Arriva l’IT Wallet: cos’è e come funziona

Se non hai mai sentito parlare dell’IT Wallet, allora forse è arrivato il momento di recuperare, perché il conto alla rovescia è partito da un po’ e l’adozione della nuova identità digitale diventa sempre più imminente.

In un mondo sempre più digitalizzato e in cui la dematerializzazione è diventata una priorità, l’IT Wallet rappresenta un passaggio necessario, seppur non ancora obbligatorio. Ma vediamo di cosa si tratta e quali vantaggi potrebbe apportare questo nuovo strumento.

Come nasce l’IT Wallet

IT Wallet è il nome che è stato dato al portafoglio elettronico digitale in Italia. “Wallet” è, infatti, un termine inglese che vuol dire proprio “portafoglio”, un accessorio che utilizziamo per conservare soldi, documenti d’identità, carte di credito, bancomat e carte sconto e fedeltà. L’IT Wallet deve essere inteso proprio come il classico portafoglio, ma completamente dematerializzato. Servirà a contenere al suo interno i documenti più importanti, per poterli portare sempre con sé direttamente nel proprio smartphone.

L’IT Wallet è figlio della rivoluzione digitale, dei pagamenti online e, ancora prima, dei portafogli utilizzati per conservare le criptovalute, come Coinbase Wallet, Exodus, Metamask. Le criptovalute, infatti, essendo monete virtuali, non possono essere conservate in un portafoglio fisico. Era necessario creare uno strumento o servizio online che rispondesse a questa esigenza, permettendo di “memorizzare” i propri asset digitali in modo sicuro, per poterli vendere, scambiare o convertire in denaro quando opportuno.

Ma il concetto di digital wallet si è diffuso nel nostro quotidiano soprattutto grazie ai pagamenti cashless.

Il boom dei pagamenti cashless in Piemonte e in Italia

In Italia il trend dei pagamenti cashless continua a crescere. Una tendenza che riflette non solo un nuovo approccio ai pagamenti quotidiani, ma anche un cambiamento culturale e tecnologico, in un Paese particolarmente legato al contante.

Succede anche in Piemonte, dove i pagamenti “virtuali” hanno registrato un marcato incremento nel 2023. Merito anche dell’evidente diffusione di strumenti digitali come app mobile e carte di credito/debito e prepagate utilizzate direttamente attraverso il proprio smartphone. Chi non ha mai utilizzando un’applicazione di pagamento, avrà sicuramente visto qualcuno in cassa – al supermercato o altrove – tirare fuori il proprio cellulare, al posto del portafoglio. Ciò è possibile grazie alla tecnologia NFC (Near Field Communication), che permette di effettuare i pagamenti senza alcun contatto), semplicemente avvicinando il proprio smartphone al terminale.

Questo nuovo modo di pagare non è solo pratico, ma è anche molto sicuro, in quanto le transazioni sono crittografate e spesso possono essere confermate solo attraverso procedure di autenticazione, come l’utilizzo di impronte digitali, per garantire la massima protezione contro frodi e accessi non autorizzati.

Inoltre, per poter pagare basta il proprio cellulare, il che evita la necessità di portare con sé le carte di plastica e semplifica la procedura di pagamento. L’IT Wallet risponde allo stesso bisogno di “dematerializzazione”, ma in merito ai documenti.

Cos’è l’IT Wallet

L’IT Wallet è un’applicazione che funzionerà come un digital wallet, ma servirà a contenere documenti quali carta d’identità, tessera sanitaria e SPID, certificati di disabilità e, in una successiva fase, altro ancora. Dunque, non sostituirà – per il momento – la CIE (la carta d’identità elettronica) o lo SPID (il Sistema Pubblico d’Identità Digitale), ma li conterrà, non solo per facilitare i rapporti con la Pubblica Amministrazione, ma anche per permettere ai cittadini di utilizzare un unico strumento attraverso il proprio smartphone o altro dispositivo.

Si tratterà di una vera e propria rivoluzione, finanziata dal piano per la digitalizzazione dei dati personali e della pubblica amministrazione, per un totale di circa 1,7 miliardi di euro, e che ci servirà per allinearci al wallet continentale, il progetto europeo a cui si punta entro il 2026.

L’annuncio era arrivato alla fine del 2023, ma è solo in questi ultimi giorni, con il provvedimento del CdM, che l’IT Wallet è diventato realtà.

Come avverrà la transizione verso l’IT Wallet

La transizione verso l’IT Wallet avverrà in tre fasi. La prima sarà dedicata alla sperimentazione tecnica e riguarderà un limitato numero di persone e di documenti: tessera sanitaria e certificato di disabilità. Arriverà poi la piattaforma – a giugno si era detto, ma molto più probabilmente a settembre – e gli utenti potranno, a quel punto, caricare questi due documenti prima e poi la carta d’identità, firmati digitalmente.

Nella terza e ultima fase, il progetto verrà esteso gradualmente a tutti gli altri documenti (patente, passaporto, tessera elettorale e poi anche titoli di studio, curriculum e altre licenze).

I requisiti per avere l’IT Wallet

Si stima che saranno circa 42,5 milioni gli italiani che useranno l’IT Wallet entro il 2025, con un anno di anticipo sull’Europa che, come già detto, prevede la realizzazione del progetto entro il 2026.

Anche se non si sa ancora nulla di certo circa il funzionamento dell’IT Wallet, il servizio sarà sicuramente disponibile per tutti i cittadini italiani maggiorenni in possesso di uno smartphone o di un altro dispositivo simile (un tablet, ad esempio) dotato di connessione Internet. Sarà necessario scaricare l’app dedicata e fare un primo accesso attraverso Spid o Cie per poter caricare i propri documenti, almeno quelli autorizzati dal progetto.

Non è ancora chiaro se ci saranno due distinti wallet, ad uso pubblico e personale o se semplicemente basterà usare lo stesso strumento in modalità diversa. Quel che sappiamo è che il passaggio sarà graduale, pensato anche per venire incontro a chi non ha molta dimestichezza con questi mezzi.

Si tratta, tuttavia, di uno step fondamentale per la transizione verso il digitale e, cosa altrettanto importante, di un progetto all’avanguardia che permetterà all’Italia di fare da apripista e guidare questa rivoluzione. Bisognerà attendere ancora pochissimo perché questa idea diventi realtà.