Passione Fumetti: La misura del mondo di Carlo Ambrosini

Dylan Dog 449 La misura del mondo di Carlo Ambrosini
A fine gennaio è uscito in edicola l’albo n. 449 di Dylan Dog La misura del mondo di Carlo Ambrosini, colto e raffinato fumettista che ci saluta dalla meravigliosa copertina realizzata dai fratelli Gianluca e Raul Cestaro, mentre si dirige con la sua auto-volante verso quel mondo dei sogni che tante volte ci ha rappresentato nei suoi fumetti. Copertina in cui compaiono anche Napoleone e Nico Macchia, personaggi da lui creati e ancora nel cuore di tanti lettori, insieme alle storie che ha realizzato per Dylan Dog, all’inizio come disegnatore e poi anche come ideatore e sceneggiatore. La misura del mondo è la penultima storia da lui interamente realizzata, ad aprile verrà pubblicata l’ultima sull’Oldboy, mentre Gabriele Ornigotti sta disegnando un Color Fest su una sua sceneggiatura.
Ma la misura del mondo di Carlo Ambrosini ci è data anche dalle sue straordinarie opere, a partire dalla collaborazione al mitico Ken Parker di Giancarlo Berardi e Ivo Milazzo, che rappresentò il suo esordio in quella che sarebbe poi diventata la Sergio Bonelli Editore.

Il Ken Parker di Carlo Ambrosini

Ken Parker di Carlo Ambrosini
Prima di approdare su Ken Parker, Carlo Ambrosini – che iniziò l’attività di fumettista nello studio di Leone Cimpellin – aveva già realizzato alcune storie di guerra per la Dardo, illustrato pocket erotici per la Ediperiodici di Giorgio Cavedon, due episodi di Daniel per l’Editoriale Corno e collaborato alla monumentale Storia d’Italia a fumetti di Enzo Biagi.
Di Ken Parker, Carlo Ambrosini disegnò ben otto albi della prima serie (di 59 albi), a partire dal n. 26 Pellerossa – soggetto di Giancarlo Berardi e sceneggiatura di Maurizio Mantero – di cui realizzò le prime 70 pagine. Un western dal taglio cinematografico, dinamico ed emozionante, sullo scontro tra soldati e indiani, terminato nelle ultime 26 pagine da Ivo Milazzo. Lo stile è già riconoscibile, riprendendo molto della scuola classica che si respirava nello studio di Cimpellin, ma anche giovando della regia del bravo Maurizio Mantero. Stessi autori e stessa impostazione anche per il successivo n. 32, La leggenda del Generale (Custer), di cui Carlo Ambrosini realizza le prime 60 pagine con uno stile più sicuro e solido, che diventa ancora più personale nei successivi albi n. 37 Cronaca e n. 45 La donna di Cochito.
Ken Parker I ragazzi di Donovan
Per l’albo n. 50 Storie di Soldati, scritto e sceneggiato da Giancarlo Berardi e dedicato allo scrittore-giornalista americano Ambrose Bierce, Carlo Ambrosini disegna il racconto “Ucciso a Resaca”, in cui vi è una scena ripresa nell’epico inizio di Balla coi lupi di Kevin Costner. Nell’albo n. 52 La collera di Naika – un’altra bella avventura cinematografica con protagonisti indiani e diligenze – Carlo Ambrosini viene aiutato da Giampiero Casertano, anche lui facente parte dello studio Cimpellin, mentre vengono disegnate interamente da Ambrosini le avventure cittadine ambientate a Boston e contenute negli albi n. 56 A proposito di gioielli e d’imbrogli e n. 59 I ragazzi di Donovan, l’ultimo della prima serie di Ken Parker. Ma Carlo Ambrosini tornerà a disegnare Ken Parker dieci anni dopo (1994), quando, già all’opera su Dylan Dog, realizzerà l’avventura in cui i due personaggi si incontrano, nella storia Immagini, scritta da Giancarlo Berardi e pubblicata sul n. 23 del Ken Parker Magazine.

Il medioevo di Nico Macchia

Nico Macchia di Carlo Ambrosini
Carlo Ambrosini crea Nico Macchia nel 1984 per la rivista Orient Express, su cui venne pubblicata la storia breve La rocca del diavolo (n. 18) e La città delle ombre, a puntate sui nr. 25, 26, 27 e 29. Successivamente il personaggio viene adottato dai francesi e pubblicato dalla Glénat nella collana Vécu, per cui esce un ulteriore albo: Il carbonaio di Leboucq. Le due storie lunghe sono state pubblicate in Italia sulla collana Le avventure della storia della Glenat Italia, mentre si possono trovare tutte e tre nel volume Nico Macchia edito da Comma22 nel 2008 (tutte pubblicazioni reperibili solamente nei mercatini). Le avventure del cavaliere errante Nico Macchia sono Ambientate nel XVI secolo nelle Fiandre, tra spietati inquisitori, intrighi e lotte di potere cittadine, alchimisti dediti a folli esperimenti chirurgici. In questa prima avvincente prova da autore completo, Carlo Ambrosini fa trapelare la sua passione per la pittura e il mondo dei sogni, elementi che andranno a caratterizzare i suoi futuri personaggi Napoleone e Jan Dix.

