COME E’ CAMBIATA LA MEDIAZIONE FAMILIARE

La riforma Cartabia ha accesso i riflettori sulla mediazione riconoscendo al mediatore un ruolo centrale.

Abbiamo cercato di capire le ragioni del cambiamento con la responsabile Maria Pia Cerchia,per il Piemonte  dell’  ASConnet- Organismo di Mediazione-presente sul nostro territorio da oltre dieci anni   che, ritiene” la spinta in avanti di tutti i sistemi ADR è frutto del lavoro continuo e professionale dei mediatori premiati  dai numeri, secondo la statistica del ministero sono sempre più numerosi i procedimenti chiusi positivamente, si fa sempre più ricorso alla mediazione facoltativa. E’ cambiato l’approccio alla mediazione non è più vista come un “obbligo inutile” bensì come  opportunità dagli stessi avvocati dopo anni di contestazioni”

Per questo motivo, il legislatore ha previsto un ampliamento delle materie, è prevista  per associazione in partecipazione, consorzio, franchising, opera, rete somministrazione, società di persona e subfornitura .

La novità più incisa riguarda il credito di imposta, dopo il DM 01.08.23, la mediazione è di fatto gratuita, alle parti è riconosciuto un credito di imposta maggiore rispetto al precedente, in caso di mediazione conclusasi con  successo il credito si estenderà  ai costi sostenuti per l’assistenza legale , in caso di mediazione demandata il credito si allargherà al contributo unificato.

Le novità coinvolgono  anche la mediazione familiare che, fino ad oggi, è poco conosciuta. La mediazione familiare permette ai coniugi  da soli di decidere i contenuti dell’accordo di separazione, la possibilità oggi contenuta nell’art. 473-bis 10 c.p.c ,,il giudice, potrà se ritiene vi siano delle basi di informare le parti di esperire la mediazione familiare.

E’ doveroso sottolineare che ,Il mediatore familiare ,non è uno psicologo, figure professionali con ruoli diversi che  possono collaborare  tra loro  ma non sostituirsi.

Se, questo nuovo approccio premia i mediatori  penso che di strada se ne debba ancora fare partendo dalla diffusione della cultura alla mediazione  che, non vuol dire “cedere” al conflitto ma viverlo e gestirlo in modo sano e proficuo.

Per questo, siamo a disposti ad incontrare chi ha necessità di saperne di più in merito, basta solo fissare un appuntamento  anche da remoto telefonando al 3478307375