CHATILLON. “COMITATO I CONTI DI CHATILLON & SEGUITO”

CHATILLON “COMITATO I CONTI DI CHATILLON & SEGUITO”

La Valle d’Aosta ha una ricchezza storica caratterizzata da strutture millenarie soprattutto castelli, di profondo significato culturale e turistico.

Da parecchi anni il Comune di Chatillon si distingue con “COMITATO I CONTI DI CHATILLON & SEGUITO” una associazione di volontariato impegnata a ripercorrere la storia della signoria degli Challant nobile famiglia originaria di Chatillon, una delle più importanti famiglie nobiliari della Valle.

Le figure rappresentate dai Conti di Chatillon sono il Conte Pierre Idet  Perronet e la nobildonna Marguerite De Chevril/Villette, che arrivava dalla Svizzera, questi personaggi sono attualmente interpretati da Edy Betemps e Tiziana Minuzzo con un seguito di personaggi in costume.

I Conti di Chatillon e il loro seguito si impegnano nello sviluppo sociale e culturale delle evoluzioni storiche di Chatillon e delle varie manifestazione con le altre famiglie storiche della valle. gruppo rappresenta fedelmente i personaggi storici e partecipa a tutte le iniziative sociali e culturali effettuate in Valle d’Aosta .

Questi personaggi interpretati, sono frutto di approfonditi studi e ricerche storiche e la loro presenza non si limita solo a manifestazioni medioevali.

Il più importante evento culturale avviene la prima domenica dopo il 29 giugno giornata del Santo Patrono come volevano già Pierre e Marguerite con una grande sfilata storica in giro per il paese.

Il gruppo inoltre fa visite a Case di riposo, scuole e scambi culturali con paesi di vari regioni italiane.

 

Facciamo ora due cenni sulle manifestazioni carnevalesche di Chatillon.

Tempo fa nel periodo di carnevale era importante per uno spettacolo che si svolgeva in giro per il paese, nel giorno del giovedì grasso effettuato con una sega circolare percossa con un martello che faceva un frastuono una grande confusione chiamata “La sinagoga” creando un’ atmosfera carnevalesca con dei ritmi inimitabili.

Invece al martedì grasso dopo una distribuzione gratuita di polenta e salamini alla sera si bruciava il “carmentran” un pupazzo che rappresentava la fine del carnevale con un bel rogo sulla pubblica piazza.

Pierangelo Cauda