Carlo Ambrosini su Dylan Dog

Dylan Dog di Carlo Ambrosini

vignetta di Carlo Ambrosini da La misura del mondo – Dylan Dog n. 449

L’esordio di Carlo Ambrosini su Dylan Dog avviene con il mitico n. 15 Canale 666 (dicembre 1987), su testi di Tiziano Sclavi. A questa seguono altre memorabili storie: L’isola misteriosa (n. 23 con Sclavi), La scogliera degli spettri (n. 35 con Medda, Serra e Vigna), Inferni (n. 46 con Sclavi), I vampiri (n. 62 con Sclavi), Il lungo addio (n. 74 con Marcheselli e Sclavi), ancora oggi una delle più amate dai lettori. Nel secondo Albo Gigante di Dylan Dog (1993) compaiono due storie disegnate da Ambrosini: Angoscia e la più breve Margherite, entrambe sceneggiate da Sclavi, ma di cui la seconda basata su soggetto e testi dello stesso Ambrosini. L’anno successivo esce la prima storia interamente realizzata da Ambrosini, Dietro il sipario (n. 97), a cui ne segue una seconda, Il guardiano della memoria (n. 108 – 1995). Negli anni successivi si dedica interamente al suo Napoleone, per tornare su Dylan Dog solo nel 2011 con la storia Effetti collaterali (testi e disegni) pubblicata sul Dylan Dog Gigante n. 20.

tavola di Carlo Ambrosini da Il lungo addio

tavola di Carlo Ambrosini da Il lungo addio – Dylan Dog n. 74

Il suo ritorno sulla serie regolare avviene con l’albo n. 325 Una nuova vita (2013), sempre per testi e disegni, mentre sul Dylan Dog Color Fest n. 12 Eroi (2014) avviene l’incontro tra Dylan Dog e Napoleone con la storia Buggy, scritta da lui, disegnata da Paolo Bacilieri e colorata da Erika Bendazzoli. Sul successivo DD Color Fest n. 13 viene pubblicata la storia breve Il sogno del Minotauro, testi e disegni di Ambrosini (colori sempre di Erika Bendazzoli). Seguono altre quattro storie da autore completo: Lacrime di pietra (n. 350), Cronodramma (n. 365, con alcune parti disegnate da Werther Dell’Edera), Il male infinito (Dylan Dog Color Fest n. 27) e Del tempo e di altre illusioni (n. 395). Su testi di Alessandro Bilotta disegna lo Speciale Dylan Dog 34 dedicato alla saga de Il pianeta dei morti: La grande consolazione (2020). Nel 2021 ritorna come autore completo sulla serie regolare con I padroni del nulla (n. 413 del 2021). Scrive Nella stanza del guerriero (n. 423) per Gabriele Ornigotti, realizza interamente da solo le storie Incubi perfetti (Dylan Dog Oldboy n. 10) e Abissi boreali (n. 430), mentre per Giulio Camagni scrive I supplizianti (Dylan Dog Oldboy n. 21). Arriviamo così a La misura del mondo, lettura straordinaria che esprime al meglio le sue alte qualità di narratore ed espressionista.

