dal 2015, attuale titolare. Nel 1971 avviene il trasferimento nel negozio sul corso, dove ha sede tuttora. La scheda presente nel volume illustra in dettaglio gli arredi

Besozzi calzature, arredi d’epoca

storici dell’esercizio: “Il fronte esterno è costituito da due semplici monoblocchi in ferro, recentemente verniciati in nero; su entrambi i portainsegna i lavori di ristrutturazione hanno sostituito la scritta originaria. Il primo monoblocco si affaccia su corso Italia con un’unica vetrina; il secondo, invece, su via degli Avogadro, con due ampie vetrine divise da un pannello in lamiera, ornato da semplici motivi ad arco e romboidali. Si accede all’interno attraverso un doppio ingresso coperto da un finto lucernario piramidale. Si segnala inoltre la presenza di alcuni arredi degli anni cinquanta del Novecento, probabilmente legati all’attività originaria”. Il negozio e quindi anche gli arredi storici hanno avuto un significativo intervento di ristrutturazione e restauro nel 2009, mentre un nuovo intervento è previsto per questo agosto. E’ opportuno ricordare inoltre che al primo piano è presente un salotto d’epoca, che ci è stato cortesemente mostrato da Matteo Besozzi e che possiamo vedere nella relativa fotografia.

Negozio Sisley

Continuiamo poi con lo spazio dell’attuale esercizio Sisley di corso Italia 27a (nella foto), specializzato in abbigliamento. Al tempo della schedatura poi utilizzata per il volume era occupato dal negozio Max Villa, poi sostituito da Angelico e quindi ora, dal 21 ottobre 2022, appunto da Sisley, del Gruppo Benetton, dove sono stato accolto dalla gentile responsabile dell’attuale negozio Martina Bossetti. Si riporta qui di seguito la relativa descrizione, che appare sostanzialmente in linea con l’attuale situazione degli arredi storici presenti: “La ‘devanture’ ha disegno simmetrico con ingresso al centro e due vetrine laterali prive del serramento originale. Permangono comunque i caratteri strutturali della tipologia a monoblocco, come il portainsegna in legno con cornici modanate molto semplici. La suddivisione tra le vetrine è costituita da montanti laterali in marmo, come lo zoccolo, incorniciati da quattro coppie di lesene in legno con semplici decorazioni floreali in ferro. Il medesimo tipo di decorazione dal gusto liberty viene ripreso anche all’interno. In particolare nella ringhiera in ferro della balconata che sovrasta il primo ambiente del negozio. Utilizzata un tempo come esposizione per gli abiti da sposa, è raggiungibile con la scala a chiocciola in ghisa, originaria. Un secondo e più ampio ambiente è contraddistinto da una volta a botte ribassata di mattoni a vista”.

Pasticceria Castoldi

Voltando quindi nella vicina via Prina, incontriamo praticamente subito, al numero civico 8, la “Pasticceria Castoldi” (nella foto), altro storico locale novarese nato forse come rivendita dei famosi biscottini prodotti dalla fabbrica Castoldi G., che conserva ancora l’originaria denominazione. L’attuale proprietà, subentrata nel 2007, ha mantenuto gli antichi arredi, di cui si offre una dettagliata descrizione: “La ‘devanture’ ha un ingresso centrale a bussola trapezoidale affiancato da due ampie vetrine in luce con serramento metallico verniciato in verde. Tutte le aperture sono inquadrate da una piccola cornice di marmo; lo stesso materiale è usato per le lastre, fissate da borchie metalliche, dello zoccolo su cui poggiano le superfici vetrate. I sopraluce sono tamponati con pannelli metallici, destinati a mascherare il sistema oscurante a serranda. Il vano vetrina, chiuso da ante scorrevoli in vetro satinato, nella parte della bussola d’ingresso presenta mensole in cristallo regolabili lungo montanti in metallo cromato. L’arredamento interno risale all’essenziale gusto razionalista degli anni trenta: il bel bancone in legno dagli spigoli sfondati con vetrinetta aggettante e ripiano in marmo, la ‘boiserie’ con superfici specchianti e scaffali che accolgono vasi trasparenti dal coperchio vetrato, nonché l’elegante lampadario in vetro lavorato”.

Bottega Conte Antichità

Sempre in via Prina, immediatamente dopo, al numero civico 10 (nella foto), possiamo osservare un’altra “bottega” storica, dove sono stato accolto con la consueta gentilezza. Stiamo parlando di “Conte Antichità”, di cui è titolare Annelise Conte, che gestisce il negozio di antiquariato assieme alla figlia Ilaria D’Aloia. Come si evince dalla scheda: “L’attività iniziata negli anni Ottanta del Novecento in altra sede, si trasferisce nel 2000 in questi locali sino ad allora occupati da diverso negozio. La ‘devanture’, inglobata nello spazio sottostante il balcone del palazzo, è formata da un monoblocco in ferro verniciato in nero, con ingresso centrale arretrato, due vetrine laterali a specchiatura unica e zoccolatura metallica; i montanti, contraddistinti da mensole dorate, sorreggono un portainsegna dal disegno semplice e lineare. L’insieme della ‘devanture’ è completato dalla presenza, al centro, di un grifone in ghisa ancorato al balcone soprastante. Da segnalare la peculiarità del piano di calpestio della bussola d’ingresso in cui si preserva uno zerbino in ferro dal disegno geometrico di gusto liberty: tipologia ormai scomparsa in altri esercizi dello stesso periodo presenti nella via. Il sistema oscurante è costituito da una serranda a maglia metallica che si avvolge nel grande portainsegna”.

Enzo De Paoli