Ospedale di Moncalieri. Svolta nella terapia del reflusso gastroesofageo grazie al “Reflux stop”

Lo scorso 12 dicembre, presso la Struttura di Chirurgia dell’ospedale Santa Croce di Moncalieri guidata dal dott. Gabriele Pozzo, sono stati impianti due impianti in grado di stoppare il reflusso gastroesofageo che  è provocato da 2 meccanismi fisiopatologici:

  • la risalita sovradiaframmatica dello sfintere esofageo inferiore;
  • la conseguente modificazione dell’angolo di His, ovvero l’angolo acuto tra la parete laterale sinistra dell’esofago e il fondo gastrico fondamentale nel meccanismo di continenza sfinteriale.

Il nuovo dispositivo impiantato agisce su entrambe queste componenti.

“La terapia di elezione per il reflusso gastroesofageo è sicuramente farmacologica – spiega il dott Pozzo -, con l’assunzione degli inibitori della pompa protonica; tuttavia, in pazienti adeguatamente selezionati, l’opzione chirurgica rappresenta una valida alternativa”.

Accanto alla classica chirurgia mininvasiva antireflusso, che riconosce nella fundoplicatio secondo Nissen e nella plastica anti-reflusso secondo Toupet il ‘gold standard’ di trattamento, negli ultimi anni si è sviluppato un filone di ricerca nell’ambito dei device impiantabili con l’obiettivo di ottenere una standardizzazione della procedura chirurgica, garantendo l’ottimizzazione dei risultati, riducendo gli effetti collaterali come disfagia, distensione addominale, difficoltà di eruttazione e vomito”.

“A Moncalieri dallo scorso mese di settembre – prosegue Pozzo – ho ripreso ad impiantare il sistema Linx (un anellino magnetico che va a ricostituire la barriera antireflusso), tuttavia questo sistema non è adatto a tutti i pazienti affetti da malattia da reflusso, in quanto alcuni di loro affetti da disordini motori dell’ esofago se non accuratamente selezionati e studiati potrebbero sviluppare eventi avversi tra cui la disfagia (difficoltà a far progredire il bolo alimentare tra l’esofago e lo stomaco). Però ad offrire a questa fetta di pazienti l’opportunità di una “cura” chirurgica nel 2018 è stato inventato dallo Svedese Peter Forsel un sistema in silicone denominato Reflux Stop. La comunità chirurgica ha scelto il nostro centro perché questo intervento deve essere eseguito da chirurghi che vantino una grande casistica in termini di interventi di chirurgia funzionale esofago gastrica e così dall’ estate scorsa il dott. Pozzo ha iniziato il training formativo con i migliori chirurghi europei e statunitensi per introdurre questa tecnica”

In cosa consiste l’intervento

La nuova tecnica permette di ricostruire, mediante punti di sutura in materiale non riassorbibile, l’angolo di His tra esofago e stomaco ricostituendo così uno dei principali meccanismi che contribuiscono alla prevenzione del reflusso gastroesofageo. Il fondo gastrico viene poi rinforzato creando sulla parete anteriore una tasca nella quale si inserisce il device sferico costituito da silicone biocompatibile. Lo scopo del dispositivo è quello di mantenere la giunzione gastroesofagea in posizione intra-addominale bloccando la risalita sovradiaframmatica dello sfintere esofageo inferiore durante la respirazione.

L’intervento, della durata di 45 minuti/1 ora, necessita di anestesia generale e sfrutta un approccio laparoscopico.

Dapprima la pancia viene gonfiata con anidride carbonica e vengono praticate 5 piccole incisioni, esattamente come avviene per la plastica anti-reflusso, attraverso le quali vengono inseriti gli strumenti chirurgici. Il primo passo prevede l’isolamento dell’esofago che viene riposizionato in addome, poi si procede con la chiusura dei pilastri diaframmatici, successivamente viene ricostruito l’angolo di His e posizionato il device. Non sono necessari drenaggi e il paziente, dopo aver trascorso una sola notte in ospedale, viene dimesso al domicilio e può da subito riprendere le abitudini quotidiane.

“Questa innovativa procedura agisce andando a ricostituire i meccanismi fisiologici di competenza del giunto esofagogastrico bloccando il reflusso di materiale acido in esofago – spiega ancora il chirurgo – . Questo intervento va pertanto ad ampliare le possibilità di scelta a disposizione del chirurgo nell’ottica di sviluppare una chirurgia sempre più tailored, cioè su misura per ogni singolo paziente”.

Si tratta di un intervento definitivo al quale possono accedere tutti i pazienti affetti da reflusso gastroesofageo con eventuali piccole ernie iatali da scivolamento. L’unica controindicazione è quella di essersi sottoposti in precedenza a chirurgia gastrica.

Lo scorso 12 dicembre, appunto, sono stati impianti due di questi dispositivi sotto la supervisione del prof. Jorge Zehetner dell’Università di Berna pioniere di questa tecnica che ha certificato la corretta esecuzione delle procedure eseguite dall’ equipe chirurgica, certificando la Chirurgia di Moncalieri come Centro idoneo all’ esecuzione della procedura che si è complimentato con il dott. Pozzo e con tutta la sta fantastica squadra.

Ad oggi il Santa Croce di Moncalieri è uno dei pochi Ospedali al mondo in cui il paziente può essere sottoposto all’ intervento chirurgico più appropriato (tailored) in base alle proprie caratteristiche, (fundoplicatio vs Linx vs RefluxStop) questo grazie anche alla Direzione Ospedaliera che ha avvallato con una visione lungimirante questo processo di crescita, introdurre un nuovo sistema nel SSN non è così semplice.