Napoleone

Napoleone n. 1
Napoleone esce in edicola nel settembre del 1997 con l’albo L’occhio di vetro (soggetto, sceneggiatura, disegni e copertina di Carlo Ambrosini), primo di una serie bimestrale che durerà fino al n. 54 Al di là delle stelle (2006, disegni di Emiliano Mammucari). Fin dalle prime pagine è evidente che si tratta di un personaggio assolutamente anomalo per la tradizione fumettistica bonelliana, proprio come ebbe a dire Sergio Bonelli: “Napoleone è davvero unico, ed è proprio su questa unicità che abbiamo impostato la nostra scommessa”. A presentarcelo sono le sue proiezioni psichiche: Lucrezia, Caliendo e Scintillone, buffi esserini che vivono in una dimensione “al di sopra degli stagni, delle valli, delle montagne, dei boschi, delle nubi, dei mari, al di là del sole, dell’etere e dei confini delle sfere stellate…” e che con Napoleone – l’unico a vederli – interagiscono entrando nel merito di pensieri, impressioni, intuizioni, valutazioni e decisioni. Napoleone Di Carlo è un albergatore di Ginevra, appassionato di entomologia e criminologia, ex poliziotto in Etiopia, paese dove è vissuto fino alla rivoluzione del 1974. Dall’Etiopia proviene anche l’anima nera della serie, il Cardinale, (ex) schiavista e trafficante di uomini, incarnazione del male e nemesi che aleggia già nella prima storia di Napoleone, tornando più volte ad incrociarne la strada, fino allo scontro decisivo nell’ultimo albo. Spesso il coinvolgimento di Napoleone in delitti, misteri ed indagini avviene a seguito delle richieste dell’Ispettore Dumas, tra le poche figure fisse della serie, insieme al poliziotto Boulet, alla signora Simenon, governante dell’Hotel Astrid, e ad Allegra, giovane orfana di cui Napoleone diventa tutore e che come lui si accompagna ad un personale esserino pscichico, Robespierre.
Napoleone n. 54
Carlo Ambrosini scrive buona parte delle storie di Napoleone, tranne i n. 10, 12, 27 e 29 scritti da Diego Cajelli, e i numeri 22, 28, 34, 39, 45, 51, 53 scritti e disegnati da Paolo Bacilieri (il 39 con la collaborazione di Alberto Ostini). Oltre ad Ambrosini – che ha disegnato i numeri 1, 4 Storia di Allegra, 8 Il signore delle ombre, 17 Il predone, 25 La vita perduta e 33 I fantasmi dell’isola – sulla serie si sono alternati i seguenti disegnatori: Pasquale Del Vecchio, Giulio Camagni, Giampiero Casertano, Gabriele Ornigotti, Paolo Bacilieri, Claudio Piccoli, Matteo Piana, Marco Nizzoli, Alberto Gennari e Emiliano Mammucari. Nel 2019 Napoleone è tornato in edicola con una trilogia ospitata sugli albi n. 81, 82 e 83 della collana antologica Le Storie. Il primo albo Le ali di Allegra è stato realizzato interamente da Carlo Ambrosini, il secondo La signora Robinson è stato disegnato da Paolo Bacilieri, il terzo L’inferno in cielo da Giulio Camagni.

Jan Dix

Jan Dix n. 1
La quarta di copertina dell’ultimo numero di Napoleone annunciava il passaggio di testimone ad un nuovo personaggio dove “il noir e l’avventura avranno come sfondo il mondo dell’arte”: Pollok.
Personaggio che debutta in edicole nel maggio 2008 come Jan Dix, critico e consulente d’arte per il Rijksmuseum di Amsterdam. In questa veste Jan si trova ad indagare su furti e falsificazioni, ma anche su casi di sequestro e omicidio, in un ambiente in cui l’arte è protagonista, ma anche tramite per “approfondire la conoscenza della vera natura dell’uomo”. A coinvolgerlo nei casi è spesso la sua compagna Annika, dipendente del Rijksmuseum, con cui ha una relazione turbolenta. Altri personaggi ricorrenti della serie sono il suo assistente Gherrit e il giudice Hilman. Nelle sue avventure Jan Dix ha a che fare con le opere di Vermeer, Rembrandt, Hopper, Pollock, Henri Rousseau, Paul Cezanne, Van Gogh, Tintoretto e la figlia Marietta Robusti, detta la Tintoretta, e Monet, ma anche con opere di artisti sconosciuti o provenienti da culture tribali.
Carlo Ambrosini ha scritto tutti e 14 gli albi componenti la miniserie bimestrale, disegnandone anche il primo, Morte di un pittore, e l’ultimo, Lo sguardo cieco. Gli altri albi sono stati disegnati da Giulio Camagni, Paolo Bacilieri, Gabriele Ornigotti, Emiliano Mammucari, Giéz e Andrea Borgioli.

Tex, Le Storie, Orfani, Il confine e Videomax

Tex Gigante n. 19
Carlo Ambrosini ha disegnato il 19° Texone (2005) su testi di Claudio Nizzi: Il prezzo della vendetta, un ritorno al western in un albo incentrato sulla contesa tra coloni e indiani per un bambino Cheyenne sopravvissuto al massacro della sua tribù.
Per la serie Le Storie, oltre agli albi citati dedicati a Napoleone, Ambrosini ha realizzato altre tre avventure libere: No smoking (n. 4) su testi di Pasquale Ruju, Cuore di lupo (n. 14) testi e disegni, e Neogenesi (n. 39) disegnato da Giulio Camagni.
Nel dicembre 2014 ha disegnato il quarto numero della miniserie Orfani: Ringo dal titolo Città aperta (testi di Roberto Recchioni, colori di Giovanna Niro). Infine, sempre per la Sergio Bonelli Editore ha disegnato due volumi della intrigante serie Il Confine di Giovanni Masi e Mauro Uzzeo: il n. 3 Gli eroi non piangono e il n. 9 Il marchio della carne, entrambi con colori di Adele Matera.
Extra Bonelli, ricordo ancora la serie Videomax, disegnata su testi di Graziano Origa e pubblicata a puntate sui primi nove numeri della rivista Fumetti d’Italia dal 1992 al 1994.

Il Confine n. 3

vignette da Il Confine n. 3 Gli eroi non piangono

Immagini ©Sergio Bonelli Editore