ALLEGRO MOLTO a cura di EDOARDO FERRATI

Torino- L’IMPONENTE “MESSIAH” DI HANDEL

monumento a Haendel (Westminster Abbey,London)

Il  Messiah è nato quando la natura sperimentale di Handel si è confrontata con il mutamento dei gusti del pubblico e della politica inglese. Il vescovo di Londra in quel periodo aveva vietato l’esecuzione di opere religiose sui palcoscenici, quindi Handel decise di scrivere un’opera che si adattasse alla eseczione in un concerto in chiesa. Nell’agosto del 1741 il librettista Charles Jennens inviò al compositore un nuovo libretto basato sulla figura del Messia che ne comprese subito le potenzialità. In preda a una vera e propria vena creativa, ultimò in soli ventiquattro giorni quella  che sarebbe diventata l’opera sua più famosa. Il coro Hallelujah è tra i brani più popolari della musica corale. La prima esecuione ebbe a luogo a Dublino il 13 aprile 1742 su invito del vicerè d’Irlanda. La storia del Messiah è basata su tre concetti fondamentali: storia della Natività di Gesù, la Crcifissione e redenzione dell’umanità e un commento sull’anima cristiana e della Vittoria sulla morte. Il testo intende essere una dichiarazione di fede nella divinità di Cristo.  L’oratorio è una composizione in continua evoluzione: diverse versioni vennero relizzate da Handel per adattarlo sempre al meglio al luogo in cui veniva eseguito e ai cantanti che di volta in volta aveva a disposizione. Sipuramente cotituisce il vertice dell carriera di Handel che apparve in pubblico per l’ultima volta il 6 aprile 1759 dirigendo il Messiah a Londra. Otto giorni dopo moriva all’età di 74 anni. Al suo funerale , tenutosi nell’abbazia di Westminster, parteciparono tremila persone. Tre anni dopo lo scultore francese Louis Roubiliac creò il monumento a Handel (foto) che raffigura il compositore con in mano la partitura del Messiah. aperta alla pagina dell’assolo di soprano che introduce la terza parte del lavoro. Il celeberrimo Hallelujah è la pagina che in qualche modo è diventata il simbolo della stessa arte musicale di Handel. L’idea di base alterna  nelle diverse combinazioni, una intonazione di giubilo di molte voci corali a un incisivo unisono che propone varie invocazioni, questo fa si sì che ci siano sempre contrasti sonori in una dinamica sempre  rinnovata. Un chiaro esempio della fantasia musicale a cui Handel sottopone la massa corale. Il coro miso è il centro della composizione che si completa con quattro voci soliste e un organico orchestrale costituito da due oboi, due fagottii, due trombe, timpani, due violini, viola e basso continuo..  La prima parte del Messiah. che tratta dell’Avvento, esordisce con una Ouverture alla francese in mi minore che introduce un clima di attesa. Poi, con il recitativo del tenore si passa alla tonalità in mi maggiore dal colore più sereno. La seconda parte, che parla  della redenzione, conduce l’ascoltatore subito nel mezzo della Passione di Gesù in un’aria, forse la più ispirata  dell’intero Messiah.La terza parte, quella che preannuncia il ritorno di Cristo, è breve e coincisa, inizia con un inno di fede alla gloria della resurrezione di Cristo. Qui è presente un’aria del soprano che vede un accompagnamento di tromba solista con uno degli assoli più difficili mai scritti.Si trapassa, indi, a una breve meditazione sul significato  della sconfitta della morte per  sfociare, infine, negli anthems corali prima dell’Amen. L’oratorio viene proposto nell’ambito della stagione dei concerti di Lingotto Musica, è affidato alla Akademie fur Alte Musik e al Riaskammerchor di Berlino diretti da Justin Doyle che riportano alle origini di questo capolavoro, recuperandone la dimensione intima e contemplativa che conquistò per primo il cuore dei dublinesi.

Torino, Auditorium “Agnelli” Lingotto, v.Nizza, 248

Venerdì 15 dicembre, ore 20,30

Stagione concerti Lingotto Musica

AKADEMIE FUR ALTE MUSIK E RIASKAMMERCHOR DI BERLINO diretti da JUSTIN DOYLE

solisti: BENNO SCHACHTNER (Controtenore), ALEXANDER SKROGUE (tenore), NEAL DAVIES (basso) Musica di Handel